Il grande riscatto di Samba-Mayela

Per l'ostacolista francese la gioia del mondiale indoor dopo la delusione olimpica

Cyréna Samba-Mayela è una giovane atleta francese di origini congolesi, specialista degli ostacoli veloci, nata in Francia a Champigny-sur-Marne, piccolo sobborgo di Parigi, il 31 ottobre 2000, che si è messa in mostra sin da allieva con il secondo posto ottenuto nei 100 metri ostacoli dei mondiali under 18 in Kenya a Nairobi.

Dopo aver conquistato anche la medaglia d’argento nei 100 ostacoli ai campionati europei under 23 di Tallinn dell’anno scorso, avrebbe coronato il sogno di ogni atleta di partecipare alle Olimpiadi del Giappone ma, pur iscritta e presente, non ha potuto partecipare alla batteria per un colpo di grande sfortuna.

L’ostacolista francese, infatti, stava riscaldandosi per il suo esordio a cinque cerchi quando le si è improvvisamente riacutizzato un problema al bicipite femorale, impedendole di andare sui blocchi della partenza con la corsia che le era già stata assegnata.

Una beffa tremenda quella di trovarsi nel villaggio olimpico, dopo avere fatto tanti sacrifici ed essere fermati da un improvviso infortunio, pochi minuti prima della gara e, per Samba-Mayela, è stato difficile riprendersi da quel duro colpo infertole dal destino.

La sua giovanissima età ha però compensato la delusione abbastanza presto e posto l’ostacolista, alla ripresa della nuova stagione, nella condizione di voler riscattarsi con una determinazione ancor maggiore, se possibile, del passato.

Ai campionati mondiali indoor di Belgrado 2022, infatti, l’incubo giapponese di Cyréna si è trasformato in un trionfo grazie a una prestazione straordinaria che le ha permesso di vincere il titolo nei 60 ostacoli con il proprio personale di 7″78 che le è valso anche il nuovo record francese, oltre che un miglioramento rispetto all’anno precedente di ben 16 centesimi.

Per lei certamente un giornata magica con tempi eccellenti anche nella batteria della mattina, vinta in 7″91 e con la semifinale chiusa sempre davanti a tutte in 7″85 e alla fine solo poche parole per esprimere tutta la gioia dentro: “Sono in un sogno” e nessuno questa volta glielo ha potuto strappare.

Quella sera, nella Stark Arena serba, non erano presenti i genitori dell’atleta che si sono commossi per l’entusiasmante vittoria della figlia guardandola in TV da casa: “Hanno pianto e si sono ricordati di tutte le cose brutte che ho passato, per cui erano davvero orgogliosi di me“.

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Il papà e la mamma di Cyrena, che sono stati anch’essi degli atleti, hanno sempre incoraggiato la figlia a intraprendere lo sport dell’atletica che la ragazza ha iniziato quando aveva 15 anni.

Prima di allora aveva fatto judo, basket, ginnastica e pattinaggio su ghiaccio, poi in pista dapprima come velocista pura e, infine, sugli ostacoli in quanto il suo primo allenatore all’Athletic Club Paris Joinville, Albertine Koutouan un ivoriano che era stato campione africano nell’eptathlon nel 1990, ha incoraggiato Samba-Mayela a provare la corsa sulle barriere pensando che fosse particolarmente predisposta.

Cyrena ha subito gradito questa specialità e corso dopo poco tempo, a 15 anni, in 8″37 sui 60m ostacoli, e in 13″32 sui 100m ostacoli, entrambe le distanze con barriere di 76.2cm.

Ai campionati mondiali U18 a Nairobi in Kenya nel 2017, a nemmeno 17 anni, ha mostrato il suo grande talento correndo in 12″80 e vincendo l’argento dietro la giamaicana Britany Anderson, con la venezuelana Yoveiny Mota classificatasi al quarto posto.

Da allora sono passati quattro anni e Samba-Mayela, che ha ritrovato proprio queste due giovani avversarie nella finale di Belgrado, non va più a scuola ma all’università dove studia architettura e interior design a distanza, e si allena  all’INSEP, l’istituto francese di sport, esercizio e performance, sotto la guida tecnica di Teddy Tamgho, il campione del mondo 2013 nel salto triplo, uno dei soli sei uomini nella storia ad aver superato la barriera dei 18 metri.

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Del suo allenatore Cyrena racconta: “Un perfezionista che sa bene quello che fa. È un visionario e questa è la cosa più importante. Lui è veramente un grande tecnico.

La sua compagna di allenamento migliore è l’atleta del Burkina Faso Marthe Yasmine Koala, un ostacolista con un personale di 12″81 sui 100 h realizzato l’anno scorso, e Samba-Mayela dice che la norma per loro è circa quattro ore di allenamento ogni giorno.

Ma una cosa è essere fisicamente pronto, un’altra è rappresentata dall’aspetto mentale e adesso Samba-Mayela, specialmente dopo la sfortunata esperienza olimpica, si sente molto più forte anche sotto questo aspetto.

Ho cambiato veramente tanto, ho imparato a padroneggiare il lato mentale perché, se non sei brava a tale livello, tutto il resto non potrà andare del tutto bene“.

All’inizio del 2022 Samba-Mayela, perfettamente ripresasi a livello mentale dal suo infortunio di Tokyo, è tornata più forte che mai finendo seconda al World Athletics Indoor Tour Gold meeting a Karlsruhe con il personale di 7″84, prima di vincere il titolo francese indoor con 7″92.

Queste prestazioni hanno fatto capire che poteva essere tra le favorite per i mondiali al coperto di Belgrado, ma piuttosto che preoccuparsi delle sue rivali o stressarsi per i sottili margini che separano il successo dal fallimento, Samba-Mayela ha assunto un atteggiamento diverso nei campionati.

Il giorno in cui ho corso, si trattava di godersi il momento in modo da poter correre al mio pieno potenziale. Onestamente, non ero nervosa (prima della finale) perché mi stavo godendo il momento“.

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Nella finale dei 60m ostacoli di Belgrado, Samba-Mayela è uscita velocissima dai blocchi e, a metà della gara, era chiaro come la sfida per la vittoria fosse tra lei, la bahamense Devynne Charlton  e la statunitense Gabby Cunningham

Bellissima e irresistibile la sua azione sui blocchi che le ha permesso di chiudere davanti in maniera netta sulla Charlton seconda in 7″81 e la Cunningham terza in 7″87, per cui non vi è stato certo bisogno di aspettare il photo finish e la francese ha potuto sfogare subito una gioia incontenibile, con le sue urla che risuonavano in tutta l’Arena, per poi lasciarsi andare in un pianto liberatorio.

Sono grata a tutte le persone, e soprattutto al mio allenatore, che non ha mai smesso di credere in me“, ha detto alle prime interviste.

Adesso che è totalmente concentrata sulla stagione all’aperto, con i campionati mondiali di atletica di Eugene a luglio e i campionati europei di Monaco di Baviera nel mese di agosto, le aspettative per l’ostacolista francese sono cambiate, ma soprattutto la fiducia nelle sue possibilità e il profondo desiderio di dare il meglio in entrambe le manifestazioni, anche se poi Cyrena ha solo 21 anni e il suo più grande obiettivo sarà certamente tra due anni, quando ne avrà 23 e più grande spettacolo nello sport, le Olimpiadi,  arriverà nella sua città natale quell’estate.

Sarà quella, probabilmente, la reale definitiva occasione per riscattare la brutta delusione dei giochi del Giappone.

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