L’Etiopia ha fatto doppietta vincendo sia la gara maschile con Mulugeta Uma che quella femminile con Mestawut Fikir nella quarantasettesima edizione della Schneider Electric Marathon di Parigi, prova valida per il circuito World Athletics Elite Label, ripetendo l’impresa avvenuta l’ultima volta nel 2019 quando trionfarono Abrha Milaw e Gelete Burka.

Nella prova riservata agli uomini un gruppo numeroso formato da 13 atleti è transitato al decimo chilometro in 29’08 e a metà gara in 1h02’09, con un passaggio impostato in tabella di marcia per battere il record del percorso detenuto dal keniano Elisha Rotich con 2h04’21 nel 2021 e poi Titus Kipruto, vincitore della Maratona di Milano nel 2022, ha guidato il gruppo di testa al passaggio del 30° km in 1h28’27 davanti a Uma, Elisha Rotich, Deso Gelmisa, Dejane Megersa e Bethwell Kipkemboi.

Al 36° km Uma e il keniano Kipruto hanno aumentato il ritmo e sono rimasti soli al comando con l’etiope che ha lanciato l’attacco finale a soli due chilometri dalla fine e si è involato verso il successo tagliando il traguardo in Avenue de Foch in 2h05’33, con Kipruto secondo in 2h05’48, mentre Rotich, vincitore nel 2021 con il record del percorso di 2h04’21, ha superato Kipkemboi nel finale conquistando il terzo posto in 2h06’54.

Uma aveva un primato personale di 2h06’07 realizzato a Siviglia nel 2023 e si era classificato al secondo posto alla Maratona di Francoforte in 2h06’47” lo scorso ottobre.

Lo svizzero Mathias Kyburz, otto volte campione del mondo di orientamento, ha esordito in maratona a 34 anni con un brillante settimo posto in 2h07’44 che gli è valso lo standard di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi.

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La prova femminile

La ventenne etiope Mestawut Fikir ha trionfato nella gara femminile in 2h20’45 nella prima maratona della sua carriera battendo di due soli secondi Erat Tirusew, che era anche lei al debutto sulla distanza.

La quarantenne keniana Vivian Cheruiyot, campionessa olimpica sui 5000 metri a Rio de Janeiro 2016 e quattro volte medaglia d’oro ai Mondiali sulle distanze dei 5000 e dei 10000 metri, ha avuto una crisi durante la gara ma si è ripresa bene chiudendo al terzo posto in 2h21’47 nella sua prima gara dal Dicembre 2019, quando si piazzò al quarto posto in 2h19’52”.

Il gruppo di testa composto da una decina di atlete ha corso compatto nelle fasi iniziali della gara. L’etiope Rahma Tusa ha preso il comando al 10 km in 33’23”. Al passaggio al ventunesimo chilometro in 1h10’11 il gruppo di testa si è ridotto a sei atlete. Tusa era in testa davanti alle connazionali Tirusew e Fikir.

Cheruiyot è rimasta attardata di 30 secondi al 30 km. Tusa ha spinto al comando, ma ha cominciato a perdere terreno a pochi chilometri dalla fine.

Fikir e Tirusew hanno corso un testa a testa, mentre Cheruiyot ha recuperato le forze per acciuffare il terzo posto. Fikir ha staccato Tirusew allo sprint sul rettilineo finale.

Vivian Cheruiyot: “Dopo tre anni senza competizioni, correre in 2h21’ è davvero un bella notizia. Sono davvero felice. Ho messo in pausa la mia carriera nel 2021 per avere un figlio e oggi era la mia prima maratona dopo quattro anni e mezzo. Ero partita per correre in 2h20’ ma il vento nella seconda parte della gara si è fatto sentire. Cerco di dare del mio meglio ogni giorno e spero di poter progredire nei prossimi mesi per ritrovare il mio miglior livello. Non farò la Maratona olimpica di Parigi ma correrò una maratona autunnale”.

La Maratona di Parigi è partita dagli Champs Elysées ed è arrivata in Avenue de Foch. Il percorso è diverso rispetto a quello delle maratone delle prossime Olimpiadi, che partiranno dal Municipio di Parigi e proseguiranno verso Versailles e si concluderanno al Memorial des Invalides.

Seguire la Maratona di Parigi è stato come fare un tuffo nella storia e nella cultura di una delle capitali più belle del mondo. Il percorso della “grande classique” delle corse francesi ha toccato molti dei monumenti come il Louvre, il Musée d’Orsay, la Tour Eiffel e gli impianti sportivi della città come i campi in terra rossa del Roland Garros e l’Accor Arena (ex Palais Omnisport).

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