Fantastico pomeriggio azzurra nella quarta giornata degli Europei under 23 di Espoo, in Finlandia, con il trionfo nella staffetta 4×100 azzurra formata da Eric Marek, Matteo Melluzzo, Marco Ricci e Junior Tardioli, titolari in finale, senza dimenticare il contributo di Angelo Ulisse in batteria che conquistano l’oro con il crono di 38″92 della migliore prestazione italiana promesse, superando il 39″05 di un altro quartetto che aveva vinto nella stessa manifestazione nel 2011, Tumi, Basciani, Obou e Manenti.

Le dichiarazioni di Marek: “Per me è un punto di partenza, spero le cose possano continuare al meglio, ho iniziato nel migliore dei modi“.

Le parole di Melluzzo: “Non ci credo ancora, questa staffetta l’abbiamo preparata in pochissimo tempo ma siamo stati davvero bravi a riuscirci in un ‘niente’. Ci stimoliamo a vicenda, negli ultimi due anni il livello si è alzato in maniera esponenziale”.

Le parole di Tardioli: “Abbiamo lavorato molto per arrivare qui bene, questo traguardo alimenta ancora i miei sogni e le mie motivazioni. Siamo una bella squadra, siamo veramente forti.”

Marco Ricci non ha parlato perché ha avuto poco tempo per festeggiare essendo subito stato impegnato nelle batterie dei 200 metri.

Nelle due finali attesissime degli ostacoli, in quella maschile dei 110, argento per Lorenzo Simonelli con 13″36 dietro al favorito fenomeno francese Sasha Zhoya primo in 13″31, mentre al femminile secondo posto per Elena Carraro in 12″97 per pochissimi millesimi sulla terza l’ungherese Anna Toth, mentre Veronica Besana non ha terminato la gara dominata dalla svizzera Ditaji Kambundji in 12″68.

Le dichiarazioni di Simonelli: “Molto contento ma un po’ di amaro in bocca mi resta perché in riscaldamento mi sentivo davvero a bomba. Forse mi sono fatto prendere un po’ dalla situazione. Credo di aver fatto una buona partenza, nei primi cinque-sei ostacoli ero messo bene, poi qualche piccolo errore forse per il vento. Ma veramente una bella gara. Sì, speriamo di essere davvero il futuro degli ostacoli, insieme a Sasha Zhoya, e spero di prendermi presto qualche rivincita nei suoi confronti. Quest’anno l’obiettivo sono i Mondiali e voglio far bene anche lì. Oggi l’Italia ha vinto tanto, sei medaglie: stiamo dimostrando di essere forti e combattivi”.

Le parole di Carraro: “Sono felicissima, ci ho creduto fino in fondo. Ho corso bene, è andato tutto liscio, negli ultimi ostacoli ho fatto fatica, mi sono un po’ sbilanciata ma ho fatto tutto quello che dovevo fare. Negli ultimi due mesi sono riuscita ad allenarmi al top, ho finito gli esami all’università e i risultati sono arrivati. Adesso gli Assoluti di Molfetta e poi si sogna!

L’Italia gioisce anche per l’argento di Sara Nestola, autorevole protagonista dei 10.000 metri, e per i due bronzi con Michele Fina nel giavellotto e Aurora Bado sempre nei 10.000.

Nella gara più lunga del programma la reggiana Nestola, allenata dal campione olimpico della maratona di Atene 2004 Stefano Baldini, duetta con la britannica Alice Goodall (33’16″45) a partire dal sesto chilometro e mezzo, quando si stacca la greca Maria Kassou che resta da sola, con Bado al suo inseguimento.

Una rincorsa che si concretizza, per Bado, all’inizio dell’ultimo giro, e che porta due azzurre sul podio.

Le dichiarazioni di Nestola: “Ora piangerò fino a domani! Avevo belle sensazioni e ci ho creduto fino all’ultimo. I due km finali sono stati tosti perché la britannica mi ha dato filo da torcere, ho visto che stava cambiando ritmo, la gara stava entrando nel vivo ma non potevo mollare. Mi dicevo ‘manca un giro in meno, manca un giro in meno’ e ho realizzato questo sogno”.

Le parole di Bado: “Anche io l’ho sognata tantissimo. Ho avuto una stagione difficile, prendere questo bronzo è la carica in più che mi serviva per rimettere mano a tutto quello che avevo lasciato in sospeso. Oggi è il compleanno di mia nonna, 85 anni, e gliela dedico, come a tutte le persone che hanno sempre creduto in me”.

Nel giavellotto la medaglia a sorpresa è quella di Michele Fina, pordenonese sbocciato a Sacile sotto la guida del primatista italiano Carlo Sonego: per il ventenne alto quasi due metri (198 centimetri), sul podio con gli azzurri agli EuroTeam di Chorzow, serve un progresso fino a 77,23 (aveva 75,52) per aggiudicarsi il bronzo alle spalle dell’ucraino Artur Felfner (83,04) e del finlandese Topias Laine (79,77).

Le parole di Fina: “Tanta roba! Sono entrato in riscaldamento e ho detto… ma se oggi arrivo terzo? È così impossibile? Al secondo lancio ho fatto il personale di 76,19, poi ho visto la finale della staffetta 4×100 e mi sono gasato tantissimo: ho pensato ‘adesso faccio il botto anche io’ ed è arrivato il lancio da 77 metri. Ho un po’ tremato sull’ultimo turno del finlandese Laspa che per fortuna non mi ha superato per quattro centimetri (77,19, ndr). Non ero nessuno, non ero tra i più attesi: anche per questo la medaglia vale molto di più”.

Dalia Kaddari promossa in semifinale nei 200 con il secondo tempo complessivo delle batterie (23″00/+2.0), Marco Ricci dopo il successo con la 4×100 vince la batteria dei 200 in 20″98 (+2.7) e accede alla semifinale con l’ottavo tempo generale e qualificato anche Edoardo Luraschi che sigla il personale di 21″10 (+0.1), mentre fuori Jacopo Albertin con 21″23 (+0.4).

Decima Giada Pozzato nella finale dell’asta (4,00) vinta con 4,50 dalla francese Marie-Julie Bonnin, undicesimo posto nel peso per Riccardo Ferrara (18,17).

Tutti i risultati

La giornata di domani

Domani, nell’ultima giornata degli Europei U23, è ricco il programma di gare da seguire in chiave azzurra. C’è Larissa Iapichino alla ricerca di una medaglia nel lungo dalle ore 17.35 dopo essersi qualificata con la miglior misura di 6,67 al primo salto.

Ma il pomeriggio attende anche le finali della staffetta 4×400 maschile e di Francesco Pernici (800 metri), leader del primo turno, di Matteo Oliveri (asta), Asia Tavernini e Idea Pieroni (alto), Cesare Caiani (3000 siepi) e Federica Botter (giavellotto).

Al mattino finale per Michele Bertoldo nei 400 ostacoli, Emily Conte e Diletta Fortuna nel disco, per i mezzofondisti nei 10.000 metri (Francesco Guerra, Nicolò Bedini, Konjoneh Maggi) oltre alle semifinali dei 200 con Dalia Kaddari, Marco Ricci e Edoardo Luraschi.

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