L’azzurra di origini ucraine Sofiia Yaremchuk, che da ottobre può anche difendere i colori italiani nelle principali manifestazioni internazionali, ha ottenuto oggi nella Valencia Marathon Trinidad Alfonso il nuovo primato italiano sulla distanza dei 42,195 km con il crono di 2h23’16, che migliora di 28 secondi il precedente limite del 2012 quando Valeria Straneo corse a Rotterdam in 2h23’44.

La 29enne atleta cittadina italiana dall’inizio del 2022, che ha realizzato il sogno di debuttare in maglia azzurra nei Mondiali di mezza maratona all’inizio di ottobre piazzandosi undicesima a Riga in 1h09’37, arrivando poi al nono posto nella rassegna iridata militare di Lucerna con il crono di 1h10’47 quattro settimane più tardi, ha chiuso al nono posto assoluto nella gara di Valencia vinta dall’etiope Worknesh Degefa in 2h15’51 davanti alle connazionali Almaz Ayana seconda in 2h16’22 e Hiwot Gebrekidan terza con 2h17’59.

Nella gara maschile straordinaria prestazione anche di Nekagenet Crippa, il fratello di Yeman, che ha polverizzato il suo precedente personale di 2h12’11 ottenuto a Roma in primavera, chiudendo al 21esimo posto in 2h07’35 che rappresenta la quarta miglior prestazione italiana di tutti i tempi a 19 secondi dal limite di Iliass Aouani, ma anche il limite raggiunto per la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi.

La gara maschile è stata vinta come quella femminile da un atleta dell’Etiopia, Sisay Lemma, che ha chiuso con un fantastico 2h01’48, quarto di ogni epoca con il record della gara, davanti al keniano Alexander Mutiso secondo in 2h03’11, mentre dietro gli altri etiopi Dawit Wolde in 2h03’48 e il mitico Kenenisa Bekele con 2h04’19 a 41 anni di età.

Le dichiarazioni di Yaremchuk: “Finalmente sono riuscita a chiudere una maratona con una bella progressione. Per me questo risultato è un grande orgoglio, così come mi sento fiera di aver potuto indossare quest’anno la maglia azzurra. Sono felicissima per il record e davvero grata agli italiani che mi trasmettono sempre tanto affetto. Credo di aver fatto una gara intelligente, di questo sono particolarmente contenta.

Ogni maratona è diversa, fa imparare qualcosa di nuovo e quella di Londra, dove avevo pagato la partenza veloce, per me è stata un insegnamento. Ma c’era anche un po’ di timore e quindi non ho voluto aumentare troppo, perché negli ultimi chilometri può succedere di tutto. A Valencia ho trovato tanto tifo del pubblico e un ottimo pacemaker che teneva il ritmo giusto per il mio gruppo. Anche se venerdì mi ero preoccupata, quando ho visto che tirava vento, in gara le condizioni erano perfette.

Mi sentivo molto bene, sarebbe stato bello scendere anche sotto 2h23 ma per me contava soprattutto finire in progressione, era ancora più importante del record o del crono. Se sono arrivata a questo punto, devo essere riconoscente al mio allenatore Fabio Martelli che ha sempre creduto in me fin dall’inizio. Per questa maratona mi sono preparata soprattutto a Roma e anche a Tarquinia per i lavori lunghi, ma senza andare in altura. La dedica è per il centro sportivo dell’Esercito, siamo un bellissimo team con tutto lo staff che mi sostiene. Voglio godermi un po’ questa gioia, farò un paio di settimane di riposo e poi si riparte. Questo record è una tappa fondamentale verso le Olimpiadi.”

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Neka Crippa (foto Francesca Grana)
Neka Crippa (foto Francesca Grana)
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