La Maratona di Londra, corsa su strada facente parte delle gare World Athletics Platinum, torna domani 23 aprile alla sua data tradizionale di primavera dopo tre edizioni autunnali in seguito allo spostamento in ottobre avvenuto nel 2020 a causa della pandemia.
Se è vero che la gara femminile sarà quella complessivamente dai più alti contenuti tecnici tra le iscritte, è anche vero che per la prima volta nella storia due atleti maschi in grado di correre in meno di 2h02’ si sfideranno nella stessa gara, vale a dire il secondo e il terzo di sempre dopo il primatista del mondo Eliud Kipchoge, il 40enne leggendario etiope Kenenisa Bekele che vanta un tempo di 2h01’41 risalente al 2019, e il 23enne keniano Kelvin Kiptum capace all’esordio sulla distanza dei 42,195 km, a Valencia nel dicembre dell’anno scorso, di fermare il cronometro a 2h01’53.
Bekele, ex primatista mondiale sui 5000 e sui 10000 metri, cinque volte campione del mondo e tre volte oro olimpico su queste distanze in pista, ha sfiorato il record del mondo sulla maratona di Eliud Kipchoge in occasione della sua ultima vittoria alla Maratona di Berlino del 2019 in 2h01’41”. Nel 2021 ha corso due maratone in meno di due mesi a Berlino (2h06’47”) e a New York (2h12’52”).
Bekele si è piazzato al quinto posto nell’edizione dell’anno scorso della Maratona di Londra stabilendo il record del mondo master 40 con 2h05’53”. L’etiope gareggerà per la quinta volta alla Maratona di Londra in una gara che non ha mai vinto in carriera. Ha ottenuto i migliori piazzamenti nel 2016 (terzo in 2h06’36”) e nel 2017 (secondo in 2h05’57”).
Kenenisa Bekele: “I miei allenamenti sono andati bene di recente. Ho avuto qualche piccolo infortunio durante il periodo di preparazione, ma ora mi sento in forma e sono pronto per la gara di domenica. Mi alleno vicino ad Addis Abeba. Svolgo le corse lunghe in altitudine. Il parco naturale di Entoto è il luogo perfetto per i miei allenamenti. Svolgo anche degli allenamenti a Sendafa, una piccola cittadina a 38 km ad Est di Addis Abeba.
Ho corso la mia ultima maratona a Londra nel 2022. Speravo di fare meglio, non ho raggiunto quello che mi ero prefissato come obiettivo, ma ho avuto due infezioni da Covid-19. Il record del mondo di Eliud Kipchoge è una motivazione per me. Spero ancora di poter battere il record del mondo un giorno”.
Bekele ritroverà l’altro quarantenne Mo Farah. In due hanno vinto una cifra complessiva di sette medaglie d’oro olimpiche. Dieci anni fa Bekele vinse la Great North Run Half Marathon battendo Farah di un secondo con una gara in rimonta. Da allora si sono sfidati solo una volta alla Maratona di Londra del 2018 quando Farah si piazzò al terzo posto precedendo Bekele di tre posizioni.
Mo Farah (quattro volte campione olimpico e quattro volte mondiale) correrà per l’ultima volta in carriera alla Maratona di Londra. Il campione britannico, che ha compiuto 40 anni lo scorso Marzo, ha completato per tre volte in carriera la Maratona di Londra e ha raggiunto come miglior risultato il terzo posto in 2h06’21” nel 2018.
Pochi mesi dopo l’atleta di origini somale vinse la Maratona di Chicago stabilendo il record britannico con 2h05’11”. L’ultimo vincitore britannico alla Maratona di Londra fu Eamonn Martin nell’edizione del 1993. Farah ha corso la mezza maratona di Londra in 1h01’49” ma ha dovuto rinunciare alla Maratona della capitale britannica per un infortunio all’anca l’anno scorso. Nel 2023 ha corso solo una volta piazzandosi settimo in una 10 km in Gabon in 30’41”. Di recente si è allenato con l’amico Bashir Abdi, medaglia di bronzo olimpica a Sapporo e mondiale a Eugene e vincitore alla Maratona di Rotterdam in 2h03’47”.
Con la Maratona di Londra Farah concluderà un ciclo iniziato tanti anni fa proprio nella capitale britannica con la partecipazione alla Mini Marathon, l’evento promozionale di London Marathon riservato ai bambini.
Mo Farah: “Non sarà la mia ultima gara ma correrò la maratona finale della mia carriera. Proverò una grande emozione. Forse scenderà qualche lacrima. Il sostegno della gente sarà tutto per me, ma cercherò di non pensarci troppo perché voglio rimanere concentrato a correre al meglio delle mie possibilità.
Ho capito negli ultimi anni che devo essere grato per la carriera che ho avuto. La mia carriera di maratoneta avrebbe potuto andare meglio ma guardando indietro, credo che non avrei cambiato nulla. Gli ultimi due anni sono stati molto duri. Se riesco a rimanere in salute, continuerò, ma il mio fisico non me lo sta permettendo”
Al via saranno presenti quattro dei cinque atleti più veloci della storia. La starting list annovera i due etiopi Birhanu Legese e Mosinet Geremew, che in carriera hanno corso in meno di 2h03’. Legese si è piazzato al secondo posto nella maratona di Berlino nel 2019 alle spalle di Bekele stabilendo il primato personale con 2h02’48 e ha preso parte alle ultime due edizioni della Maratona di Londra piazzandosi quinto nel 2021 in 2h06’10” e sesto nel 2022 in 2h06’11”.
Il ventottenne etiope ha vinto inoltre due edizioni della Maratona di Tokyo nel 2019 in 2h04’48” e nel 2020 in 2h04’15” e si è piazzato al terzo posto a Valencia nel 2020 in 2h03’16”. Si è ritirato a Boston e si è piazzato sesto a Londra nel 2022 ma ha dimostrato di essere in forma correndo di recente in 58’59” nella mezza maratona di Barcellona nello scorso Febbraio.
Geremew ha vinto due medaglie d’argento ai Mondiali a Doha nel 2019 e a Eugene nel 2022 e ha stabilito il record personale con 2h02’55” a Londra nel 2019. Ha preso parte alle ultime due edizioni della Maratona di Londra nel 2020 in 2h06’04 e nel 2021 in 2h04’41”.
Tornano a Londra anche il vincitore dell’edizione 2022 Amos Kipruto e il campione del mondo in carica Tamirat Tola.
Kipruto ha vinto la più grande gara della sua carriera lo scorso anno a Londra in 2h04’39” battendo di oltre 30 secondi Leul Gebrsesilase e si è piazzato secondo alla Tokyo Marathon dietro a Eliud Kipchoge stabilendo il record personale con 2h03’13” nel Marzo 2022. L’atleta keniano si è aggiudicato la medaglia di bronzo ai Mondiali di Doha nel 2019 e ha vinto le maratone di Roma nel 2016 in 2h08’12” e di Seul nel 2017 in 2h05’54” e si è piazzato al secondo posto a Berlino nel 2018 in 2h06’23”.
In caso di vittoria Kipruto potrebbe diventare il quarto atleta della storia in grado di vincere a Londra per due anni di fila dopo Dionisio Ceron (tre volte vincitore nel 1994, 1995 e 1996), Martin Lel (primo classificato nel 2007 e nel 2008) ed Eliud Kipchoge (quattro volte trionfatore nel 2015, 2016, 2018 e 2019). Amos Kipruto si allena a Kapsabet con Benson Kipruto e il due volte vincitore della Maratona di Boston Evans Chebet sotto la guida del tecnico bresciano Claudio Berardelli.
Amos Kipruto: “Vincere la Maratona di Londra dell’anno scorso è stata un’esperienza incredibile per me. Mi sono preparato duramente per l’edizione di quest’anno e non vedo l’ora di tornare a Londra da campione in carica. Londra ha sempre un campo di partenti davvero straordinario e anche quest’anno il livello sarà altissimo. So che dovrò affrontare una lotta durissima per difendere il mio titolo ma sono fiducioso e non vedo l’ora di correre Domenica”.
Tola ha vinto il titolo mondiale a Eugene stabilendo il primato dei Campionati con 2h05’35” l’anno scorso e si è piazzato al quarto posto alla Maratona di Valencia in 2h03’40”. L’atleta etiope si è aggiudicato la vittoria alla Maratona di Amsterdam in 2h03’39” nel 2021 e si è piazzato terzo alle spalle di Kipchoge e di Kipruto alla Maratona di Tokyo del 2022 in 2h04’14”. Tola ha vinto inoltre la medaglia di bronzo sui 10000 metri alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e l’argento nella maratona ai Mondiali di Londra nel 2017.
Geoffrey Kamworor ha vinto due volte la Maratona di New York nel 2017 e nel 2019 e ha stabilito il record personale di 2h05’23” a Valencia nel 2021 nella sua prima maratona dopo un infortunio alla tibia subito durante un incidente in moto
Kamworor ha vinto tre medaglie d’oro ai Mondiali di mezza maratona nel 2014, 2016 e 2018, due titoli mondiali di cross nel 2015 e nel 2017, l’argento sui 10000m ai Mondiali di Pechino 2015 e ha detenuto in passato il record del mondo sulla mezza maratona con 58’01” a Copenaghen nel 2019 dimostrando di essere un atleta in grado di eccellere su tutte le superfici. Di recente si è piazzato al quinto posto nella maratona ai Mondiali di Eugene in 2h07’14”.
Geoffrey Kamworor: “Sono pronto a qualunque condizione climatica e a correre su qualunque ritmo e con ogni tipo di tattica. Gli ultimi due anni sono stati molto difficili. Ho subito un infortunio dopo l’altro. Ora mi sto allenando bene e senza problemi. Ho svolto il mio ultimo allenamento a Eldoret prima della partenza per Londra. Voglio ringraziare gli organizzatori per avermi dato questa opportunità. Per me è un sogno poter correre finalmente la Maratona di Londra. Sono tornato nella condizione di forma del 2017 e del 2019 prima degli infortuni che ho avuto. Posso promettere una buona gara”.
Da seguire l’esperto etiope Leul Gebresilase, che ha stabilito il record personale correndo in 2h04’02” a Dubai nel 2018 e si è piazzato secondo a Londra in 2h05’12” e a Rotterdam in 2h04’56” nel 2022. Gebrselisase si è allenato con Bekele e ha corso su tempi da 2h04’-2h05’ in sette delle nove gare disputate in carriera. Ha vinto soltanto una di queste gare a Valencia nel 2018 in 2h04’31”.
Il cast annovera anche il keniano Vincent Kipchumba, secondo a Londra nel 2020 in 2h05’42” e nel 2021 in 2h04’28”, l’etiope Kinde Atanaw, quarto classificato alla sua prima partecipazione in carriera alla Maratona di Londra in 2h05’27” l’anno scorso e vincitore a Valencia in 2h03’51” nel 2019, l’etiope Seifu Tura, vincitore a Chicago nel 2021 in 2h06’12”, secondo classificato in questa maratona statunitense l’anno successivo in 2h04’49” e settimo classificato ai Mondiali di Eugene.
I migliori atleti britannici in gara sono Dewi Griffith, che ha stabilito il record personale con 2h09’49” a Francoforte al debutto in maratona nel 2017, Chris Thompson, vincitore ai Trials olimpici nazionali di maratona con 2h10’52” nel 2021, il top runner di origini eritree Weynay Ghebrselassie, migliore britannico con il record personale di 2h11’57” alla London Marathon del 2022.
Ci saranno anche Emile Cairess, che debutterà in maratona dopo aver vinto la medaglia d’argento dietro a Jakob Ingebrigtsen agli Europei di cross di Venaria Reale 2022, e Phil Sesemann, che è stato il migliore britannico a Londra nel 2020 e ha migliorato il personale con 2h12’10” nell’edizione dell’anno scorso. Cairess, che è allenato dal coach piemontese Renato Canova e ha battuto il record britannico sui 10 km su strada detenuto da Mo Farah, vanta record personali di 27’34”08 sui 10000 metri e di 1h00’32” nella mezza maratona.
Brett Robinson, che ha stabilito il record dell’Oceania correndo in 2h07’21” a Fukuoka lo scorso Dicembre, torna a Londra dove si piazzò ottavo in 2h09’52” nel 2022.
Il giapponese Yuki Kawauchi disputerà la sua centoquattordicesima maratona, ma sarà la sua prima volta a Londra. Se taglierà il traguardo a Londra Domenica Kawauchi potrebbe centrare l’obiettivo di concludere tutte le sei gare del circuito World Majors. Nel 2018 il nipponico vinse la maratona più prestigiosa della sua carriera a Boston in una giornata di pioggia e freddo.
Kawauchi è conosciuto nel mondo dell’atletica come il “citizen runner” perché ha lavorato per tanti anni come impiegato statale per il governo della Prefettura di Saitama e si allenava a spese sue senza contratti di sponsorizzazione. Nel 2019 ha lasciato il suo lavoro ed è diventato professionista. E’ diventato il primo runner a correre 100 volte al di sotto delle 2h20’.
I principali protagonisti maschili
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Kenenisa Bekele (ETH) 2:01:41
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Kelvin Kiptum (KEN) 2:01:53
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Birhanu Legese (ETH) 2:02:48
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Amos Kipruto (KEN) 2:03:13
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Tamirat Tola (ETH) 2:03:39
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Kinde Atanaw (ETH) 2:03:51
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Leul Gebresilase (ETH) 2:04:02
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Seifu Tura (ETH) 2:04:29
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Mo Farah (GBR) 2:05:11
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Geoffrey Kamworor (KEN) 2:05:23
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Brett Robinson (AUS) 2:07:31
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Dewi Griffiths (GBR) 2:09:49
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Chris Thompson (GBR) 2:10:52
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Tom Gröschel (GER) 2:11:03
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Ben Connor (GBR) 2:11:20
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Frank Lara (USA) 2:11:32
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Luke Caldwell (GBR) 2:11:33
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Weynay Ghebresilasie (GBR) 2:11:57
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Debutto di Emile Cairess (GBR)