La keniana Ruth Chepngetich ha vinto la Maratona di Nagoya in Giappone (World Athletics Platinum) per il secondo anno consecutivo con l’eccellente tempo di 2h18’08 in una giornata calda.

Chepngetich ha preceduto le giapponesi Ayuko Suzuki (2h21’52”) e Honami Maeda (2h22’32”), la cinese Zhang Deshun (2h24’05) e l’altra nipponica Uesugi (2h24’16).

Chepngetich non è riuscita a raggiungere l’obiettivo dichiarato alla vigilia della Maratona di Nagoya di battere il suo record del percorso di 2h17’08” realizzato l’anno scorso. Soltanto la connazionale Mary Keitany è riuscita a correre più velocemente nella storia in una gara soltanto femminile fermando il cronometro in 2h17’01” a Londra nel 2017.

Chepngetich è andata in testa nelle fasi iniziali della gara transitando al 5 km in 16’19 con un vantaggio di 35 secondi su un gruppo di inseguitrici composto da quindici atlete.

Chepngetich ha accumulato un vantaggio di 76 secondi al passaggio al 10 km in 32’34”. La campionessa del mondo di Doha 2019 aveva un vantaggio di nove secondi sulla tabella di marcia sul record del percorso stabilito l’anno scorso, quando fece registrare una seconda metà gara più veloce della prima.

Chepngetich è passata al 15 km in 49’00” prima di aumentare il ritmo nei 5 km successivi. La ventottenne keniana ha raggiunto il 20 km in 1h05’14” e il passaggio intermedio di mezza maratona in 1h08’47”, con 16 secondi di vantaggio sul record del percorso. Il gruppo delle inseguitrici, comprendente le giapponesi Yuka Suzuki, Maeda, Mao Uesugi, Ayuko Suzuki, Mirai Waku e Honoka Tanaike e le cinesi Zhang Deshun e Li Zhuxan era a due minuti da Chepngetich.

Chepngetich è passata al 25 km in 1h21’32” con un vantaggio di quasi tre minuti sulle inseguitrici (1h24’21”). La keniana ha continuato la sua gara contro il cronometro raggiungendo il 30 km in 1h37’51” con oltre tre minuti di vantaggio su Suzuki e Zheng.

Diversamente dall’anno scorso Chepngetich ha rallentato nella seconda parte della gara anche se il ritmo al passaggio al 35 km indicava una proiezione finale da 2h18”. Suzuki inseguiva in seconda posizione in 1h57’40” (con una proiezione finale al di sotto dell 2h22’) con un vantaggio di 25 secondi su Maeda.

Chepngetich è transitata in 2h11’07” prima di tagliare il traguardo in 2h18’08” con un vantaggio di 3 minuti e 44 secondi su Suzuki.

Ruth Chepngetich: “Sono felice di aver vinto la Maratona di Nagoya per il secondo anno consecutivo. La gara è andata bene; non è stato facile per me correre da sola, ma sono orgogliosa della vittoria”.

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