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Nella prima giornata in pista dei campionati italiani assoluti di Molfetta, vittoria del campione europeo indoor dei 60 metri, Samuele Ceccarelli, che ha conquistato il suo primo titolo assoluto all’aperto sui 100 metri con il tempo di 10″30, davanti a Roberto Rigali secondo con 10″34 e a Eric Marek, campione italiano under 23, terzo con 10″41 in una gara contraddistinta da un vento contrario di 1 metro.

Per il velocista toscano di Massa, che in batteria aveva corso in 10″31 sempre con una brezza contraria di -1, c’è stato qualche minuto di apprensione subito dopo l’arrivo della finale in quanto è rimasto a terra dolorante, ma è stato fortunatamente solo un crampo in una serata certamente molto umida.

Nella gara veloce femminile eccellente dimostrazione di forma, dopo vari problemi fisici, da parte di Zaynab Dosso al quarto titolo nazionale con un eccellente 11″28 e vento sempre contro di 1.1, mentre al secondo posto bene Anna Bongiorni con 11″42 e al terzo Alessia Pavese con 11″54.

Un altro risultato tecnico notevole è arrivato dai 110 ostacoli dove va registrata l’ennesima grande dimostrazione di talento da parte di Lorenzo Simonelli, recente argento ai campionati europei under 23 di Espoo, che ha dominato con il crono di 13″40 e vento contrario di 1.3, davanti ad Hassane Fofana secondo con 13″64, per il suo primo titolo assoluto, mentre al terzo posto è finito Nicolò Giacalone con 14″06.

Nella gara femminile dei 100 H, invece, l’unica vera sorpresa della serata è arrivata da Giada Carmassi che ha vinto il titolo superando con 13″14 per pochi millesimi la favorita Elena Carraro, anche lei argento dei campionati continentali promesse in Finlandia, un po’ in difficoltà nei primi ostacoli, ma poi in grande rimonta alla fine sino a sfiorare il sorpasso, mentre la terza piazza è andata a Nicla Mosetti con 13″32.

Le dichiarazioni di Ceccarelli: “Ho provato a dare qualche zampata in più, quando a metà gara ho visto che gli avversari stavano iniziando a risalire. La tensione da competizione oggi c’era, ammetto che rispetto ad altre gare sia stata decisamente più impegnativa, dal punto di vista dell’approccio fisico e psicologico, a causa di qualche fastidio o risentimento di routine. In finale, poi, mi è venuto un crampo al bicipite, mi sono spaventato lì per lì, e sono contento di essere arrivato in fondo sano”.

Lorenzo Simonelli (foto Grana/FIDAL)
Lorenzo Simonelli (foto Grana/FIDAL)

Un’altra prestazione certamente di valore assoluto è stata quella del neo italiano Andy Diaz, cubano di nascita e con cittadinanza da inizio anno che, dopo essersi impossessato del record nazionale del salto triplo sottratto al suo allenatore Fabrizio Donato, ha conquistato la sua prima maglia tricolore con un unico balzo oltre i diciassette metri a 17.21, in una gara che ha offerto spettacolo meno delle aspettative, a causa anche delle folate di vento contrarie alla direzione di rincorsa.

Dietro di lui, che si è fermato per precauzione dopo i primi tre tentativi avendo avuto qualche piccolo problema fisico nelle ultime settimane, Emmanuel Ihemeje con 16.58, Andrea Dallavalle con 16.52 e Tobia Bocchi con 16,39.

Tra le donne del triplo, vittoria di Ottavia Cestonaro con 13,98 dopo quattro anni dall’ultimo successo tricolore, avvicinata all’ultimo tentativo dalla sua rivale azzurra storica Dariya Derkach, argento europeo agli Euroindoor di Istanbul 2023, atterrata cinque centimetri più indietro a 13,93, che non è riuscita a confermarsi campionessa italiana, mentre al terzo posto Veronica Zanon con 13,19.

Nel salto in alto femminile titolo per il bronzo mondiale di Eugene Elena Vallortigara, ancora leggermente distante dalla miglior condizione, vittoriosa con 1.87 e tre discreti tentativi falliti poi a 1.91, mentre seconda è Alessia Trost con 1.84 e terza Idea Pieroni con 1,81.

Nadia Battocletti, che solo sei giorni prima aveva realizzato l’impresa di conquistare il primato italiano sui 5000 metri a Londra in Diamond League, ha onorato sulla stessa disciplina il campionato nazionale e conquistato la 31esima maglia tricolore della sua carriera tra varie specialità di ogni categoria con il crono di 16’08″50, davanti a Ludovica Cavalli seconda in 16’09″72, l’ultima a cedere allo strapotere di Nadia, al termine di una gara che per 4600 metri non era stata condotta su ritmi esuberanti, mentre terza è stata Valentina Gemetto in 16’13″10.

Nadia Battocletti (foto Grana/FIDAL)
Nadia Battocletti (foto Grana/FIDAL)

Tra gli altri principali risultati della serata pugliese va certamente annoverato quello, nel lancio del disco donne, della primatista italiana Daisy Osakue che ha vinto con l’eccellente misura di 63.25, quinta volta dell’anno oltre i 63 metri, mentre dietro di lei si sono piazzate Stefania Strumillo  seconda con 56,01 ed Emily Conte terza con 53,43.

Nei 5000 metri uomini è stato decisivo lo spunto finale di Jacopo De Marchi che ha vinto in 14’02″07, tenendo alle spalle Pasquale Selvarolo secondo in 14’03″01 e Alberto Mondazzi terzo in 14’03″56, anche in questo caso in una gara più votata al corpo a corpo, che al crono sul display.

Nel salto con l’asta maschile, a pochi giorni dalla partenza per gli Europei under 20 di Gerusalemme, lo junior Simone Bertelli (del 2004) ha ottenuto il suo primo tricolore assoluto con la misura di 5,40 ottenuta alla seconda prova e poi tentando per tre volte, senza riuscirci, il 5.52 che avrebbe rappresentato il primato italiano juniores, mentre secondo posto per Matteo Oliveri con 5.30, dieci centimetri meglio di Matteo Madrassi terzo con 5,20.

Zaynab Dosso (foto Grana/FIDAL)
Zaynab Dosso (foto Grana/FIDAL)

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