Lo statunitense Rai Benjamin ha vinto la medaglia d’oro olimpico dei 400 ostacoli maschili nell’eccellente tempo di 46”46 dopo quattro piazzamenti da podio (tre argenti alle Olimpiadi di Tokyo 2021, ai Mondiali di Doha 2019 e a Eugene 2022 e bronzo a Budapest 2023). Benjamin è sceso per la decima volta in carriera al di sotto dei 47 secondi e ha eguagliato la sua terza migliore prestazione di sempre.
In carriera il californiano aveva corso più forte soltanto in occasione del 46”17 delle Olimpiadi di Tokyo, e del 46”39 nella finale della Diamond League di Eugene 2023, mentre in questa stagione aveva corso esattamente il crono della finale olimpica in occasione dei Trials statunitensi Eugene. Benjamin è nato da una famiglia originaria di Antigua e Barbuda e ha ereditato la passione per lo sport dal padre Winston Benjamin, ex giocatore di cricket delle West Indies.
Benjamin si mise in luce nel 2018 quando vinse il titolo NCAA in 47”02 eguagliando lo stesso tempo di Edwin Moses che fu record del mondo nel 1983 a Coblenza. A livello NCAA ha gareggiato per il team dei Trojans della University of Southern California insieme al compagno di Università Michael Norman.
In quell’anno Benjamin corse per la prima volta in Diamond League correndo i 200 metri in 19”99 a Parigi.
Rai Benjamin: “E’ una grande sensazione. Finalmente ho vinto la medaglia d’oro. Sono riuscito a vincere la medaglia che mi mancava davanti alla mia famiglia e ai miei amici e questo significa molto per me. Mi sono tolto un bel peso dalle spalle. Ho inseguito la medaglia d’oro per tanto tempo. Non ho mai dubitato di potercela fare ma è stato importante rimanere paziente e ho continuato a dimostrarlo ogni giorno. Mi sono detto che un giorno sarei riuscito finalmente a vincere. So che i miei ultimi 200 metri sono letali. Sono in grado di battere tutti in quel punto della gara. Ho puntato tutto su quest’arma e ha avuto fiducia in quello che ho fatto in tutta la stagione.”
Il primatista mondiale Karsten Warholm ha vinto l’argento in 47”06 battendo il brasiliano Alison Do Santos (47”26). Warholm ha accettato la sconfitta con grande sportività riconoscendo la superiorità di Bernjamin.
Karsten Warholm: “Rai ha fatto un grande lavoro. Ognuno fa del suo meglio per vincere, e oggi é stato lui il più bravo. Devo accettate l’argento con il sorriso. Il livello della nostra gara era molto alto”.
Il francese Clement Ducos é sceso per la terza volta al di sotto dei 48 secondi in queste Olimpiadi piazzandosi al quarto posto con 47”65. Kyron McMaster e Abderrhamane Samba sono scesi al di sotto dei 48 secondi correndo rispettivamente in 47”79 e in 47”98.
Finale 400 metri femminili
Marileidy Paulino ha vinto la medaglia d’oro sui 400 metri diventando la prima donna della Repubblica Dominicana a conquistare un titolo olimpico. Paulino ha fermato il cronometro in un eccellente 48”17 strappando il record olimpico alla francese Marie Josée Pérec, che vinse il suo secondo oro olimpico ad Atlanta 1996 con 48”25. In passato la Repubblica Dominicana aveva vinto l’oro solo a livello maschile con Felix Sanchez, che trionfò due volte ad Atene 2004 e a Londra 2012. Paulino ha completato la collezione dopo l’oro mondiale di Budapest 2023 e gli argenti alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Mondiali di Eugene 2022.
Marileidy Paulino: “Era l’unica medaglia che ancora mi mancava per completare il mio palmares. Sono grata a Dio, a me stessa per il lavoro che ho fatto. Potevo battere il record del mondo o il primato olimpico. Grazie a Dio ha stabilito il record olimpico. Voglio dedicare questa medaglia ai mio team, al mio allenatore, alla mia famiglia, alla Repubblica Dominicana, che ha guardato la mia gara sostenendomi. Non gareggio per i soldi ma perché amo l’atletica. Voglio motivare le generazioni più giovani e far sì che questi risultati possano aprire le porte al futuro del popolo della Repubblica Dominicana”.
Le prime tre classificate sono scese tutte al di sotto dei 49 secondi. Per la prima volta tutte le otto finaliste sono scese al di sotto dei 50 secondi.
La portacolori del Barhein Selwa Naser, campionessa mondiale a Doha 2019, ha vinto la medaglia d’argento in 48”53. La polacca Natalia Kaczmarek, campionessa europea a Roma, si è aggiudicata la medaglia di bronzo in 48”98 arrivando a otto centesimi di secondo dal suo record personale realizzato poche settimane fa al meeting di Londra.
L’ irlandese Rhasidat Adeleke si è piazzata al quarto posto in 49”28 precedendo di un centesimo di secondo la britannica Amber Anning, che ha migliorato il record nazionale con 49”29. La statunitense Alexis Holmes si è classificata al sesto posto con il record personale di 49”77 davanti alla medaglia di bronzo dei Mondiali Sada Williams delle Barbados (49”83) e alla giovane norvegese Henriette Jaeger (49”96).
Finale del salto triplo maschile
Tutti e tre i medagliati del salto triplo maschile sono nati a Cuba ma gareggiano per tre paesi europei diversi. Lo spagnolo Jordan Diaz Fortun ha conquistato la medaglia d’oro con un salto da 17.86m realizzato al primo tentativo diventando il primo atleta del suo paese a vincere un titolo in una grande rassegna globale nel salto triplo. Diaz ha battuto per appena due centimetri il portoghese Pedro Pablo Pichardo, che ha aperto la gara con 17.79m prima di far registrare la sua miglior misura di 17.84m alla seconda prova.
Diaz ha fatto registrare altri quattro salti da 17.64m, 17.85m, 17.84m e 17.25m.
Pichardo ha messo a segno una serie molto regolare con due altri salti da 17.52m e 17.81m.
Jordan Diaz ha fatto doppietta vincendo il suo secondo grande titolo dopo l’oro agli Europei di Roma dove si impose con il record personale con 18.18m diventando il terzo atleta di sempre dopo Jonathan Edwards (18.29) e Christian Taylor (18.21m). Nella rassegna continentale allo Stadio Olimpico di Roma Pichardo vinse l’argento con 18.04m avvicinando il record personale di quattro centimetri. La finale europea fu la seconda gara della storia nella quale due atleti superarono i 18 metri nella stessa manifestazione.
Jordan Diaz: “Diventare campione olimpico è il più grande risultato della mia carriera. E’ un sogno che coltivo da quando ero bambino. Scrissi su Facebook nel 2017 dopo la vittoria ai Mondiali under 18 che volevo diventare campione olimpico”.
L’azzurro Andy Diaz Hernandez ha conquistato il bronzo olimpico per l’Italia con 17.64m al sesto tentativo al debutto con la maglia azzurra. Diaz ha esordito nella finale con 17.63m al primo tentativo prima di realizzare un secondo salto da 17.33. Dopo aver passato due salti e un nullo Diaz ha concluso la gara con il miglior salto della sua stagione di 17.64m. Diaz ha eguagliato il suo allenatore Fabrizio Donato, che vinse il bronzo nel salto triplo alle Olimpiadi di Londra 2012. Diaz arrivava da una stagione complicata da un infortunio all’adduttore e aveva gareggiato solo una volta quest’estate in avvicinamento alle Olimpiadi a San Vendemmiano dove aveva realizzato 17.00m con rincorsa ridotta.
Andy Diaz: “Era destino. Ho vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi il 9 Agosto, lo stesso giorno del mio allenatore Fabrizio Donato, che ci era riuscito nel 2012 a Londra. Sono contento perché è una medaglia, anche se sono arrivato qui con l’idea di fare di più e speravo di vincere. Il merito è di tante persone che sono state al mio fianco, dall’inizio del mio percorso umano e non solo sportivo, dal mio coach a mia mamma che è qui con me. E’ stato difficile, ma ho imparato molto dalla vita. Ho avuto al mio fianco persone che mi hanno aiutato umanamente, non soltanto come sportivo, e mi hanno fatto sognare di realizzare quello che desideravo. In qualificazione mi era presa l’ansia di dimostrare qualcosa, perché era la prima volta che gareggiavo con la medaglia azzurra, ma oggi mi sono lasciato andare. Dopo una bella stagione indoor mi aspettavo di saltare 18 metri dopo il personale indoor di 17.61m a Torun, poi ho avuto qualche problema fisico, ma senza smettere di sognare sono arrivato qui nella condizione giusta. Avevo promesso che volevo prendere questa medaglia, ma la prossima volta voglio l’oro. Non mi restano che le prossime gare per battere gli avversari e manca poco al Golden Gala all’Olimpico di Roma il 30 Agosto”.
Dopo la finale Diaz ha festeggiato la medaglia insieme a Donato e ai tecnici azzurri Roberto Pericoli e Claudio Mazzaufo. Diaz strappò a Donato il record italiano con 17.75m al Golden Gala di Firenze del 2023.
Fabrizio Donato: “Sono orgoglioso di aver aiutato Andy in un periodo molto difficile per la sua vita. Mi contattò un giorno su Instagram dicendomi che era a Roma e aveva bisogno di un aiuto. Andy dormiva fuori dall’Ufficio dell’Immigrazione in attesa di un permesso di soggiorno. E’ un ragazzo che vuole sempre migliorare e non si accontenta mai”.
Il giamaicano Jaydon Hibbert, campione mondiale under 20 a Cali 2022, ha sfiorato il podio piazzandosi al quarto posto con 17.61m precedendo il campione mondiale indoor e outdoor Fabrice Hugues Zango (17.50m).
10.000 metri femminili
La keniana Beatrice Chebet ha centrato la doppietta vincendo anche l’oro dei 10000 metri in 30’43”25 dopo una gara tattica pochi giorni dopo il trionfo sui 5000 metri. Chebet ha vinto in carriera due medaglie d’oro ai Mondiali di cross a Bathurst 2023 e a Belgrado 2024 e ha stabilito il record del mondo sui 10000 metri al Prefontaine Classic di Eugene con 28’54”14.
Beatrice Chebet: “Sono davvero felice. Realizzare la doppietta sui 5000 e sui 10000 metri non è stato facile, ma sapevo di essere in grado di vincere il secondo oro mantenendo la concentrazione giusta. Volevo l’oro dei 10000 metri per il mio paese. Il Kenya non aveva mai vinto l’oro sui 10000 metri alle Olimpiadi e volevo diventare la prima donna keniana a vincere i 10000 metri. Mia nonna è stata la mia ispirazione da quando ero piccola. Mi ha motivato, aiutandomi in tutto. Quando ha capito che avevo talento, mi ha dato tutto quello di cui avevo bisogno. Prega sempre per me”.
Nadia Battocletti ha regalato all’Italia una splendida medaglia d’argento con il record italiano di 30’43”35 dopo il quarto posto sui 5000 metri, quando per poche ore coltivò il sogno del bronzo in seguito alla squalifica poi revocata di Faith Kipyegon. La trentina ha gestito alla perfezione la gara nonostante i problemi fisici prima e durante la gara. Il gruppo ha corso compatto al passaggio ai 5000 metri. L’andatura si è fatta sempre più sostenuta ma Nadia ha retto alla grande.
Dodici atlete sono transitate al comando ad un chilometro dalla fine con un passaggio in 28’01”28. A due giri dalla fine l’azzurra è passata in quinta posizione mentre la keniana Margaret Chelimo Kipkemboi era al comando. Battocletti ha cercato di trovare spazio all’interno ad un giro dalla fine. Le tre keniane erano davanti a Battocletti in un giro finale emozionante. Chebet ha lanciato l’attacco finale all’uscita dell’ultima curva, ma Battocletti ha risposto mettendosi in scia della keniana. Battocletti ha tagliato il traguardo in 30’43”45, tempo che migliora di 8 secondi il suo precedente record italiano di 30’51”42 realizzato in occasione della vittoria agli Europei di Roma, quando conquistò due medaglie d’oro sui 5000 e sui 10000 metri.
Per l’Italia è la prima medaglia alle Olimpiadi sui 10000 metri femminili. Il mezzofondo azzurro aveva vinto il bronzo di Paola Pigni sui 1500m a Monaco di Baviera 1972, l’oro sui 1500 metri con Gabriella Dorio a Los Angeles 1984, il bronzo sui 5000 metri con Roberta Brunet ad Atlanta 1996. Sui 10000 metri maschili l’Italia ha raccolto due medaglie nella storia delle Olimpiadi: l’oro di Alberto Cova a Los Angeles 1984 e l’argento di Salvatore Antibo a Seul 1988 alle spalle del marocchino Brahim Boutayeb.
Nadia Battocletti: “Sono fiera di me, della grinta che ci ho messo. Negli ultimi 500 metri avevo gli occhi aperti, sbarrati per vedere quello che succedeva e attaccarsi appena si muovevano. Mi sono detta: no, adesso non mi scappate. Gli ultimi 100 metri sono stati allucinanti. Ho seguito alla perfezione le atlete che mi avrebbero portato avanti e perciò sono rimasta all’interno. Sentivo il tifo degli italiani che mi spingevano sempre più avanti. Mi avevano raccontato che le Olimpiadi sono molto più difficili degli Europei, ma a me piacciono le cose difficili. L’avvicinamento non è stato facile, perché sono stata poco bene anche al termine dei 5000 metri di Lunedì sera e devo ringraziare lo staff sanitario dopo i fastidi delle scorse settimane che mi hanno obbligato a ridurre il carico di lavoro. Ad un certo punto mio padre Giuliano mi ha detto: ‘può bastare così, hai già fatto tantissimo. Non esageriamo.’
Ma volevo divertirmi ancora un po’ e a differenza dei 5000 metri sono entrata in pista con il sorriso, con leggerezza e spensieratezza. Forse la mia testardaggine e la voglia di metterci di più ci hanno portato qui oggi. Era soltanto la mia quarta gara in carriera sui 10000 metri. In riscaldamento però non è andata come speravo. Dopo una decina di minuti ho sentito fitte al tendine e al calcagno. Il fisioterapista Carlo Ranieri mi ha messo un tape che nel corso della gara si staccava sempre di più finché è arrivato sotto la scarpa e il male era forte. Ringrazio tutti gli italiani che in questi giorni mi hanno riempito di messaggi, di affetto e di felicità”.
L’olandese di origini etiopi Sifan Hassan si è aggiudicata la medaglia di bronzo in 30’44”12 dopo il bronzo sui 5000 metri. Hassan, campionessa olimpica sui 5000 e sui 10000 metri, tornerà in gara Domenica per la maratona dove andrà a caccia della terza medaglia di queste Olimpiadi. Margaret Chelimo Kipkemboi ha tagliato il traguardo al quarto posto in 30’44”58 davanti alla connazionale Lilian Kasait Rengeruk (quinta in 30’45”04) e alla primatista mondiale Gudaf Tsegay (sesta in 30’45”21).
Finale staffetta 4×100 maschile
La formazione canadese formata da Aaron Brown, Jerome Blake, Brandon Rodney e André De Grasse ha conquistato a sorpresa la medaglia d’oro nella staffetta 4×100 maschile in 37”50, stesso tempo che permise all’Italia di vincere il titolo a Cinque Cerchi tre anni fa a Tokyo. La stessa formazione aveva vinto il titolo mondiale a Eugene 2022 e l’argento olimpico a Tokyo, anche se i velocisti del paese con la bandiera della foglia d’acero non erano sembrati quest’anno al top della forma.
Andre De Grasse: “E’ stata davvero un’impresa straordinaria. Aver condiviso questo periodo con questi ragazzi dall’inizio delle Olimpiadi è stato bellissimo. Abbiamo lavorato per questo momento da anni. E’ stato eccezionale aver portato a compimento questo traguardo”.
Aaron Brown: “A livello individuale non siamo andati molto bene. Siamo una squadra molto forte. Non potete mai darci per sconfitti.”
Akani Simbine ha trascinato i compagni del team sudafricano Bayanda Walaza, Bradley Nkoana e Shawn Masangwani alla medaglia d’argento con il record africano di 37”57. Per Simbine è la prima medaglia olimpica dopo i quarti posti individuali sui 100 metri a Tokyo 2021 e di Parigi 2024.
Il quartetto britannico formato da Jeremiah Azu, Louie Hichliffe, Nethaneel Mitchell Blake e Zharnel Hughes ha vinto la medaglia di bronzo con 37”61.
Il quartetto italiano composto da Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu ha fatto sognare un’altra medaglia arrivando al quarto posto in 37”68, a sette centesimi dal podio a tre anni di distanza dallo splendido oro di Tokyo. Gli azzurri hanno corso più forte soltanto in tre occasioni: 37”50 in occasione dell’oro olimpico di Tokyo e 37”62 quando gli azzurri vinsero l’argento ai Mondiali del 2023.
Marcell Jacobs: “E’ un quarto posto che fa malissimo. Siamo scesi in pista convinti di poter vincere una medaglia però sappiamo quanto sia complicata la staffetta e lo hanno dimostrato gli Stati Uniti. In confronto alla batteria abbiamo migliorato tanto, ma non è bastato. Si vince insieme. Si perde insieme. Saremo sempre uniti e torneremo al lavoro più agguerriti di prima”.
Finale staffetta 4×100 femminile
Il team statunitense formato da Melissa Jefferson, Twanisha Terry, Gabby Thomas e Sha’Carri Richardson ha trionfato nella finale della staffetta 4×100 femminile in 41”78 sotto la pioggia. Richardson, campionessa mondiale a Budapest 2023 e argento olimpico a Parigi, ha ricevuto il testimone da Thomas quando gli Stati Uniti erano in quarta posizione e ha trascinato la formazione a stelle e strisce alla vittoria con una super frazione finale cronometrata in 10”09. Gli Stati Uniti si sono aggiudicati la medaglia d’oro per la terza volta nelle ultime quattro edizioni delle Olimpiadi.
Gabby Thomas: “Richardson é stata velocissima. Sapevamo di essere in buone mani, non appena lei riceveva il testimone”.
Sha’Carri Richardson: “Avevo fiducia in Gabby Thomas. Sapevo che, appena ricevuto il testimone da Gabby, avrei dato il mio meglio in pista”.
Le britanniche Dina Asher Smith, Imani Lansquot, Amy Hunt e Daryll Neita si sono aggiudicate la medaglia d’argento in 41”85 a sette centesimi dall’oro. Neita ha corso una grande ultima frazione in 10”33. Il team GB è salito sul podio olimpico per la terza Olimpiade consecutiva dopo i bronzi vinti a Rio de Janeiro 2016 e a Tokyo 2021. Poche settimane fa il quartetto britannico aveva eguagliato il record nazionale al meeting di Londra con 41”55.
La Germania (Alexandra Burghardt, Lisa Mayer, Gina Luckenkemper e Rebekka Haase) ha vinto il bronzo in 41”97 raggiungendo il miglior risultato per un team riunificato dal 1960. La Francia si è piazzata al quarto posto in 42”23 davanti alla Giamaica (42”29).
Eptathlon femminile (seconda giornata)
La belga Nafissatou Thiam ha difeso con successo il titolo olimpico nell’eptathlon femminile con 6880 punti diventando la prima atleta delle prove multiple a vincere tre ori olimpici consecutivi. La britannica Katarina Johnson Thompson ha conquistato la sua prima medaglia olimpica aggiudicandosi l’argento con 6844 punti. Noor Vidts ha completato una grande giornata per il Belgio vincendo il bronzo con 6707 punti. La svizzera Annik Kaelin è andata vicina al podio piazzandosi al quarto posto con il record nazionale di 6639 punti precedendo la medaglia di bronzo dei Mondiali di Budapest 2023 Anna Hall (6615 punti) e l’olandese Sofie Dokter (6452). Addirittura tre donne (la colombiana Marta Araujo, l’olandese Emma Oosterwegel e l’ungherese Xenia Khrstan) si sono piazzate settima, ottava e nona con lo stesso score di 6386 punti. L’azzurra Sveva Gerevini ha concluso la sua prima esperienza olimpica al dodicesimo posto con 6220 punti (13”40 sui 100 metri ostacoli, 1.74m nel salto in alto, 12.80m nel getto del peso, 23”58 sui 200 metri, 6.08m nel salto in lungo, 39.68m nel lancio del giavellotto e 2’08”84 negli 800 metri).
All’inizio della seconda giornata Thiam ha battuto Johnson Thompson nel salto in lungo per un solo centimetro con 6.41m. Dopo la prova del lungo Johnson Thompson ha mantenuto il suo vantaggio con 5030 punti, 45 in più rispetto a Thiam. Vidts si è portata al terzo posto con 4926 punti grazie al salto da 6.40m davanti a Kaelin, che ha saltato 6.59m portando il suo score totale a 4870 punti.
Johnson Thompson si era portata al comando dopo il salto da 1.92m nell’alto e ha mantenuto il suo primo posto fino alla prova del giavellotto, quando Thiam ha lanciato l’attrezzo a 54.04m guadagnando un vantaggio di 121 punti sulla rivale britannica prima degli 800 metri finali.
Johnson Thompson aveva 45 punti di vantaggio su Thiam prima del giavellotto e ha migliorato il personale stagionale con 45.49m avvicinando il suo record personale di 46.14m. Kaelin si è portata in terza posizione dopo aver migliorato il primato stagionale nel giavellotto con 48.14m.
Ad una prova dalla fine Thiam era in testa con 5924 punti davanti a Johnson Thompson (5803 punti), Kaelin (5694) e Vidts (5689).
Johnson Thompson aveva bisogno di vincere con oltre otto secondi di vantaggio nei confronti di Thiam negli 800 metri. La britannica, che aveva migliorato il record personale con 2’05”63 sul doppio giro di pista in occasione della vittoria ai Mondiali di Budapest 2023, ha demolito il suo record con 2’04”90 ma non è bastato per vincere l’oro olimpico perché Thiam si è migliorata a sua volta con 2’10”62 portando il suo totale a 6880 punti.
Nafissatou Thiam: “Provo una sensazione davvero speciale. Appena tagliato il traguardo ho capito di aver fatto la storia. Ho ripensato a tutti i dolori, al duro lavoro, ai sacrifici e ai momenti in cui mi sono sentita sola. I sacrifici sono stati ripagati e sono davvero grata. Devi prendere tutto quello che lo sport ti dà. Può essere nulla a volte, ma oggi è stato tanto e sono davvero felice.”
Katarina Johnson Thompson: “Il mio team mi ha aiutato a diventare una vera eptatleta. Non sono più soltanto una saltatrice in alto e saltatrice in lungo. Sono un’eptatleta completa e continuo a migliorare i miei record personali”.
Finale del getto del peso femminile
La vice campionessa mondiale indoor Yemisi Ogunleye ha regalato alla Germania un oro a sorpresa nella finale del getto del peso femminile con il record personale all’aperto di 20.00 all’ultimo tentativo. Ogunleye ha superato la neozelandese Maddison Lee Wesche, che era al comando con un lancio da 19.86m realizzato al quinto tentativo. Wesche si è confermata sempre di più come l’erede della connazionale Valerie Adams, che vinse due ori olimpici. La cinese Jayuan Song si è aggiudicata la medaglia di bronzo con 19.32m battendo la campionessa NCA Jaida Ross (19.28m) e la plurimedagliata olimpica mondiale Lijao Gong (19.27m).
Yemisi Ogunleye: “Il mio obiettivo prima di queste Olimpiadi era raggiungere i 20 metri. Era la distanza che avevo raggiunto una volta ai Mondiali indoor di Glasgow. Sapevo di essere capace di realizzare queste misure. Nelle competizioni olimpiche è necessario dare il meglio delle proprie possibilità perché è un’occasione che si presenta poche volte nella vita.”
Semifinali 100 metri ostacoli femminili
La statunitense Alaysha Johnson ha fatto registrare il tempo più veloce con 12”34 nella seconda semifinale precedendo l’olandese Nadine Visser (12”43). La campionessa in carica Jasmine Camacho Quinn si è confermata come una delle grandi favorite vincendo la terza semifinale con il secondo miglior tempo di 12”35 davanti alla campionessa dei Trials statunitensi Masai Russell (12”42) e la giamaicana Ackera Nugent (12”43). La francese Cyrena Samba Mayela, tornata dopo un problema di covid, si è qualificata per ripescaggio con 12”52.
La campionessa NCAA Grace Stark si è aggiudicata la prima semifinale in 12”39 davanti alla primatista mondiale indoor Devynne Charlton (12”50). La primatista mondiale dei 100 metri ostacoli Tobi Amusan è stata eliminata pur correndo in 12”55.
Semifinali 800 metri maschili
Il vice campione mondiale e vincitore della Diamond League Emmanuel Wanyonyi è stato il più veloce nelle tre semifinali con 1’43”32 precedendo Bryce Hoppel (1’43”41). Max Burgin e Mohamed Attaoui si sono qualificati per ripescaggio correndo rispettivamente in 1’43”50 e in 1’43”69. Simone Barontini si è battuto bene con tutto quello che aveva in corpo dopo la batteria e il turno di ripescaggio ma il ritmo era davvero troppo forte.
Simone Barontini: “Ho pagato le fatiche degli altri turni, sapevo che sarebbe stata una missione impossibile ma ci ho provato. Dovevo per forza mettercela tutta”.
Il leader mondiale stagionale Djamel Sedjati, vincitore di due tappe di Diamond League a Parigi in 1’41”51 e a Montecarlo con 1’41”46, si è imposto nella prima semifinale in 1’45”08 davanti al botswano Tshepiso Maselela (1’45”33) e all’azzurro Catalin Tecuceanu, che correndo in 1’45”38 ha sfiorato la finale olimpica per appena cinque centesimi di secondo.
Catalin Tecuceanu: “Sono un po’ deluso. Era il sogno e l’obiettivo di quest’anno. Nell’ultima parte di gara non ho avuto le stesse gambe dell’altro giorno in batteria”.
Il campione del mondo di Budapest Marco Arop ha vinto la seconda batteria in 1’45”08 davanti al campione europeo di Roma 2024 e primatista francese Gabriel Tual (1’45”16).
Batterie staffetta 4×400 maschile
Luca Sito, Vladimir Aceti, Alessandro Sibilio e Edoardo Scotti hanno concluso la loro batteria della staffetta 4×400 in 3’00”26 qualificandosi per la finale in seguito alla squalifica della Nigeria per infrazione di corsia. Gli azzurri sono stati molto combattivi e hanno fatto registrare il quarto crono italiano più veloce di sempre, facendo meglio di oltre un secondo rispetto al tempo che aveva permesso agli azzurri di vincere la medaglia d’argento agli Europei di Roma. La Francia ha vinto la batteria degli azzurri in 2’59”53 davanti al Belgio (2’59”84). Da sottolineare le ottime frazioni di Sito cronometrata in 45”03 con partenza dai blocchi, di Aceti (44”94), di Sibilio (44”92 nella sua prima 4×400 dai Mondiali di Budapest) e di Scotti (2’59”37).
Il campione olimpico dei 200 metri Letsile Tebogo ha guidato il Botswana alla vittoria nell’altra batteria in 2’57”76 dopo una frazione cronometrata in 44”43 solo poche ore dopo il trionfo sui 200 metri in 19”46.
La Gran Bretagna ha corso il secondo miglior tempo con 2’58”88. Il vice campione olimpico Matthew Hudson Smith ha corso la seconda frazione in 43”87.
Gli statunitensi Quincy Wilson, Vernon Norwood, Bryce Deadmon e Christopher si sono qualificati con il terzo posto in 2’59”15. Wilson ha esordito alle Olimpiadi a 16 anni poche settimane dopo il sesto posto nella finale dei Trials statunitensi di Eugene e il recente record del mondo under 18 con 44”20 al meeting di Gainesville. Wilson è diventato il più giovane atleta statunitense della storia a gareggiare alle Olimpiadi battendo il precedente primato del grande campione del mezzofondo Jim Ryun, che gareggiò sui 1500m alle Olimpiadi di Tokyo 1964.
Norwood, argento olimpico con la staffetta mista 4×400 a Parigi, ha iniziato la rimonta degli Stai Uniti dalla settima pozione con una frazione cronometrata in 43”54. Deadmon ha continuato la rimonta fino alla quarta posizione prima dell’ultima frazione di Bailey, che ha superato il giapponese Sato Kentaro prima di tagliare il traguardo in 2’59”15. Il Giappone si è piazzato al quarto posto con il record nazionale di 2’59”15.
Quincy Wilson: “E stato un momento fantastico. Ho avuto un team fantastico che mi ha sostenuto tutto il tempo, Non ero al 100% della condizione. Non ho ancora realizzato pienamente l’emozione alle Olimpiadi. Lo comprenderò quando tornerò a casa. L’obiettivo era consegnare il testimone al mio compagno. La mia motivazione è tornare in questa manifestazione e dare al mio team una chance migliore”.
Vernon Norwood: “Ho vissuto il momento storico del debutto olimpico di Wilson a 16 anni. Sono orgoglioso per lui”.
Batterie staffetta 4×400 femminile
Le azzurre Ilaria Accame, Anna Polinari, Giancarla Trevisan e Alice Mangione si sono piazzate nella loro batteria al quinto posto in 3’26”50 e sono state le prime escluse dalla finale con la nona posizione complessiva a 73 centesimi dall’ingresso in finale. Queste sono state le frazioni delle azzurre: Accame (52”43), Polinari (51”90), Trevisan (50”83) e Mangione (51”34). La Giamaica ha vinto la batteria delle azzurre in 3’24”92 davanti all’Olanda (3’25”09)-
Gli Stati Uniti hanno corso il miglior tempo assoluto con 3’21”44. Da sottolineare soprattutto la frazione della quattrocentista ad ostacoli Shamier Little cronometrata in 49”30.
Semifinali 800 metri maschili
Il bronzo europeo di Roma 2024 Catalin Tecuceanu è arrivato a soli cinque centesimi di secondo dalla qualificazione per la finale degli 800 metri con 1’45”38. L’atleta allenato da Gianni Ghidini si è piazzato al terzo posto nella prima semifinale vinta dal leader mondiale stagionale Djamel Sedjati con 1’45”08 davanti al botswano Tshepiso Maselela (1’45”33).
Il canadese Marco Arop (campione mondiale a Budapest) si è aggiudicato la seconda batteria in 1’45”05 precedendo il campione europeo di Roma 2024 Gabriel Tual (1’45”16) e il keniano Wycliffe Kinyamal (1’45”29).
Il vice campione mondiale di Budapest 2023 Wycliffe Kinyamal ha fatto registrare il tempo più veloce delle tre semifinali con un eccellente 1’43”32 battendo il campione mondiale indoor Bryce Hoppel (1’43”41). I due atleti ripescati per la finale sono stato il britannico Max Burgin (1’43”50 record personale) e lo spagnolo Mohammed Attaoui (1’43”69). Simone Barontini si è piazzato all’ottavo posto con 1’46”17.