Camacho Quinn orgoglio di Portorico

La campionessa olimpica dei 100 ostacoli primo oro nell’atletica per il suo Paese

Jasmine Camacho Quinn si è laureata campionessa olimpica sui 100 ostacoli a Tokyo 2021 in 12”37 dopo aver corso la batteria n 12”41 e la semifinale in 12”26, migliorando di nove centesimi di secondo il record dei Giochi stabilito dall’australiana Sally Pearson a Londra nel 2012 con 12”35.

Con il tempo realizzato in semifinale Camacho Quinn è diventata la quarta ostacolista di sempre dopo Kendra Harrison (12”20), Yordanka Donkova (12”21) e Ginka Zagorcheva (12”25).

Nella finale olimpica giapponese la portoricana ha battuto la primatista mondiale Kendra Harrison (12”52) e la giamaicana Megan Tapper (12”55), interrompendo il dominio degli Stati Uniti che avevano monopolizzato il podio nella precedente edizione delle Olimpiadi a Rio de Janeiro, e avevano vinto otto delle dodici medaglie delle ultime quattro edizioni dei giochi a cinque cerchi.

Se vincere una medaglia olimpica è sempre l’apice della carriera per qualsiasi atleta, conquistarla rappresentando una piccolissima nazione che conta poco più di 3 milioni di abitanti è qualcosa che ha un significato ancor più particolare, oltretutto essendo la prima affermazione a cinque cerchi per l’atletica, e la seconda in assoluto nella storia olimpica del Portorico.

Jasmine Camacho Quinn: “Succede tutto per una ragione e l’ho spuntata vincendo la prima medaglia d’oro nell’atletica alle Olimpiadi nella storia di Portorico e la seconda di sempre in tutte le discipline sportive dopo la vittoria della tennista Monica Puig alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016.

Portorico è un paese molto piccolo e questa vittoria dà la speranza a molti bambini. Quest’anno ho avuto alti e bassi. Da quando sono diventata professionista ho vissuto una montagna russa di emozioni. Tutto è possibile e ogni atleta ha lavorato duramente per arrivare pronta a questo appuntamento. Penso che tutte meriterebbero un riconoscimento. E’ stato un anno molto duro, ma sono grata per tutto”.

La centroamericana ha affermato in una recente intervista di non aver realizzato subito di aver vinto la finale olimpica.

Quando ho tagliato il traguardo non ho pensato subito alla medaglia d’oro. Ho colpito il nono ostacolo e dovevo superare indenne il decimo. Subito dopo la gara ho avuto un flashback di ciò che era successo alle mie prime Olimpiadi. Una volta che ho realizzato di aver vinto mi sono tranquillizzata e mi sono detta che la mia vita sarebbe cambiata. Non potevo crederci.

Jasmine Camacho Quinn, a destra dopo la vittoria olimpica (foto Colombo/FIDAL)
Jasmine Camacho Quinn, a destra dopo la vittoria olimpica (foto Colombo/FIDAL)

La vittoria di Tokyo ha riscattato l’enorme delusione di cinque anni prima quando Jasmine fu squalificata per aver colpito l’ottavo ostacolo nella semifinale delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dopo aver vinto la batteria in 12”70 con un tempo che le avrebbe permesso di piazzarsi al quinto posto nella finale.

Aveva appena diciannove anni e scoppiò in lacrime dopo la gara.

Impiegai l’intero semestre all’Università del Kentucky per smaltire la delusione. Non volevo avere nessuno intorno a me. Avrei preferito che fosse successo in un piccolo meeting piuttosto che alle Olimpiadi.

Sapevo che avrei dovuto aspettare altri quattro anni per avere un’altra occasione di partecipare alle Olimpiadi. Mi sentivo imbarazzata. Avevo deluso il mio paese, ma ho ricevuto molto amore dalla mia gente. Tutti mi hanno sostenuto molto perché erano orgogliosi di me. Ero ancora giovane e avevo rappresentato Porto Rico alle Olimpiadi.

Tornò ad allenarsi l’inverno successivo con rinnovata motivazione e volontà di riscattarsi, ma era stanca fisicamente.

Sono tornata troppo velocemente ad allenarmi e non facevo tutto correttamente. Sono aumentata di peso e ho incominciato ad infortunarmi. Ero esausta e delusa di tutto quello che mi stava succedendo”.

Jasmine Camacho Quinn è nata il 21 Agosto 1996 a North Charleston in South Carolina. Il padre James Quinn è statunitense del South Carolina e la madre Maria Milagron Camacho è portoricana. I genitori gareggiarono nelle competizioni universitarie di atletica e si conobbero alla Charleston Southern University.

Provengo da due background culturali diversi. Sono cresciuta vivendo secondo le tradizioni del paese di origine di mia madre, come il cibo e la musica di Portorico. Le tradizioni con le quali sono cresciuta hanno contribuito a formare la mia personalità, e ne sono particolarmente orgogliosa.”

Jasmine Camacho Quinn (foto Colombo/FIDAL)
Jasmine Camacho Quinn (foto Colombo/FIDAL)

Il fratello Robert Quinn ha sette anni in più di Jasmine ed è un giocatore professionista di football americano che ha militato per i Miami Dolphins e i Dallas Cowboys dopo aver fatto il debutto nel Campionato NFL nel 2011. Attualmente gioca nei Chicago Bears.

Agli inizi della sua carriera Jasmine era allenata da suo padre e quando provò gli ostacoli per la prima volta durante l’ultimo anno della middle school era una già una delle più veloci della sua età negli Stati Uniti.

Quando era bambina praticò anche ginnastica ad alto livello ma smise con questo sport per una serie di infortuni. Nel 2014 realizzò il miglior tempo sui 100 ostacoli a livello di high school con 13”33.

Nel 2016 scelse di rappresentare il paese di origine della madre a livello internazionale.

Mia madre era davvero felice. Desiderava che gareggiassi per Portorico perché non era mai riuscita a rappresentare il suo paese. Vesto la maglia rossa, bianca e blu di Portorico con orgoglio. Rappresentare Portorico significa tutto per me. Non è stata la prima volta che ho rappresentato Portorico, ma ho vinto una medaglia per la mia gente. Non c’è nulla di meglio di scendere in pista e rappresentare questo fantastico paese.”

Tra il 2015 e il 2018 ha frequentato la University of Kentucky di Lexington dove si è laureata in ‘Community and Leadership Development’. A Lexington si è allenata insieme alla primatista mondiale Kendra Harrison sotto la guida di Edrick Floreal, ex saltatore in lungo e triplista canadese, che vinse la medaglia di bronzo ai Giochi del Commonwealth di Auckland nel 1990.

Floreal reclutò Camacho Quinn per la sua Università fin dai tempi delle high school, quando Camacho Quinn vinse titoli scolastici attirando le attenzioni dei migliori allenatori statunitensi.

Edrick Floreal è un coach molto tecnico. Trascorrevamo molte ore insieme in pista. Voleva che facessi tutto correttamente in modo da eseguire in gara esattamente ciò che facevo in allenamento. Nel suo gruppo si allenavano anche Omar McLeod, Sydney McLaughlin e Kori Carter.

Nel 2016 Camacho Quinn si rivelò come uno dei più grandi talenti dell’atletica mondiale vincendo i Campionati delle Southestern Conference (SEC) di Tuscaloosa in Alabama in 12”69 e il titolo NCAA sui 100 ostacoli in 12”54 da freshman (studentessa universitaria al primo anno). Rappresentò la nazionale di Portorico in occasione dei NACAC Championships (Campionati del Nord e Centro America e dei Caraibi) a livello under 23 a San Salvador dove si impose in 12”78.

Nel 2017 dovette combattere con numerosi infortuni al flessore, al ginocchio ma riuscì a classificarsi seconda nella finale NCAA in 12”58.

Dopo le gare universitarie rinunciai ai Mondiali di Londra. Sapevo di avere bisogno di prendermi un periodo di riposo. Volevo vivere una vita regolare durante l’estate e questa fu la decisione giusta per me”.

Durante la stagione 2018 realizzò il primato nazionale di Portorico sui 60 ostacoli indoor con 7”95 prima di classificarsi al terzo posto alle Finali NCAA indoor di College Station in 7”96.

Durante la stagione outdoor 2018 eguagliò il record nazionale all’aperto con 12”58 nella batteria delle South Eastern Conference di Knoxville prima di migliorarsi ancora correndo la finale in 12”40 con vento a favore entro la norma di +1.2 m/s.

Ero contenta della prestazione ma avevo ancora margini di miglioramento. Ho avuto una buona reazione allo sparo, ma non ho avuto una partenza perfetta. Se avessi eseguito correttamente la partenza dai blocchi, avrebbe potuto andare molto meglio”.

Poche settimane dopo ha vinto il secondo titolo NCAA della sua carriera sui 100 ostacoli in 12”70 dopo aver corso la semifinale in 12”54.

Nella prima stagione da professionista Camacho Quinn ha gareggiato anche in Italia vincendo a Lignano Sabbiadoro in 13”15 e classificandosi quarta a Padova in 12”88. Nel 2020 si è dedicata ad altre specialità migliorando il record personale sui 200 metri con 22”45 a Clermont in Florida e correndo i 100 metri in 11”22 e i 300 metri in 36”12.

Camacho Quinn è rimasta imbattuta in tutte le quindici gare disputate nel corso del 2021, compresi i successi al Golden Gala di Firenze in 12”38 e nelle tappe del Continental Tour Gold di Eugene (12”46), Hengelo (12”44) e Szekefehrvar (12”34). Ha realizzato inoltre il record di Portorico con 12”32 al Tom Jones Invitational di Gainesville in Florida, poi migliorato nella semifinale delle Olimpiadi di Tokyo.

A Tokyo Camacho Quinn ha battuto Kendra Harrison, che visse una delusione simile ai Trials olimpici del 2016, dove mancò la qualificazione per le Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Avere Kendra nella corsia a fianco mi ha aiutato a vivere la finale olimpica in modo più rilassato. Ci siamo allenate insieme per anni e questo ci ha permesso di superare le difficoltà.

La rivalità tra Camacho Quinn e Kendra Harrison è stata uno stimolo per entrambe.

Allenarci insieme ci ha permesso di tirare fuori il meglio di noi stesse. Jasmine è un’atleta di grande talento. Sapevo che lei voleva sempre battermi e io volevo batterla.”

Nell’estate 2018 Edrick Floreal ha scelto di trasferirsi dal Kentucky per diventare capo allenatore della University of Texas a Austin. Le strade di Harrison e Camacho Quinn si sono divise anche se sono rimaste in buoni rapporti.

La statunitense ha scelto di seguire Floreal, mentre la portoricana ha scelto un’altra strada iniziando ad allenarsi sotto la guida di una coppia di coach formata da John Coghlan e Gary Evans. Del suo gruppo di allenamento fa parte anche il campione olimpico e mondiale dei 400 metri Steven Gardiner.

John Coghlan è irlandese ed è venuto negli Stati Uniti per allenarmi. Coghlan e Evans hanno iniziato a collaborare per portarmi a questo livello. Il lavoro sulla velocità e la forza con coach Gary combinato insieme agli allenamenti di tecnica sugli ostacoli con coach John sta funzionando perfettamente e li ringrazio molto per tutto.

Quando ho iniziato a lavorare con i miei nuovi allenatori mi sono detta che non volevo che mi succedesse più l’esperienza negativa di Rio de Janeiro. Se incomincio a pensarci ancora, potrebbe accadere ancora.

Jasmine Camacho Quinn (foto Colombo/FIDAL)
Jasmine Camacho Quinn (foto Colombo/FIDAL)
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