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L’Italia ha conquistato la seconda vittoria consecutiva nei campionati europei a squadre, disputati nell’occasione allo Stadio Vallehermoso di Madrid con il prologo della prima giornata all’interno dello splendido Palazzo Reale madrileno, totalizzando 431,5 punti che sono anche cinque in più rispetto ai 426,5 con i quali arrivò il successo nell’edizione del 2023 a Chorzow 2023, pur avendo ottenuto solo 3 vittorie individuali su 37 gare rispetto alle 6 in Polonia due anni fa.

Il segreto della conferma azzurra in questa prestigiosa manifestazione giunta con tale formula inaugurata nel 2009 all’undicesima edizione, ma che in realtà ebbe vita dal 1965 con il nome di Coppa Europa, sta dunque nello straordinario spirito di squadra dimostrato da tutti gli atleti e le atlete scesi/e in campo, con l’obiettivo perfettamente riuscito di rendere al massimo e ribaltare un pronostico inizialmente non favorevole per la riconferma del Trofeo.

Vediamo nel dettaglio quanto accaduto nella sessione conclusiva.

Salto in alto femminile

La campionessa olimpica e primatista mondiale Yaroslava Mahuchik è stata l’unica saltatrice in alto a superare la barriera dei 2 metri. Mahuchik ha superato 1.91m e 1.94m al primo tentativo ma avuto bisogno di tre prove per valicare l’asticella alla misura di 1.97m. La fuoriclasse ucraina ha superato 2.00m alla prima prova prima di commettere tre errori alla quota di 2.03m.

Yaroslava Mahuchik: “Sono riuscita a conquistare 16 punti per l’Ucraina. Sono contenta di aver superato la misura di 2.00m al primo tentativo. E’ un grande risultato per me. Ho commesso alcuni errori, ma ho ancora tempo e spero di diventare la migliore versione di me stessa ai Mondiali di Tokyo. Ho vinto ma non è il risultato che speravo. Il mio obiettivo era battere il mio record ma non era il giorno giusto”.

La polacca Maria Zodzik ha realizzato tutte le misure fino a 1.94m al primo tentativo, ma ha avuto bisogno di tre prove per migliorare il suo primato outdoor di 1.97m. Zodzik ha commesso successivamente due errori a 2.00m. La tedesca Imke Onnen si è classificata al terzo posto con 1.94m. Idea Pieroni, ottava ai Mondiali Indoor di Nanchino 2025, ha superato tutte le misure a partire da 1.75m fino a 1.91m sempre al primo tentativo chiudendo la gara al quarto posto. La saltatrice toscana ha commesso tre errori alla misura del record personale di 1.94m.

Getto del peso maschile

Il campione europeo outdoor in carica Leonardo Fabbri ha esordito con 20.88m portandosi subito in testa al primo tentativo. Fabbri ha superato la barriera dei 21 metri con 21.49m alla seconda prova. Il primatista italiano ha fatto registrare altri tre lanci oltre i 21 metri da 21.21m, 21.19m e 21.68m.

Il primatista svedese indoor Wictor Peterson ha iniziato la gara con due nulli prima di superare la barriera dei 21 metri con 21.10m alla quinta prova. Il polacco Konrad Bukowiecki si è classificato al terzo posto con 20.55m davanti al britannico Scott Lincoln (20.41m). L’ucraino Artem Levchenko ha stabilito il record personale con 20.35m

Leonardo Fabbri: “E’ stata una vittoria molto importante per me. Volevo vincere ma speravo di realizzare un grande lancio. Speravo in un lancio oltre i 22 metri. Ci sono andato vicino ed è positivo perché migliorare nell’ultimo lancio non è facile. Faceva molto caldo. Sono contento di essere tornato a lanciare a buoni livelli dal punto di vista tecnico. L’anno scorso è stato straordinario per me e non è facile quando vieni da una grande stagione. Le aspettative sono molto alte. Ho faticato nelle prime gare della stagione, ma ho ritrovato la gioia di lanciare. Mi sto divertendo a gareggiare e questo mi rende felice. Sabato prossimo torno in gara a Eugene”.

Salto in lungo femminile

Dopo il successo del fiorentino Fabbri è stato il turno della concittadina Larissa Iapichino. La campionessa europea indoor di Apeldoorn 2025 e vincitrice dell’ultima edizione della Diamond League ha fatto fatica nei primi salti dove ha fatto registrare 6.49m, un salto nullo, 6.63m e 6.64m. La giovane campionessa toscana era ottava dopo quattro salti ma ha tirato fuori il carattere realizzando la misura vincente di 6.92, alla quinta prova (a 14 cm dal record personale di 7.06m realizzato a Palermo a fine Maggio). Larissa ha concluso la gara con un sesto tentativo da 6.77m.

Larissa Iapichino: “Sapevamo che la squadra era forte, ma c’era ancora molto da fare. Non ero preoccupata. Sapevo che le cose sarebbero andate bene. Era semplicemente una questione di trovare le giuste sensazioni. Ho messo le cose a posto al quinto tentativo. Quest’anno sono stata molto costante con buone misure. Sono davvero felice. Questi campionati sono stati molto belli. Mi piace molto gareggiare per il mio paese”.

La tedesca Malaika Mihambo, campionessa europea outdoor a Roma e argento olimpico a Parigi, ha realizzato due soli salti validi da 6.84m e 6.76m al secondo e al terzo tentativo comandando fino al quinto tentativo quando Iapichino ha realizzato il salto della vittoria. La portoghese Agate De Sousa ha realizzato la stessa misura di 6.84m al quinto tentativo ma ha chiuso al terzo posto perché aveva un secondo peggior salto rispetto alla tedesca. La svizzera Annik Kaelin si è piazzata al quarto posto con 6.78m.

200 metri femminile

La spagnola Jael Bestue ha vinto i 200 metri femminili in 22”19 migliorando il primato dei campionati detenuto da Dafne Schippers. Bestue ha stabilito inoltre la migliore prestazione europea dell’anno, il record spagnolo e l’ottavo crono più veloce al mondo del 2025.

Jael Bestue: “Onestamente non ho ancora del tutto realizzato cosa sia successo. Sapevo di essere in buone condizioni di forma. Pensavo di avere una buona opportunità di battere il record personale, ma non avevo mai avuto l’opportunità di gareggiare in un’atmosfera come questa”.

La francese Helene Parisot, medaglia di bronzo agli Europei di Roma 2024, ha migliorato il record personale fermando il cronometro in 22”42. La tedesca Sophia Junk ha portato il personale a 22”53 precedendo Lieke Klaver (22”59) e la quarantaduenne portoghese Lorene Bazolo (22”61 record nazionale)

L’ungherese Boglarka Takacz, vincitrice sui 100 metri in 11”06, si è aggiudicata la serie B dei 200 metri con 22”65. L’azzurra Dalia Kaddari ha realizzato la seconda migliore prestazione della sua carriera con 22”68 arrivando a quattro centesimi di secondo dal record personale realizzato in occasione della vittoria agli Europei under 23 di Tallin 2021.

Dalia Kaddari: “Sono felice. Edoardo Scotti e Anna Polinari mi avevano detto che si correva forte e questo mi ha caricato molto. Volevo il grande tempo. Sono arrivata a quattro centesimi dal record personale. E’ un bel segnale a poco meno di due mesi dai Mondiali. Stiamo lavorando bene. Ringrazio il mio allenatore che mi segue da casa. Faceva molto caldo ma ci si deve adattare a tutto”.

200 metri maschili

L’olandese Xavi Mi Ayok ha vinto la serie A dei 200 metri con un sorprendente 20”01 con vento a favore di +1-8 m/s stabilendo il record dei Campionati, il primato personale e la migliore prestazione europea dell’anno.

Xavi Mo Ayok: “Pensavo di correre in meno di 20 secondi, ma ci sono andato vicino. Lo posso fare la prossima volta. Sono davvero felice del tempo. Ho portato 32 punti alla mia squadra contando la staffetta di Sabato. Penso di essere l’atleta ad aver vinto più punti nella mia squadra”.

L’azzurro Eseosa Desalu, campione olimpico con la staffetta 4×100 a Tokyo 2021, ha realizzato il personale stagionale e il terzo tempo della sua carriera con 20”18. Il britannico Toby Harries è sceso al di sotto dei 20”30 con il personale di 20”25. Tomas Nemejc ha realizzato il personale stagionale con 20”55. Lo spagnolo Adria Alfonso ha migliorato il personale con 20”57. Il polacco Igor Bogaczyinski si è aggiudicato la gara B in 20”37.

Eseosa Desalu: “L’importante era portare il più alto numero di punti possibili. E’ stata una bella gara. Peccato per gli ultimi 50 metri. Mi sono indurito nel finale. Sono in buone condizioni”.

Staffetta 4×400 mista

La Polonia ha vinto la staffetta 4×400 mista stabilendo il record dei campionati, la migliore prestazione mondiale dell’anno e il record nazionale con 3’09”43. La campionessa europea Natalia Bukowiecka ha corso l’ultima frazione in un eccellente 48”73.

La formazione azzurra composta da Edoardo Scotti, Virginia Troiani, Vladimir Aceti e Alice Mangione si è piazzata al secondo posto migliorando il record italiano con 3’09”66, sesta migliore prestazione mondiale all-time. Gli azzurri hanno abbattuto di oltre un secondo il precedente record di 3’10”69 realizzato da Luca Sito, Anna Polinari, Edoardo Scotti e Alice Mangione agli Europei di Roma 2024. La Gran Bretagna è arrivata a due millesimi dagli italiani in un emozionante arrivo al photo finish. La Spagna ha realizzato il record nazionale con 3’10”48.

5000 metri maschili

Il diciannovenne olandese Niels Laros ha vinto una gara di 5000 metri molto tattica in 13’44”25 in una giornata condizionata dal caldo.

Lo svizzero Dominic Lobalu si è piazzato al secondo posto in 13’45”37 battendo lo spagnolo Thierry Ndikumweanyo per un solo centesimo di secondo. Il primatista tedesco dei 3000 siepi Frederick Ruppert ha tagliato il traguardo in quarta posizione in 13’47”31. Il campione europeo di mezza maratona Yeman Crippa ha chiuso al quinto posto in 13’48”03 nell’unica gara in pista di questa stagione in preparazione alla maratona dei Mondiali di Tokyo del prossimo Settembre.

Niels Laros: “Personalmente sono felice. Non corro molto spesso i 5000 metri ma mi sono divertito. Ho seguito il mio piano e ho vinto. Ci aspettavamo che l’Olanda potesse lottare per il settimo posto ma abbiamo fatto molto meglio. Tutti gli atleti olandesi stanno facendo bene, soprattutto nelle staffette”.

1500 metri femminili

La primatista francese Agathe Guillemot, campionessa europea indoor ad Apeldoorn 2025, ha vinto i 1500 metri femminili in 4’08”72 battendo allo sprint la portoghese Salomé Afonso (4’09”01) e la britannica Walcott Nolan (4’09”16) dopo una gara tattica con un passaggio ai 1000 metri in 2’51”. Marta Zenoni si è ben comportata chiudendo al sesto posto in 4’10”23.

Agathe Guillemot: “Sentivo di dover vincere perché sulla carta ero la più forte, anche se non è stato facile. Avevo il miglior tempo tra le iscritte. Sono felice di aver vinto per il mio team perché ne avevamo bisogno. Speravamo in un terzo o quarto posto ma avevamo troppi assenti in gare come i 5000m e i 1500m

Marta Zenoni: “Ho fatto quello che mi è stato detto di fare. Personalmente mi sarei comportata diversamente. Le gare tattiche sono sempre difficili da interpretare perché ci sono tanti contatti. Le sensazioni non erano delle migliori. Ho fatto il meglio che potevo in condizioni difficili”.

Lancio del giavellotto maschile

Il tedesco Julian Weber, campione europeo a Monaco di Baviera 2022, ha vinto il lancio del giavellotto maschile con la misura di 85.15m realizzata al primo tentativo. L’ucraino Arthur Felfner si è piazzato al secondo posto con 80.54m al quinto tentativo davanti al lituano Edis Matusevicius (78.26m). Il campano Roberto Orlando si è piazzato al nono posto con 72.75m.

Julian Weber: “E’ stato bello gareggiare qui. Mi sono divertito. Mi è piaciuto gareggiare sulla pedana di colore verde. La musica di sottofondo era perfetta. Sono in grande forma e sapevo di poter vincere con una grande misura. Sono felice di aver piazzato il lancio della vittoria al primo tentativo. Ero un po’ nervoso. Gli Europei a squadre sono sempre diversi dalle altre gare. Sono qui con il mio team e voglio dare il massimo per la squadra. Tutto ha funzionato al meglio. Tutti i membri del nostro team hanno fatto un grande lavoro”.

Lancio del giavellotto femminile

La greca Eline Tzengko, campionessa europea a Monaco di Baviera 2022 e vincitrice di tre tappe di Diamond League in questa stagione, è stata l’unica atleta a lanciare oltre i 60 metri nel primo tentativo con 60.06m. L’ellenica ha incrementato la misura con 62.23m al terzo tentativo. La polacca Maria Andrejczik si é piazzata al secondo posto con 60.42m. Paola Padovan è andata vicina al recente primato personale con 57.91m regalando una delle più belle sorprese azzurre della quarta giornata. L’atleta veneta ha concluso la prova al quinto posto portando punti importanti alla squadra azzurra.

Elina Tzengko: “Ho vinto tre gare di Diamond League e oggi ho conquistato la mia quarta vittoria della stagione. Sono davvero orgogliosa. Ho cercato di portare punti alla squadra greca e ci sono riuscita. Sono davvero felice di aver aiutato il mio team a rimanere lontana dalla zona retrocessione. Questo stadio è bellissimo e il pubblico è stato straordinario. E’ la prima volta che ho gareggiato su una pedana verde”.

Paola Padovan: “Sono qui, perché me lo merito. Volevo godermela. Sono cresciuta in questi anni dopo un infortunio alla spalla. Volevo avere la possibilità di vivere questa opportunità a tempo pieno. Ho trovato la mia stabilità. Mi sono trasferita a Bologna dove mi segue Antonio Fent. Ringrazio i Carabinieri che mi hanno sostenuto e mi hanno consigliato di fare questa scelta”.

1500 metri maschili

Il portoghese Isaac Nader ha vinto i 1500 metri maschili in 3’39”08 con un ultimo giro in 52” precedendo il primatista olandese Stefan Nillesen (3’39”97) e il polacco Filip Raak (3’40”14). Il primatista italiano del miglio Federico Riva si è classificato al settimo posto in 3’40”89.

Isaac Nader: “Sono in buone condizioni di forma. Lo scorso Martedì ho corso in 3’29” a Ostrava anche se sento di non essere ancora al top della forma. L’obiettivo era aiutare il Portogallo a rimanere nella First Division. Nonostante qualche assenza stiamo facendo bene”.

Federico Riva: “Devo imparare a correre queste gare tattiche. Mi devo dare una svegliata. Ultimamente sto pagando le gare di campionato. Mi dispiace perché avrei voluto portare qualche punto in più alla squadra”.

3000 siepi femminili

La finlandese Ilona Mononen si è imposta sui 3000 siepi femminili in 9’49”21 battendo di tre soli secondi la britannica Sarah Tait (9’49”24). La polacca Kinga Krolik ha completato la top 3 in 9’49”80. Gaia Colli si è piazzata al tredicesimo posto in 10’16”80 nella sua prima stagione della sua carriera in questa specialità.

Le dichiarazioni di Stefano Mei (Presidente Fidal): “Abbiamo fatto più punti della scorsa edizione, e tutti pensavano che non saremmo riusciti a bissare. Meno vittorie, è vero, ma con tantissimi podi. E con i ragazzi, anche quelli che non hanno fatto performance straordinarie, che hanno dato il massimo in campo, a cominciare da Lorenzo Patta, che considero il simbolo di questa edizione della manifestazione: ha portato il suo punto anche da stirato”. Chiusura con una battuta. “Il mio sogno era vincere per un punto soltanto, ma devo dire che è meglio così“.

Le dichiarazioni di Antonio La Torre (Direttore Tecnico Fidal): “Avevo chiesto occhi di fuoco, e si è visto che tipo di risposta sono stati capaci di dare i nostri atleti. Anche nella gara finale, a titolo già vinto, con la voglia di battere la Polonia nella staffetta 4×400 mista. Questa mattina avevo detto alla squadra di ricordare che siamo un grande collettivo, che non ci sono solo le punte, ma che ormai la nostra è una squadra che si è compattata verso l’alto. E quindi, di dare con intelligenza, cuore, coraggio, tutto quello che avevano”.

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