Marta Zenoni: l’argento che luccica più dell’oro

Uno dei più grandi talenti dell'Atletica Italiana

La trionfale spedizione degli azzurri e azzurre dell’atletica, nel corso dei recenti Campionati Europei under 23 di Tallinn, ci ha regalato oltre ai 6 splendidi ori anche 2 bronzi e 5 argenti di cui uno particolarmente emozionante, quello di Marta Zenoni, infinito talento del mezzofondo azzurro che era tornata alle gare da poco più di due mesi, dopo quasi due anni complicati da infortuni e problematiche varie.

Marta ha solo 22 anni, compiuti lo scorso 8 marzo, ma la sua carriera agonistica è già stata piena di saliscendi da quando nel 2015, a soli 16 anni, conquistò una fantastica medaglia di bronzo ai mondiali under 18 in Colombia, negli 800 metri, oltretutto contro avversarie anche più grandi di lei che era al primo anno di categoria.

Sempre nello stesso anno, scesa dall’aereo di ritorno dal Sud America, vinse il suo primo titolo italiano da assoluta, sempre nei 800, seconda atleta nella storia capace di vincere così giovane nella massima manifestazione nazionale.

Poi, dopo un 2016 che l’ha vista ottenere ancora eccellenti risultati, i primi problemi fisici che le hanno permesso di correre solo due gare nella stagione all’aperto successiva, prima di un lungo stop agonistico che l’ha portata a rimanere 18 mesi senza scendere in pista per gareggiare.

A febbraio 2019 il primo grande rientro culminato in un’annata molto promettente in cui ha stabilito il proprio personale sui 1500 metri e in cui, oltre ad aver ottenuto un bronzo negli Europei under 23, era anche riuscita a qualificarsi per i mondiali di Doha di fine settembre.

Marta Zenoni (foto Grana/FIDAL)
Marta Zenoni (foto Grana/FIDAL)

Ma, ancora una volta il destino era in agguato e un infortunio al piede, verso fine agosto, le ha impedito di coronare il sogno della sua prima grande manifestazione mondiale.

Quel che è accaduto dopo è un susseguirsi di situazioni di vario genere, dove certamente ha influito anche l’estrema sensibilità della ragazza che vive proprio a Bergamo, nella zona di massima diffusione della prima ondata del Covid-19, e che si è trovata particolarmente coinvolta da quanto accaduto intorno a lei.

Non sappiamo esattamente cosa sia successo ma, probabilmente, sono cominciate a mancare a Marta quelle motivazioni indispensabili per lottare, come lei sa fare, ogni giorno in pista perché, purtroppo, qualche volta il grande talento non basta.

Fortunatamente, però, le persone che l’hanno sempre sostenuta e accompagnata nel suo percorso agonistico hanno fatto ancora una volta un grande lavoro per aiutarla a superare il suo momento particolare e, quando forse nessuno se l’aspettava, almeno per questo 2021, c’è stato il secondo ritorno di Marta, questa volta a distanza di 19 mesi dall’ultima gara, alla fine di aprile.

Achille Ventura-Marta Zenoni (foto Atletica Bergamo 1959 Orio Center)
Achille Ventura-Marta Zenoni (foto Atletica Bergamo 1959 Orio Center)

Sembrava, però, solo un test per verificare le condizioni atletiche della ragazza che aveva ripreso ad allenarsi a fine marzo ma, poi, senza programmare nulla sono arrivate altre gare e i campionati italiani promesse, vinti e i campionati assoluti dove Marta si è arresa, nei 1500 metri, solamente al ritorno finale di una straordinaria Nadia Battocletti.

E infine, solo per ora, lo splendido argento di domenica scorsa a Tallinn, sempre nei 1500, sempre dietro a un’altra azzurra in eccellenti condizioni di forma quale Gaia Sabbatini, ma una medaglia che vale infinitamente e che ci auguriamo dia a Marta quella necessaria tranquillità interiore, indispensabile per far emergere tutto il suo enorme talento.

Marta Zenoni-Gaia Sabbatini (foto Makinen/FIDAL)
Marta Zenoni-Gaia Sabbatini (foto Makinen/FIDAL)

Purtroppo il sogno olimpico per quest’anno è stato accantonato, e sarebbero bastate poche settimane in più di gare per farla salire nel ranking world athletics, ma i prossimi appuntamenti che contano non sono certo lontani come, per cominciare, i Mondiali in Oregon del luglio dell’anno prossimo e gli Europei di Monaco ad agosto.

Ma intanto la aspettiamo ancora in pista in questa stagione che vivrà il suo fulcro con le Olimpiadi giapponesi ma che, dopo tale evento, avrà ancora tantissimi importanti appuntamenti internazionali di grande livello, dove vedremo se Marta vorrà confrontarsi subito per verificare ancor di più la sua crescente condizione.

Nell’attesa dei suoi nuovi impegni agonistici vogliamo pubblicare delle bellissime parole da lei postate, sulla sua pagina Instagram, all’indomani della medaglia d’argento di Tallinn, parole che sono l’estrema sintesi del suo modo di essere e della sua natura.

Post integrale ripreso dalla pagina Instagram ufficiale di Marta Zenoni

“Non sono un’atleta fortunata (ci metto del mio lo ammetto).
Non sono un asso nel risolvere i problemi, me li creo piuttosto.
Non ho mai avuto continuità, non sono mai riuscita a fare una stagione completa per vari problemi, ho perso anni interi di esperienza e di allenamento.
Ho perso tantissime occasioni.
Non so gestire il pregara, non sono consapevole del mio potenziale, tendo ad abbattermi di fronte alle difficoltà.
Penso troppo, quando mi succede mi isolo.
Quando il 22 marzo sono tornata al campo dopo mesi di stop nessuno ci credeva, forse nemmeno io.
La presenza agli europei l’ho messa in discussione fino all’ultimo minuto, non sentivo buone sensazioni, non mi trovavo.
Probabilmente ho bruciato tre quarti delle energie nervose prima della gara facendomi inutili pippe mentali.
È stata dura rientrare per la terza volta alle competizioni, soprattutto di testa, perché ho perso fiducia in me stessa.
Lo stesso motivo per cui ultimamente mi succede sempre di essere chiusa nel gruppo e fare la gara sulla difensiva.
Io amo l’attacco, sono sempre stata istintiva.
Sono fiduciosa che presto mi ritroverò.
Questa medaglia la dedico a chi perde, a chi si perde come a volte faccio io.
C’è sempre una strada; certo, è in salita, ma vale la pena percorrerla e cambiare insieme al paesaggio che ci circonda.
Forse non arriveremo mai, ma magari ci troveremo percorrendola.
Marta Zenoni (foto Atletica Bergamo 59)
Marta Zenoni (foto Atletica Bergamo 59)
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