Mattia Furlani, 18 anni compiuti il 7 febbraio scorso, è certamente un talento purissimo dell’atletica italiana e come spesso accade, predisposto per più di una disciplina anche perché i geni derivanti dai genitori, il padre Marcello ex saltatore azzurro in alto e la madre Kathy Seck ex velocista senegalese, gli hanno trasmesso certamente dei piedi esplosivi e reattivi con cui si salta molto bene, sia in estensione che in elevazione, ma si corre anche tanto veloci.

Mattia, nato a Marino sui Colli Romani ma vissuto quasi sempre a Rieti, dopo una breve esperienza nel basket giovanile, cominciò a frequentare il campo sportivo del Raul Guidobaldi, affascinato non solo dal trascorso di mamma e papà ma soprattutto dalla sorella Erika, di 9 anni più grande di lui, ottima saltatrice in alto con un personale di 1,94 e musa ispiratrice della sua grande passione proprio per la disciplina del salto in elevazione.

Nel 2020, l’anno della pandemia, quando Mattia aveva solo 15 anni, ottenne i primi grandi risultati con il primato italiano cadetti degli under 16, più volte battuto e portato sino a 2.10, e anche con qualche eccellente volata specie sui 150 metri a dimostrazione del fatto che la velocità non gli mancava di certo.

Dopo un 2021 dedicato totalmente al salto in alto, culminato alla fine con il personale all’aperto di 2,17 ottenuto nella finale dei societari under 18 di Brescia, ma anche con una buona partecipazione ai campionati europei under 20 di Tallin, vale a dire contro avversari di 2 o 3 anni più di lui, il 2022 iniziò con un test fatto quasi per caso ad Ancona, nell’ottica di una diversificazione di inizio stagione, presentandosi sulla pedana del lungo e strabiliando con un salto a 7.47, 5 centimetri meno del primato allievi del mitico Andrew Howe.

Mattia Furlani (foto Girotti/FIDAL)
Mattia Furlani (foto Girotti/FIDAL)

Un risultato a cui si diede inizialmente un peso limitato nella misura in cui la programmazione e la volontà del ragazzo continuavano a propendere verso la preparazione del salto in alto, mentre il lungo doveva essere considerato quasi solo come un gioco e addirittura, anche il sensazionale record italiano under 18, questa volta realmente strappato all’aperto al grande primatista assoluto Howe con un salto di 7,87 a giugno a Milano, con un progresso di ben 26 centimetri rispetto al precedente limite, sembrava non aver cambiato i programmi che prevedevano per Mattia la partecipazione agli Europei di categoria di inizio luglio solo nel salto in alto.

Ma poi le valutazioni sono cambiate in tempo per la grande partecipazione del giovanissimo atleta, capace di vincere la medaglia d’oro ai campionati europei allievi di Gerusalemme nel salto in alto, iniziale obiettivo, ma soprattutto anche nel lungo in una gara stupenda dove ha portato il suo personale e record nazionale di categoria a 8.04, superando per la prima volta a soli 17 anni la misura di eccellenza degli 8 metri.

La stagione è proseguita per Mattia anche con l’esperienza mondiale di inizio agosto nella categoria superiore degli juniores a Cali in Colombia, dove si è classificato settimo nel lungo e ottavo nell’alto, ma grande importanza ha avuto pochi giorni dopo il suo ritorno dalla Colombia, l’eccellente debutto in una gara di Diamond League, nel meeting di Montecarlo, quando ha saltato 7,90 nel lungo chiudendo in settima posizione.

Mattia Furlani (foto Mateo/FIDAL)
Mattia Furlani (foto Mateo/FIDAL)

L’inizio del 2023, al suo primo anno della categoria juniores, è storia recente con il record italiano ed europeo indoor di 7,99 e la partecipazione alla sua prima grande manifestazione internazionale da assoluto rappresentata dai campionati continentali al coperto di Istanbul.

Una partecipazione quest’ultima un po’ sfortunata nella misura in cui due nulli iniziali gli hanno precluso poi la possibilità di dare il massimo nel terzo salto a disposizione, chiuso con un 7,57 non sufficiente per qualificarsi alla finale, ma sicuramente da lui non ci si aspettava nulla di più che una proficua esperienza.

Adesso il suo futuro è totalmente concentrato sul salto in lungo e sulla importante stagione all’aperto che lo aspetta con tanti importanti appuntamenti come lui stesso ci ha raccontato nel corso di un’intervista che ci ha concesso, visibile tra qualche giorno su altri canali, da cui estrapoliamo alcuni contenuti.

Ho deciso con i miei genitori di concentrare ogni mio sforzo, a partire da quest’anno solamente sul salto in lungo perché abbiamo capito che è la specialità in cui ho maggiori margini di crescita. Il salto in alto rimane la mia passione principale, ma ovviamente mi piace anche il lungo e soprattutto ho una passione infinita per l’atletica.

A Istanbul sono stato molto felice di esserci, purtroppo da qualche settimana stavo subendo i postumi di un’intossicazione alimentare che avevo preso e che non mi ha permesso di presentarmi al meglio della condizione, ma non cerco assolutamente scuse.

L’obiettivo dell’anno primario sarà il titolo europeo under 20 da andare a conquistarsi ancora a Gerusalemme, la pedana del mio personale dell’anno scorso, ma ci saranno anche gli uuropei under 23 e ovviamente, senza troppe apprensioni, pensiamo se possibile ai mondiali assoluti di Budapest.

Il salto in alto per ora è accantonato, anche se io farei tutto, soprattutto per prevenzione ma credo che invece potrei fare qualche gara veloce nell’ottica specialmente della staffetta 4×100 agli europei under 20″.

Mattia Furlani (foto Grana/FIDAL)
Mattia Furlani (foto Grana/FIDAL)
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