Lo statunitense Quincy Hall ha vinto l’oro olimpico dei 400 metri uomini con una grande rimonta negli ultimi 80 metri migliorando il record personale sino a 43”40 in una gara straordinaria nella quale cinque atleti sono scesi al di sotto dei 44 secondi.

Hall è sceso per la terza volta in carriera al di sotto dei 44 secondi dopo aver corso in 43”80 nella tappa della Diamond League di Montecarlo e il 43”95 nella semifinale delle Olimpiadi di Parigi. Con la performance realizzata sulla pista viola dello Stade de France Hall diventa il quarto delle liste mondiali di sempre dopo Wayde Van Niekerk (43”03 Olimpiadi di Rio 2016), Michael Johnson (43”18 Mondiali di Siviglia 1999) e Harry Butch Reynolds (43”29 Zurigo 1988). Hall ha iniziato la sua carriera come quattrocentista ad ostacoli. L’atleta nato a Kansas City ha vinto la medaglia di bronzo sui 400 metri e l’oro nella staffetta 4×400 ai Mondiali di Budapest.

Quincy Hall: “L’avevo detto che sarei riuscito a vincere la medaglia d’oro e sono riuscito a dimostrare il mio valore. So come vincere. Sapevo di potercela fare. E’ ciò che ho fatto in tutta la mia carriera. Non mollo mai ma ho grinta e una grande determinazione. Ho provato molto dolore fisico negli ultimi metri ma sono riuscito a vincere”.

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Il britannico Matthew Hudson Smith si è aggiudicato la medaglia d’argento demolendo di 30 centesimi il suo record britannico ed europeo con 43”44. Per la Gran Bretagna è arrivato un altro secondo posto in queste Olimpiadi dopo quello di Jos Kerr sui 1500 metri. Lo zambiano Muzala Samukonga è sceso per la seconda volta in queste Olimpiadi sotto i 44 secondi con 43”74. Jereem Richards ha migliorato il personale con 43”78 piazzandosi al quarto posto con 43”78. Kirani James ha corso per la seconda volta al di sotto dei 44 secondi in queste Olimpiadi classificandosi al quinto posto con 43”87.

Hudson Smith ha migliorato il suo precedente record europeo con 43”44 togliendo 30 centesimi al suo precedente primato stabilito lo scorso 20 Luglio al meeting di Londra con 44”74. L’atleta originario di Wolverhampton aveva già vinto due medaglie ai Mondiali (bronzo a Eugene 2022 e argento a Budapest 2023) e due ori agli Europei di Berlino 2018 e di Monaco di Baviera 2022.

Hudson Smith: “Ho vinto la medaglia d’argento e ora quante persone possono dirlo ? E’ stato un viaggio infernale. Mi sono piazzato tre volte sul podio ma ora sta arrivando il mio momento. Sono felice e grato con tutti”.

Per la prima volta cinque atleti sono scesi al di sotto dei 44 secondi nella stessa gara.

Finale salto con l’asta femminile

La campionessa mondiale di Budapest 2023 Nina Kennedy ha centrato la doppietta mondiali-olimpiadi vincendo anche l’oro olimpico a Parigi con 4.90m. Kennedy ha regalato all’Australia la prima medaglia d’oro nel salto con l’asta femminile nella storia delle Olimpiadi.

Lo scorso anno Kennedy e la statunitense Kaatie Moon avevano condiviso la medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest con 4.90m rinunciando allo spareggio.

Questa volta l’australiana é stata l’unica astista a superare 4.90m al termine di una gara quasi perfetta nella quale ha superato le misure di 4.40m, 4.60m, 4.80m, 4.85m e 4.90m al primo tentativo sbagliando solo una prova a 4.70m. La due volte campionessa del mondo Katie Moon è salita ancora sul podio in una grande rassegna internazionale vincendo l’argento con 4.85m davanti alla canadese Alysha Newman, che ha superato la stessa misura della statunitense ma ha commesso più errori. Moon ha avuto un percorso senza errori fino a 4.80m prima di valicare l’asticella a 4.85m alla seconda prova. Newman ha avuto bisogno di due prove a 4.60m e a 4.85m. Moon festeggia la seconda medaglia tre anni dopo il successo di Tokyo quando era conosciuta con il cognome da nubile Nageotte. Dal 31 Dicembre 2022 è sposata con Hugo Moon, allenatore di canottaggio.

Nina Kennedy: “Sapevo che superare le misure più alte al primo tentativo sarebbe stato fondamentale per vincere la medaglia d’oro. Ho messo tutta la concentrazione su quel momento cruciale ed è così che sono riuscita a vincere”.

La svizzera Angelica Moser ha superato tutte le misure fino a 4.80m sempre al primo tentativo e sembrava in grado di poter lottare per le medaglie ma ha commesso due errori a 4.85m e uno a 4.90m, mentre Kennedy ha ribaltato la classifica superando 4.85m e 4.90 sempre alla prima prova. Per l’ex ginnasta zurighese allenata ora dal tecnico svizzero Adrian Rothenbuhler rimane una stagione da incorniciare per la medaglia d’oro agli Europei di Roma con 4.78m e i due record svizzeri di 4.83m e 4.88m realizzati al meeting di Montecarlo. La ceca Amalia Svabikova ha migliorato il record nazionale con 4.80m al terzo tentativo classificandosi al quinto posto.

Elisa Molinarolo ha migliorato il record personale di due centimetri superando 4.70m al primo tentativo dopo aver valicato anche le misure precedenti a 4.40m e 4.60m alla prima prova. L’astista veneta allenata da Marco Chiarello ha commesso successivamente tre errori alla misura di 4.80m (sette centimetri in più rispetto al record italiano di Roberta Bruni). A quel momento erano ancora nove le atlete in gara. I tentativi dell’astista italiana a 4.80m sono stati tutt’altro che velleitari e lasciano ben sperare per il futuro.

Molinarolo ha disputato la seconda grande finale internazionale dopo il nono posto ai Mondiali di Budapest dell’anno scorso. L’azzurra si è piazzata al sesto posto a pari merito con la neozelandese Eliza McCartney.

Elisa Molinarolo: “Sono felicissima. Pensavo che la giornata più bella fosse l’anno scorso ai Mondiali di Budapest. Invece eccomi qui. Non ci credo. E’ un sogno che diventa realtà. L’inizio è stato un po’ difficile in riscaldamento. Ero stanca mentalmente. Non ero mai entrata a 4.40m. Il 4.60m mi ha fatto pensare che potevo fare bene e poi 4.70m sapevo di averlo nelle gambe da qualche gara. E’ arrivato nel momento giusto”.

Roberta Bruni ha superato 4.40m alla prima prova prima di sbagliare per poco il secondo tentativo a 4.60m chiudendo la sua prima finale olimpica al quattordicesimo posto. Prima di Parigi mai nessuna astista italiana aveva raggiunto una finale olimpica e aver piazzato due atlete nella gara per le medaglie è grande motivo di orgoglio e di soddisfazione.

Roberta Bruni: “Sono arrivata qui con la voglia di fare la finale, ma mi sarebbe piaciuto lasciare il campo con un altro spirito e una misura diversa”.

Finale lancio del disco maschile

Il giamaicano Roje Stona ha vinto a sorpresa la medaglia d’oro nella finale del lancio del disco con la misura di 70.00m.

Mykolas Alekna si è portato al comando migliorando il record olimpico detenuto da 20 anni da suo padre Virgilius Alekna con un lancio da 69.97m al secondo tentativo. Stona ha risposto migliorando il record personale con 70.00m al quarto tentativo. Alekna è uscito a testa alta dalla finale di Parigi perché ha realizzato una serie eccellente con tre altri lanci oltre i 68 metri (68.55m, 68.88m e 68.49m).

Stona ha regalato una grande gioia a Ryan Crouser, che allena il discobolo giamaicano e può festeggiare un altro oro dopo il terzo titolo olimpico consecutivo nella finale del getto del peso di Sabato scorso. Stona ha aggiunto 95 cm al suo precedente record personale realizzato a Ramona in Oklahoma nella gara in cui Mykolas Alekna ha migliorato il record personale con 74.35m cancellando lo storico record di 74.08m detenuto da Jurgen Schult dal lontano 1986. Stona diventa il primo campione olimpico giamaicano in una specialità dei lanci.

Alekna sale ancora sul podio in una grande rassegna internazionale dopo le due medaglie ai Mondiali (argento a Eugene 2022 e bronzo a Budapest 2023).

L’australiano Matthew Denny ha conquistato la medaglia di bronzo con 69.31m dopo una serie molto consistente nella quale ha superato i 68 metri tre altre volte realizzando 69.31m, 68.39m e 69.15m. Denny vinse l’oro ai Giochi del Commonwealth a Birmingham 2022 quando Stona si piazzò al sesto posto e la finale della Diamond League di Eugene nel 2023. L’australiano si è classificato al quarto posto alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Mondiali di Budapest 2023.

Lo sloveno Krjstian Ceh ha aperto la gara con 67.27m portandosi in testa al primo tentativo ma Alekna ha risposto con 68.55m alla seconda prova. Denny si è portato in zona medaglie con 66.89m al primo tentativo prima di superare la barriera dei 69 metri con 69.31m alla seconda prova arrivando a quattro cm dal suo record nazionale realizzato in Aprile ad Adelaide. Ceh si è migliorato con 68.41 al secondo lancio. Lukas Weisshaidinger e Daniel Stahl hanno fatto registrare le misure di 67.45m e di 66.95m.

Stona si è migliorato in ciascuno dei primi tre lanci con 61.66m, 65.20m e 66.16m prima del super lancio da 70.00m che gli ha regalato l’oro alla quarta prova a sua disposizione. Stona ha riscattato la delusione dei Mondiali di Budapest quando mancò l’ingresso in finale.

Roje Stona: “E’ stata una serata davvero speciale. E’ tutto quello che volevo, ma è una sorpresa per come è arrivato questo risultato. Lo scorso Marzo sono arrivato secondo nel getto del peso ai Campionati NCAA. In allenamento mi sentivo molto bene. Credevo in me stesso. Sapevo di avere la potenzialità in me. Ho gareggiato senza pressioni. Ero già tra i primi otto al momento di realizzare il lancio da 70m grazie al 66.15m alla terza prova e non avevo niente da perdere.

Ho fatto cose delle quali non pensavo di essere capace in passato. Ci ho sempre creduto, ho avuto fiducia. La Giamaica dovrebbe essere orgogliosa. Il mio connazionale Rajindra Campbell ha vinto il bronzo mondiale nel getto del peso nella gara conquistata dal mio allenatore Ryan Crouser. Nella finale del disco erano presenti anche i miei compagni di nazionale Ralford Mullings e Traves Smickle. Le specialità dei concorsi stanno andando nella giusta direzione in Giamaica. Stiamo facendo bene e portiamo a casa medaglie”.

Mykolas Alekna: “Sono soddisfatto della mia medaglia. Ho migliorato il record olimpico di mio padre e l’ho detenuto per alcuni lanci. E’ stata una grande esperienza e sono felice di portare a casa la medaglia. Non sono per niente triste. E’ pura gioia. Certamente mi aspettavo questa vittoria, ma non è successo, ma l’argento mi rende felice”.

Matthew Denny: “Pensavo di poter battere il record olimpico ma non è successo. Sapevo che questo record sarebbe stato battuto. Ero sicuro che Mykolas avrebbe vinto, ma Stona ha sorpreso tutti”.

3000 siepi maschili

Il marocchino Soufiane El Bakkali ha vinto il secondo oro olimpico consecutivo con il personale stagionale di 8’06”05. El Bakkali è diventato il primo atleta a difendere con successo il titolo a Cinque Cerchi dai tempi della doppietta del finlandese Volmari Iso Hollo nelle edizioni di Los Angeles 1932 e di Berlino 1936.

Lo statunitense Kenneth Rooks é andato al comando alla campana dell’ultimo giro e ha tenuto la testa fino al rettilineo finale prima di venire superato da El Bakkali. Rooks ha vinto l’argento migliorando il record personale con 8’06”41. Abraham Kibiwot è salito sul terzo grandino del podio con 8’06”47 dopo il terzo posto ai Mondiali di Budpaest. Il tunisino Mohamed Jhinaoui (allenato dal tecnico italiano Giuseppe Giambrone) si è classificato al quarto posto con il record nazionale di 8’07”73 davanti al connazionale Ahmed Jaziri (record personale di 8’08”02).

Soufiane El Bakkali: “Sono davvero felice di aver rivinto la medaglia d’oro olimpica. Voglio festeggiare questa vittoria con tutta la mia famiglia e i miei amici. Ho lavorato molto duramente in questa stagione. Non è stato un anno facile a causa di una frattura da stress. L’infortunio è stato pesante ma questo è l’anno olimpico e ho dovuto fare di tutto per proseguire con la preparazione”.

Staffetta mista di marcia

Il team spagnolo formato dai campioni del mondo di Budapest 2023 della 20 e della 35 km Alvaro Martin e Maria Perez hanno conquistato la medaglia d’oro nella staffetta di marcia sulla distanza di maratona, che ha fatto l’esordio alle Olimpiadi di Parigi. Martin e Perez hanno preso il largo nella parte conclusiva della gara tagliando il traguardo in un eccellente 2h50’31”.

Sia Martin sia Perez hanno vinto la seconda medaglia di queste Olimpiadi. Martin si è classificato al secondo posto nella 20 km alle spalle di Brian Pintado, mentre Perez si è aggiudicata il bronzo sulla stessa distanza nella gara vinta da Jayu Yang.

Maria Perez: “E’ la medaglia d’oro che ancora ci mancava e l’abbiamo conquistata insieme.

L’Equador che schierava il neo campione olimpico Brian Pintado e Glenda Morejon si è aggiudicato la medaglia d’argento in 2h51’22 davanti al team australiano formato da Rhydian Cowley e Jemima Montag (2h51’38). Il team azzurro formato dai campioni olimpici della 20 km Antonella Palmisano e Massimo Stano ha tagliato il traguardo al sesto posto in 2h53’52” alle spalle di Perù (2h51’56) e Messico (2h52’38). L’Italia era in lotta per il podio all’ultimo cambio, ma Palmisano è uscita dalla zona medaglie a poco più di sei chilometri dall’arrivo.

La Germania ha comandato con Christopher Linke al termine della prima frazione con 43’32” davanti a Giappone e Spagna. Stano è transitato a otto secondi dai primi in 43’40”.

La peruviana Kimberly Garcia ha premuto sull’acceleratore percorrendo il penultimo km della seconda frazione in 4’11” e l’ultimo km in 4’09”, mentre Palmisano è entrata in difficoltà staccandosi dal gruppo di testa. Al termine della seconda frazione l’australiana Jemima Montag è andata al comando in 1h26’22” appaiata alla cinese Yang, alla messicana Gonzalez e alla peruviana Garcia. L’equadoregna Morejon aveva sei secondi di ritardo e Perez era a sette secondi dal gruppo di testa. Palmisano era staccata con un ritardo di undici secondi.

Martin e Pintado hanno piazzato l’allungo decisivo durante la terza frazione, mentre il cinese Zhang Jun ha ricevuto il terzo cartellino rosso ed è stato costretto a tre minuti di sosta in penalty zone. Massimo Stano, quarto nella 20 km di Venerdì scorso, viaggiava in terza posizione con un ritardo di 19 secondi dalla coppia di testa. Il pugliese ha percorso i primi 5 km dell’ultima frazione in 19’45”. Pintado ha staccato Martin nel penultimo chilometro. Il sudamericano era gravato di cartellini rossi ed è stato ripreso da Martin poco prima del cambio. Stano ha chiuso la sua frazione con un vantaggio di 20 secondi sul team australiano.

Palmisano ha iniziato bene l’ultima frazione prendendo due secondi di vantaggio su Montag nella lotta per la medaglia di bronzo, ma successivamente ha perso otto secondi nei due chilometri successivi e altri sette successivamente. Montag ha superato Palmisano al 36 km. L’azzurra è stata superata da Garcia Leon e successivamente da Gonzales.

Antonella Palmisano: “Ho contratto il covid e sono sempre stata monitorata. Sapevo di andare incontro ad una mancanza di forze, ma mi sentivo meglio rispetto alla gara individuale. Ci siamo detti di dare il massimo, nella prima parte sono anche andata bene, poi nella seconda parte ho pagato il conto. Purtroppo questa Olimpiade è andata così, ma so di aver dato tutto”.

Semifinali 200 metri maschili

Il botswano Letsile Tebogo ha realizzato il tempo più veloce nelle semifinali dei 200 metri maschili vincendo in 19”96 davanti al campione olimpico dei 100 metri Noah Lyles (20”08). Il rappresentante dello Zimbabwe Makanakaishe Charamba si é qualificato con uno dei migliori due tempi di ripescaggio grazie al 20”31. Il campione olimpico della staffetta 4×100 di Tokyo 2021 Eseosa Desalu è stato il primo degli esclusi dalla finale con 20”37, che regala all’azzurro un nono posto molto positivo che lascia ben sperare in vista della staffetta.

Eseosa Desalu: “Essere il primo degli esclusi dalla finale brucia molto. Non avevo nulla da perdere e molto da guadagnare. Peccato, ma sono orgoglioso del mio percorso”.

Il vice campione olimpico dei 200 metri di Tokyo Kenneth Bednarek si è qualificato per la seconda finale olimpica della sua carriera grazie alla vittoria nella prima semifinale in 20”00 davanti al dominicano Alexander Ogando (20”09). André De De Grasse è stato eliminato con il terzo posto in 20”41.

André De Grasse: “Ho avuto un problema alla coscia. Ho vissuto 48 ore complicate. Vediamo come posso aiutare la mia squadra nella staffetta 4×100”.

Erryion Knighton si é imposto nella terza semifinale in 20”09 battendo il liberiano Joseph Fahnbulleh (20”12). Knighton e Fahnbulleh si piazzarono quarto e quinto rispettivamente alle Olimpiadi Tokyo 2021. Filippo Tortu è stato eliminato con il quarto posto in 20”54 con vento contrario di -0.6 m/s.

Filippo Tortu: “Pensavo che la finale fosse alla portata. Ce l’ho messa tutta. Ora si pensa alla staffetta”.

Semifinali 110 metri ostacoli maschili

Il tre volte campione mondiale Grant Holloway ha vinto la prima semifinale con 12”97 (unico crono al di sotto dei 13 secondi dell’intero turno) precedendo il vice campione europeo Enrique Llopis (13”17). Il giamaicano Hansle Parchment si è piazzato al terzo posto eguagliando il personale stagionale con 13”19.

Lorenzo Simonelli ha visto sfumare il sogno della finale olimpica. Il campione europeo di Roma è partito molto bene ed era pienamente in lotta per il primo posto con lo statunitense Freddie Crittenden e il giamaicano Rasheed Broadbell ma ha commesso l’errore a due ostacoli dalla fine che gli è costato l’ingresso in finale. L’ostacolista romano ha colpito la barriera con la gamba e questo ha frenato l’azzurro, che si è piazzato al quinto posto in 13”38. Broadbell si è aggiudicato la semifinale in 13”21 precedendo di due centesimi Crittenden (13”23). L’azzurro è stato preceduto anche dal senegalese Francois Mendy e dal francese Sasha Zhoya, entrambi eliminati con lo stesso tempo di 13”34.

Lorenzo Simonelli: “Mi dispiace per come è andata perché avevo altri obiettivi, molto più importanti. Ho fatto errori che non mi spiego. Mi rode tantissimo e ora c’è da aspettare altri quattro anni. Ero arrivato qui per sfidare Holloway. Non doveva succedere oggi. Poteva succedere domani ma la finale la volevo”.

L’altro giamaicano Orlando Bennett ha vinto la terza semifinale in 13”09 battendo di un solo centesimo di secondo lo statunitense Daniel Roberts (13”10).

Semifinali 400 metri ostacoli maschili

Il campione olimpico e primatista mondiale Karsten Warholm ha vinto la prima delle tre semifinali in 47”67. Il francese Clement Ducos si è confermato come la più grande sorpresa scendendo per la seconda volta al di sotto dei 48 secondi in queste Olimpiadi con 47”86 precedendo il bronzo olimpico di Tokyo 2021 Alison Dos Santos (47”95).

Il vice campione mondiale di Budapest 2023 Kyron McMaster si è aggiudicato la seconda semifinale in 48”15 battendo di un centesimo di secondo il due volte finalista olimpico Rasmus Magi. Alessandro Sibilio ha provato a recuperare sul rettilineo finale ma il sesto posto in 48”79 non è bastato per entrare nella seconda finale olimpica dopo il brillante ottavo posto di tre anni a Tokyo. Il napoletano non era al meglio della forma per qualche fastidio fisico nelle ultime settimane.

Alessandro Sibilio: “Ho fatto una gara poco pulita e forse sentivo un po’ di ansia perché non c’era la condizione. Ho tanto da rimproverarmi, era un’opportunità da sfruttare”.

Il vice campione olimpico e vincitore dei Trials statunitensi Raj Benjamin ha vinto agevolmente la terza semifinale in 47”86 davanti al primatista mondiale under 20 Roshawn Clarke (48”34). Il francese Wilfried Happio è stato eliminato con il terzo posto in 48”66.

Qualificazioni del salto triplo maschile

Il campione olimpico Pedro Pablo Pichardo ha realizzato la migliore misura delle qualificazioni del salto triplo con 17.44m precedendo lo spagnolo Jordan Alejandro Diaz (17.24m), lo statunitense Salif Mane e il campione del mondo Fabrice Hugues Zango del Burkina Faso che hanno realizzato la stessa misura di 17.16m.

Il primatista italiano e vincitore delle ultime due edizioni della Diamond League Andy Diaz Hernandez si è qualificato per un soffio con la dodicesima misura e ultima utile per la qualificazione con il salto da 16.79m staccando 35.3 cm prima dell’asse di battuta. Nella terza prova l’allievo del bronzo olimpico di Londra 2012 Fabrizio Donato ha fatto registrare la misura di 16.69m e ha dovuto rimanere con il fiato sospeso fino alla conclusione delle qualificazioni.

Diaz non è arrivato nelle migliori condizioni per un infortunio all’adduttore e aveva gareggiato solo una volta nella stagione all’aperto arrivando a 17.00m con rincorsa breve a San Vendemmiano. Andrea Dallavalle e Emmanuel Ihemeje sono stati eliminati rispettivamente con il diciannovesimo posto con 16.65m e il ventesimo posto con 16.50m.

Andy Diaz: “In finale ci dimentichiamo quello che è successo e voglio far vedere quello che valgo”.

Qualificazione salto in alto maschile

Il campione olimpico, mondiale ed europeo Gianmarco Tamberi ha superato lo scoglio della qualificazione del salto in alto maschile superando 2.20m e 2.24m al primo tentativo. Gimbo ha sbagliato tre volte a 2.27m ma la misura di 2.24m riuscita alla prima prova è bastata per superare il turno con il sesto posto in classifica, a pari merito con il campione italiano di La Spezia Stefano Sottile che fatto percorso perfetto superando 2.15m, 2.20m e 2.24m sempre al primo tentativo.

Tamberi è stato l’unico a non affrontare la misura iniziale di 2.15m e ha cominciato da 2.20m indossando i pantaloni lunghi. Tamberi ha superato 2.20 con poco margine rompendo il ghiaccio. Poi ha deciso di saltare con i pantaloncini per il tentativo a 2.24m riuscito ancora alla prima prova.

Tamberi non ha avuto un avvicinamento facile a queste Olimpiadi prima a causa dell’edema al bicipite femorale e poi la febbre alta che lo ha costretto a posticipare la partenza per Parigi.

Gianmarco Tamberi: “Avevo tanta voglia e poche energie, ma in finale sarà diverso. Nei giorni scorsi mi sono spaventato, ho pianto, è stato il dolore più acuto che abbia mai provato. Devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi giorni e non mi aspettavo così tanto affetto dagli italiani che mi hanno inviato messaggi di sostegno. Sapevo che sarebbe stata la gara più dura della mia vita perché tre giorni fa ero su un lettino di ospedale. Per assurdo sarà più facile la finale. Sono entrato a 2.20m perché avevo poche energie da sprecare. E’ andata bene anche a 2.24m, mentre a 2.27m ho provato a spingere un po’ di più per rimbalzare allo stacco e la gamba proprio non rispondeva. Non ho realizzato nemmeno un salto decente che potesse farmi entrare in quel vortice di positività e fiducia che avevo creato nelle ultime settimane con i recenti allenamenti. Negli ultimi due giorni sono cambiato tanto: fino a due giorni fa avevo 38.5 °C.

Ieri e oggi non l’avevo. Ora sto decisamente meglio ma è ovvio che il salto è ancora condizionato. E’ la gara della mia vita e continuerò a crederci nonostante quello che è successo. Non lascio nulla al caso perché in questi anni ho lavorato tanto e so di meritarmelo. Di solito il giorno prima non guardo le altre gare, però Mattia Furlani non potevo perdermelo. E’ un fenomeno, ha una testa da campione, una dedizione unica. Ha capito cosa significhi fare sport ad alto livello. Non si è montato la testa e continua ad avere fame.

Mutaz Barshim ha commesso un errore a 2.27m e si è procurato un crampo al polpaccio. Il primo a soccorrere Barshim è stato l’amico Tamberi. Fortunatamente il campione del Qatar si è ripreso e ha superato 2.27m alla seconda prova centrando la qualificazione.

Il vice campione mondiale indoor Shelby McEwen, il campione mondiale indoor Hamish Kerr, il vice iridato di Eugene Woo Sanghyeok e il giapponese Ryochi Akamatsu sono stati gli altri atleti a superare 2.27m. L’argento mondiale di Budapest Ju’Vaugn Harrison, il vice campione europeo di Roma Vladyslav Lavski (fuori a 2.20m), Il vice campione europeo Tobias Potye e Andyi Protsenko sono stati i principali atleti a non superare il turno.

Batterie 100 metri ostacoli femminili

La campionessa olimpica in carica Jasmine Camacho Quinn ha vinto la sua batteria con il miglior tempo assoluto di 12”42 precedendo Cindy Sember (12”72) e la polacca Pia Skzyszowska (12”82).

Tobi Amusan è stata l’unica altra ostacolista a scendere sotto in 12”5 con 12”49 battendo la statunitense Alaysha Johnson (12”61).

La vincitrice dei Trials statunitensi Masai Russell si è aggiudicata la terza batteria in 12”53 battendo con lo stesso tempo Nadine Visser. La campionessa europea di Roma 2024 Cyrena Samba Mayela si è piazzata al terzo posto in 12”56.

La campionessa dei Trials giamaicana Ackera Nugent si è imposta nella quinta batteria in 12”65 davanti alla campionessa e primatista mondiale indoor Devynne Charlton (12”71) e a Grace Stark (12”72).

Qualificazioni del lancio del giavellotto femminile

La polacca Maria Andrejczyk ha fatto registrare la miglior misura delle qualificazioni con 65.52m precedendo Sara Kolak (64.57m) e la vice campionessa mondiale Flor Hurtado (64.40m). La campionessa mondiale Haruka Kitaguchi si è qualificata con la misura di 62.58m. La campionessa europea di Roma Victoria Hudson è stata eliminata con la misura di 59.69m.

Batterie 800 metri maschili

Il vice campione mondiale Emmanuel Wanyoniy ha vinto la sua batteria degli 800 metri realizzando il miglior tempo dell’intero turno di qualificazione con 1’44”64. Catalin Tecuceanu si è qualificato per la semifinale grazie al secondo posto dietro a Wanyoniy in 1’44”80.

Catalin Tecuceanu: “Sono felice per come è andata e per aver evitato il turno di ripescaggio. Ora vediamo cosa succede in semifinale. Darò tutto”.

Djamel Sedjati, vincitore in Diamond League a Parigi con 1’41”51 e a Montecarlo in 1’41”46, si è qualificato agevolmente con il successo nella quarta batteria in 1’45”84 davanti a Elliot Giles (1’45”93). Simone Barontini ha lottato fino alla fine ma non è riuscito ad entrare tra i primi tre classificandosi al quarto posto in 1’46”33 dietro allo statunitense Hobbs Kessler (1’46”15).

Simone Barontini: “Ce l’ho messa tutta. Ero convinto di potercela fare, ma devo riconoscere che sono stati più bravi gli altri. Adesso voglio recuperare le energie e concentrarmi sul turno di ripescaggio.

Il campione europeo Gabriel Tual si è aggiudicato la seconda batteria in 1’45”13 precedendo di due centesimi di secondo l’irlandese Mark English.

Mohammed Attaooui, neo primatista spagnolo con 1’42”04 a Montecarlo, si è imposto nella sesta batteria in 1’44”81 battendo il vincitore dei Trials statunitensi Bryce Hoppel (1’45”84).

Ripescaggi dei 1500 metri femminili

Sintayehu Vissa ha vinto la sua batteria di ripescaggio con 4’06”71 dopo aver migliorato il record personale con 4’00”69, che non era bastato per passare direttamente in semifinale. Nell’altra batteria Ludovica Cavalli si è piazzata seconda avvicinando il record personale con 4’02”46 (terzo tempo in carriera) nella gara dominata dall’etiope Birke Haylom con 4’01”47. Federica De Buono è stata eliminata dopo il settimo posto con 4’06”00.

Batterie 5000 metri maschili

Jakob Ingebrigtsen è tornato in pista poche ore dopo il quarto posto nella finale dei 1500 metri. Il norvegese si è subito riscattato vincendo la seconda batteria dei 5000 metri in 13’31”59. L’altro norvegese Narve Nordas si è imposto nella prima batteria in 14’08”16 davanti all’etiope Hagos Gebrhiwet (14’08”18).

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