Neeraj Chopra è diventato il primo atleta indiano della storia in grado di vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi, nell’atletica leggera, in occasione del trionfo a Tokyo il 7 agosto 2021 con la misura di 87.58 metri nel lancio del giavellotto e, quella data, è diventata la giornata nazionale di questa disciplina in India.
Non è stata la prima volta che il lanciatore ha scritto la storia dell’atletica nel suo paese in una grande manifestazione internazionale in quanto, cinque anni prima, aveva vinto la prima medaglia di sempre per l’India ai Mondiali Under 20 di Bydgoszcz 2016, stabilendo il primato mondiale di quella categoria con 86.48 metri.
Due anni dopo Chopra, che compirà 25 anni il prossimo 24 dicembre, ha vinto due medaglie d’oro ai Giochi del Commonwealth di Gold Coast e ai Giochi Asiatici di Jakarta, e ha fatto da portabandiera nella cerimonia di apertura di entrambe le manifestazioni.
Il lanciatore indiano gode di una grandissima popolarità non solo nel suo Paese ma anche in tutto il mondo, ed è diventato dopo la vittoria alle Olimpiadi il campione di atletica più seguito su Instagram dove attualmente viene seguito da quasi 6 milioni e 300.000 followers, mentre prima del trionfo a cinque cerchi ne aveva 143.000.
Da uno studio di una società tedesca di ricerche è emerso che Chopra è l’atleta sul quale si sono scritti più articoli tra tutti gli sportivi di atletica, ben 812 articoli sono stati scritti su di lui in una questa speciale classifica dove precede le velociste giamaicane Elaine Thompson Herah (751 pezzi) e Shelly Ann Fraser Pryce (698 pezzi).
I ricordi di Chopra sul suo trionfo olimpico: “E’ stata una sensazione incredibile. La prima medaglia olimpica nella storia dell’India è stata un momento di grande orgoglio per me e il mio paese. Sono contento che la Federazione di atletica del mio paese abbia celebrato la mia medaglia d’oro olimpica per far sì che possa venire ricordata negli anni a venire.
Sarei ancora più contento se la mia medaglia ispirasse le future generazioni a praticare l’atletica e in particolare il lancio del giavellotto. Ringrazio tutti gli indiani per il sostegno che mi ha aiutato a raggiungere questo traguardo. Ricorderò il momento della vittoria olimpica per sempre”.
Chopra è nato a Khandra Panipat ed è cresciuto in una famiglia di agricoltori, iniziando a praticare atletica nel 2011 quando aveva 13 anni e di quei tempi ricorda.
“Nel villaggio dove sono cresciuto, nessuno praticava atletica. Il wrestling era lo sport più popolare. Per molti anni della mia vita non sapevo nemmeno cosa fosse un giavellotto. Tutto è cambiato nel 2011. L’anno precedente la mia famiglia mi mandò nel centro sportivo locale per farmi svolgere attività fisica. Avevo problemi di sovrappeso e i miei coetanei mi prendevano in giro.
Questo colpì duramente la mia fiducia, ma sono diventato sempre più forte e a sentirmi più in salute praticando attività fisica. Un giorno vidi degli atleti lanciare il giavellotto allo stadio, e decisi di provarci anch’io. In appena 10 giorni lanciai intorno ai 45 metri e incominciarono a dirmi che avevo un talento naturale per il giavellotto, ma non avrei mai pensato di poter diventare un atleta di livello mondiale. Ho avuto bisogno di due anni per imparare la tecnica. Quando ci sono riuscito, i progressi sono stati rapidi”.
Con la vittoria ai Mondiali Under 20 di Bydgoszcz 2016 Chopra ha raggiunto il primo grande traguardo della sua carriera che commenta in tal moddo.
“All’inizio non è stato facile spiegare ai miei coetanei quale sport praticassi. Un giorno arrivai al mio villaggio con due giavellotti e alcuni ragazzi che conoscevo decisero di provare a lanciare il giavellotto pensando che fosse semplice. Andammo su un campo di atletica locale.
I ragazzi non riuscirono a lanciare molto lontano e si fecero male alle spalle. Dopo aver realizzato che era una specialità molto difficile, hanno iniziato ad avere molto rispetto per il giavellotto. Nel 2016 vinsi la medaglia d’oro ai Mondiali Under 20 stabilendo il record del mondo under 20 con 86.48m. Fino ad allora nessuno sapeva nemmeno cosa fosse il giavellotto ma la mia vittoria ha prodotto un cambiamento”.
Chopra è stato allenato da Gary Calvert fino alla conquista del titolo mondiale under 20 nel 2016. Calvert è morto nel 2018.
“Mi trovavo in Finlandia quando venni a sapere la notizia della morte di Calvert. Ero devastato, perché aveva contribuito a formarmi nei primi anni della mia carriera. Allora ero seguito da un altro allenatore perché Gary aveva intrapreso una nuova attività lavorativa in Cina, ma eravamo rimasti in contatto. Nonostante il dolore decisi di prendere parte alla gara in terra finlandese e vinsi con un lancio da 85 metri. Quella vittoria fu il modo migliore per ricordare il mio allenatore.
Negli ultimi anni sono passato sotto la guida dell’allenatore tedesco della ex DDR Klaus Bartonietz, che ha contribuito alle vittorie ai Campionati asiatici nel 2017 e alla doppia medaglia d’oro ai Giochi del Commonwealth e ai Giochi Asiatici nel 2018. Insieme abbiamo avuto molti alti e bassi. Nell’Aprile 2019 mi infortunai al gomito del braccio con il quale lancio.
Una radiografia evidenziò la presenza di frammenti ossei nell’articolazione. Dovetti sottopormi ad un intervento chirurgico e fui costretto a saltare i Campionati asiatici. I mesi successivi al mio infortunio sono stati molto duri. Sono rimasto a casa a fare riabilitazione e a guardare in televisione le gare alle quali avrei dovuto partecipare. Ai Mondiali di Doha le medaglie furono vinte con misure da 85-86 metri, che erano alla mia portata”.
Chopra è tornato con buoni risultati nel 2020, ma il mondo si è fermato per la pandemia da coronavirus.
“Nel 2020 sono tornato ancora più forte lanciando alla misura di 87.86m nella mia prima gara in Sud Africa. Volevo partecipare ad altre gare, ma tutto si fermò per il lockdown. E’ stato un periodo molto duro. Era tutto chiuso, ma dopo due mesi gli impianti sportivi riaprirono di nuovo e ripresi ad allenarmi. Era una sensazione diversa rispetto al 2019, perché questa volta erano tutti nella stessa situazione”.
Un anno dopo Chopra è tornato a gareggiare ad alti livelli migliorando il record indiano con 88.07m a Patiala. Il livello dell’atletica indiana è cresciuto molto negli ultimi anni. Alle Olimpiadi di Tokyo l’India era rappresentata anche dall’altro giavellottista Shivpal Singh. Anche ai Mondiali under 20 di Nairobi nel 2020 erano presenti i due giavellottisti indiani Kunwer Ajal Raj Singh e Raj Kumar.
Dopo decenni di dominio incontrastato degli atleti tedeschi, dei paesi baltici e dell’est Europa il lancio del giavellotto ha allargato i propri confini diventando sempre di più una specialità universale. Tanti paesi come India, Grenada, Trinidad and Tobago e in tempi più recenti anche il Pakistan si sono affacciati sulla ribalta vincendo medaglie nelle più grandi rassegne internazionali.
“Stiamo assistendo ad un cambiamento nel modo di vedere il giavellotto e l’atletica in generale in India. Gli indiani hanno grandi potenzialità per emergere nel giavellotto. Per avere successo in questa specialità servono forza, velocità ed elasticità. I ragazzi del mio paese hanno queste qualità. Molti giovani guardano le mie gare e sono ispirati a provare loro stessi il lancio del giavellotto”.
Dopo la vittoria alle Olimpiadi di Tokyo il ventiquattrenne indiano ha cominciato l’ultima stagione con un secondo posto ai Paavo Nurmi Games di Turku (tappa del Continental Tour Gold) con 89.30m e un successo al meeting di Kuortane con 86.69m.
Al debutto stagionale nella Wanda Diamond League al Bauhaus Galan di Stoccolma dello scorso 30 Giugno Chopra ha migliorato il primato nazionale con 89.94m al primo tentativo ma si è dovuto accontentare del secondo posto alle spalle di Anderson Peters, che ha superato la barriera dei 90 metri con 90.31m al terzo tentativo.
Chopra si è confermato su livelli di eccellenza vincendo la medaglia d’argento ai Mondiali di Eugene nel Luglio 2022 con 88.13m alle spalle del grenadino Anderson Peters, che ha lanciato ancora oltre i 90 metri con 90.54 metri aggiudicandosi il secondo titolo mondiale consecutivo. Per l’India è stata la seconda medaglia nella storia dei Campionati del Mondo di atletica dopo il bronzo di Anju Bobby George a Parigi Bercy nel 2003.
Dopo la rinuncia ai Giochi del Commonwealth di Birmingham a causa di un piccolo infortunio Chopra ha vinto la prima gara della sua carriera nella Diamond League a Losanna con un lancio da 89.08m al primo tentativo dopo nove competizioni disputate nel circuito.
“Ero nervoso prima della gara di Losanna dopo l’infortunio. Questa vittoria mi ha dato molta fiducia in vista della finale della Diamond League di Zurigo”.
Due settimane dopo Chopra ha scritto un’altra pagina di storia dell’atletica del suo paese diventando il primo atleta indiano a vincere il trofeo dei diamanti grazie al successo nella finale della Diamond League con 88.44m.
“Mi aspettavo di lanciare oltre i 90 metri ma ho vinto il Trofeo dei Diamanti ed era l’obiettivo più importante per me. Per la prima volta la mia famiglia è venuta a vedermi in una gara internazionale”.