La formazione italiana composta da Massimo Stano e Antonella Palmisano, ha chiuso al sesto posto con il tempo di 2h53’52 nella staffetta mista della marcia alle Olimpiadi di Parigi, disciplina assolutamente inedita per questa edizione dei giochi a cinque cerchi, che si disputa sulla classica distanza dei 42,195 km della maratona, al termine di una gara molto avvincente e ricca di colpi di scena vinta dalla Spagna in 2h50’31 davanti a Ecuador con 2h51’22.
Gli azzurri, pur se favoriti alla vigilia quantomeno per un podio, hanno dovuta affrontare la prova con Stano reduce dal brutto infortunio di aprile e quindi non al 100% della condizione, ma soprattutto con Palmisano ritiratasi dalla 20 km individuale, per un’improvvisa influenza dichiarata poi oggi quale Covid, che l’ha certamente debilitata e fatto chiudere la gara odierna quasi barcollando per lo sforzo infinito.
C’erano delle perplessità in merito a questa specialità che, di fatto, ha sostituito la classica 50 km artefice nella storia grandi soddisfazioni per i marciatori italiani, ma l’idea alla base di questa scelta che è stata quella di creare una competizione televisivamente più coinvolgente si è rivelata esatta, in quanto sicuramente i vari cambi di posizioni non hanno mai offerto momenti di calo di interesse.
Le parole di Stano: “Ho dato il 100% di quello che potevo, all’inizio avevo un po’ paura per la mia caviglia ma i medici mi hanno rassicurato e alla fine ho tirato quanto ho potuto. Sono soddisfatto perché abbiamo terminato la gara. Questa formula di staffetta non mi entusiasma anche perché quando ho finito la mia frazione non potevo fare più nulla per condizionare la gara e questo non mi piace, ma certamente fa molto gruppo“.
Le dichiarazioni di Palmisano: “Ho contratto il Covid, se vogliamo dare un nome a quello che ho avuto. Sapevo di non avere tanta forza, ma nella prima parte mi sono sentita bene anche se poi non potevo dare di più. In ogni caso sono contenta di quello che ho fatto. Questa staffetta mista mi piace perché imprevedibile.”
La cronaca della gara
Prima frazione: nella parte iniziale di 11,4 km riservata agli atleti uomini, dopo pochi chilometri si staccano 8 formazioni e al primo cambio la Germania con Linke è in testa, transitando in 43’32 a pari merito di Giappone con Kawano, Brasile con Confim, Spagna con Martin e Messico con Palma Olivares, mentre l’Italia con Massimo Stano è in ritardo di 8 secondi al sesto posto con 43’40.
Seconda frazione: Antonella Palmisano da subito una grande accelerata e nei primi 1000 metri della sua frazione si riporta subito sotto in un gruppo di sette nazioni con anche la Cina di Yang, per poi continuare a spingere con grande ritmo che assottiglia ulteriormente le formazioni di testa alle sole Cina, Ecuador, Brasile, Spagna oltre ovviamente l’Italia, ma poi poco dopo il quindicesimo chilometro rientrano anche Messico con Gonzalez, Australia con Montag e Perù con Garcia Leon, ritrovandosi quindi in otto davanti. La marciatrice azzurra entra leggermente in difficoltà verso la fine della frazione e, in ogni caso, al secondo cambio dei 21,4 km in testa c’è l’Australia con 1h26’22, davanti alla Cina con 1h26’23, Messico con lo stesso tempo, Perù con 1h26’24, Ecuador con 1h26’28, Spagna con 1h26’29, Italia settima a 11 secondi con 1h26’33 e Brasile ottavo con 1h26’38, mentre le altre compagini sembrano irrimediabilmente fuori dai giochi per il podio.
Terza frazione: subito grande ritmo di Brian Pintado, campione olimpico della 20 km, che porta in testa l’Ecuador, ma il campione del mondo della stessa disciplina a Budapest 2023, lo spagnolo Alvaro Martin gli tiene testa dopo 24,4 km, con Massimo Stano che guadagna una posizione ed è sesto a questo passaggio a 14 secondi, per poi diventare subito quinto in seguito alla terza proposta di squalifica per la Cina che viene fermata, e in poche centinaia di metri addirittura terzo superando Australia e Perù, posizione che consolida ai 27,4 km dove ha un vantaggio di 10 secondi sull’Australia quarta, mentre un ritardo di 25 dalla coppia di testa Ecuador e Spagna sempre appaiata. All’ultimo cambio dei 31,4 km passa in testa la Spagna in 2h04’40, che lancia la duplice campionessa iridata Maria Perez, secondo l’Ecuador in 2h04’43 che avrà Glenda Morejon ma che ha pure due proposte di squalifica in atto, mentre l’Italia con Antonella Palmisano è terza con 2h05’27 e un vantaggio di 20 secondi sull’Australia della fortissima Jemina Montag.
Quarta frazione: Ultimi 11 km circa di gara con Palmisano che non riesce a tenere il ritmo forsennato dell’australiana che la supera intorno al 36esimo chilometro lasciandola in quarta posizione, mentre la spagnola Perez stacca nettamente l’ecuadoregna Morejon nella lotta per l’oro, e poi a 5 km dal termine l’azzurra viene superata pure dal Peru con Kimberly Garcia Leon. Gli ultimi chilometri sono abbastanza un calvario per la marciatrice italiana che perde ancora una posizione, ma riesce a tenere il sesto posto finale con la Spagna che trionfa davanti a Ecuador e Australia.
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