Shericka Jackson, 28enne velocista giamaicana, è diventata la prima atleta della storia in grado di completare la collezione di medaglie in tutte le distanze dello sprint ai campionati del mondo di atletica, sia a livello individuale che nelle staffette.
Dopo il bronzo sui 400 metri a Pechino nel 2015 e a Doha nel 2019, e l’argento sui 100 metri nell’edizione di Eugene 2022, Jackson ha conquistato il primo oro della sua carriera in una rassegna globale vincendo i 200 metri nella finale iridata dello scorso luglio sulla pista di Hayward Field a Eugene, davanti alla connazionale Shelly Ann Fraser Pryce e alla britannica Dina Asher Smith, stabilendo anche il secondo crono più veloce di sempre sulla distanza con 21”45, a soli 11 undici centesimi di secondo dallo storico primato del mondo stabilito dalla statunitense Florence Griffith Joyner, con 21”34, alle Olimpiadi di Seul nel 1988.
Un titolo mondiale sui 200 metri mancava alla Giamaica dal 2013, anno in cui Shelly Ann Fraser Pryce si impose nella manifestazione iridata di Mosca e, già in semifinale, Shericka aveva dimostrato il suo eccellente momento di forma correndo in 21”67, tempo migliore rispetto ai primati personali di due straordinarie atlete come Allyson Felix e la stessa Fraser Pryce.
A livello statistico, la formidabile sprinter della parrocchia caraibica di Saint Ann, è diventata la prima giamaicana della storia a scendere in carriera sotto gli 11 secondi sui 100 metri con 10”73, sotto i 22 secondi sui 200 metri con 21”45 e sotto i 50 secondi sui 400 metri con 49”47 in occasione della medaglia di bronzo ai Mondiali di Doha nel 2019.
Ha corso anche i 60 metri in 7”04 dimostrando di essere la velocista più completa in circolazione sulla scena mondiale.
In campo mondiale dieci velociste nella storia hanno realizzato questi tempi sulle tre distanze outdoor dello sprint, ma soltanto la statunitense Allyson Felix e la bahamense Shaunae Miller Uibo ci sono riuscite dal 2000 in poi.
Le parole di Shericka “Ho sempre corso i 400 metri e per tanto tempo poche persone non pensavano che avessi un talento speciale per emergere i 100 e i 200 metri. L’anno scorso ho dimostrato a molti di loro che possiedo delle doti per eccellere su tutte le tre distanze dello sprint”.
Jackson, che è nata il 16 Luglio 1994 e ha festeggiato il suo ventottesimo compleanno durante i mondiali di Eugene, si allena con il gruppo MVP Track and Field Club diretto dai fratelli Steven e Paul Francis.
Ripercorrendo a ritroso la sua sensazionale carriera va ricordato come non sia stata una ragazzina precoce a livello agonistico, non essendo mai riuscita nei suoi anni giovanili a salire sul podio nelle prime gare scolastiche.
I suoi ricordi a tal proposito: “Quando frequentavo la Primary School ero molto lenta. Non vincevo mai nessuna gara e non riuscii mai a salire sul podio. Soltanto nell’ultimo anno della Secondary School ho capito di poter diventare un’atleta di buon livello.
Fui ispirata dal mio allenatore che mi aveva sempre incoraggiato a correre i 400 metri. Nel mio ultimo anno di high school correvo i 200 metri ma volevo vincere i 400 metri perché lo voleva il mio allenatore. Cominciai a lavorare duramente, anche se inizialmente non mi piaceva molto allenarmi”.
Jackson ha incominciato la sua carriera internazionale ai Carifta Games (Campionati giovanili riservata ai Paesi caraibici) nel 2008 a Basseterre a St. Kitts and Nevis dove vinse le medaglie d’oro sui 400 metri e nella staffetta 4×400 a livello under 17.
Dopo aver vinto numerosi titoli giovanili ai Carifta Games e ai Central American and Caribbean Championships (CACAC) di Santo Domingo Jackson esordì in una grande rassegna globale in occasione dei Campionati Mondiali Under 20 a Moncton nel 2010, dove gareggiò con la staffetta 4×100.
L’anno successivo Shericka vinse la medaglia di bronzo sui 200 metri e l’oro nella medley relay ai Mondiali Under 18 a Lille nel Nord della Francia. Nel 2012 la caraibica vinse la medaglia di bronzo con la staffetta 4×400 e si piazzò ottava nella finale dei 200 metri ai Mondiali Under 20 di Barcellona.
Jackson si qualificò per i Giochi del Commonwealth di Glasgow nel 2014 ma dovette rinunciare alla kermesse in terra scozzese per un infortunio. In quella fase difficile della sua carriera pensò persino di ritirarsi dall’atletica.
“Ero molto delusa perché mi ero allenata molto duramente. Volevo fare bene e non sono nemmeno riuscita a scendere in pista. Incominciai a chiedermi perché ero rimasta a mani vuote dopo aver lavorato così tanto. Pensai di smettere”.
Con l’aiuto della sua famiglia e degli amici Jackson tornò in pista per allenarsi e un anno più tardi vinse le prime medaglie da senior in una grande rassegna internazionale assoluta in occasione dei Mondiali di Pechino 2015 allo Stadio Bird’s Nest dove si piazzò al terzo posto sui 400 metri alle spalle di Allyson Felix e di Shaunae Miller Uibo scendendo per la prima volta in carriera al di sotto dei 50 secondi con 49”99 e contribuì alla vittoria della staffetta 4×400 giamaicana.
Jackson debuttò alle Olimpiadi a Rio de Janeiro nel 2016 dove si piazzò terza sui 400 metri in 49”85 dietro a Miller Uibo e Felix e seconda con la staffetta 4×400 in 3’20”34. Nelle successive due stagioni Jackson si classificò quinta ai Mondiali di Londra 2017 in 50”76 e conquistò la medaglia d’argento sui 200 metri in 22”18. ai Giochi del Commonwealth di Gold Coast 2018.
Ai Mondiali di Doha nel 2019 Jackson ha arricchito la sua collezione di medaglie vincendo due medaglie di bronzo sui 400 metri in 49”47 e nella staffetta 4×400 in 3’22”37 e l’oro nella 4×100 in 41”44.
“E’ una bella sensazione che la gente abbia visto che sono una grande atleta, in grado di esprimersi ai massimi livelli dai 100 ai 400 metri. Molti non sapevano che fossi così forte prima della scorsa stagione. Nel 2019 vinsi la medaglia di bronzo sui 400 metri ai Mondiali e raggiunsi altri due podi nelle staffette 4×100 e 4×400, ma è passato quasi inosservato perché la maggior parte della gente guarda principalmente i 100 e i 200 metri”
Verso la fine del 2019 si è dovuta fermare per due fratture da stress. Il rinvio delle Olimpiadi a causa della pandemia ha giocato a suo favore perché le ha permesso di avere più tempo per recuperare dall’infortunio.
“Nel 2020 ho fatto molta fatica. Ho provato a gareggiare perché non volevo passare un’intera stagione senza disputare competizioni. Mi avevano consigliato di operarmi ma non volevo subire interventi chirurgici.”
Dopo aver corso i 200 metri in 22”70 e i 400 metri in 51”76 nel 2020 Shericka ha iniziato la stagione 2021 correndo i 400 metri in 53”40 sotto il diluvio nella prima tappa della Diamond League di Gateshead nel Maggio 2021.
Sei giorni più tardi Shericka ha migliorato il record personale sui 100 metri portandolo da 11”13 a 11”02. Dopo questo risultato ha deciso insieme al suo allenatore Paul Francis di concentrarsi sui 200 metri e sui 100 metri con l’obiettivo di entrare nella squadra della staffetta 4×100.
I risultati sono andati ben oltre le aspettative e ai Trials giamaicani validi come selezione per le Olimpiadi di Tokyo Jackson si è piazzata seconda alle spalle di Shelly Ann Fraser Pryce sia sui 100 metri in 10”82 dopo aver corso la semifinale in 10”77 sia sui 200 metri in 21”82.
Ai Giochi Olimpici di Tokyo Jackson ha dimostrato la sua versatilità vincendo la medaglia d’oro nella staffetta 4×100 in 41”02 e due bronzi nella 4×400 in 3’21”24 e sui 100 metri in 10”76. Tuttavia la giamaicana è uscita delusa dalla sua seconda partecipazione alle Olimpiadi per l’eliminazione in batteria sui 200 metri dove ha rallentato troppo presto prima del traguardo.
“Ero talmente delusa che non volevo nemmeno rivedere le immagini della gara. Era difficile da accettare. Non volevo nemmeno mangiare. La medaglia d’oro nella staffetta 4×100 mi ha permesso di riscattarmi dopo l’eliminazione nelle batterie dei 200 metri. Non è stata solo una delusione, ma una lezione che mi ha insegnato qualcosa per il futuro. Non ho mai perso la mia concentrazione. Tutto succede per un motivo”.
Jackson ha concluso la stagione stabilendo due record personali sui 100 metri con 10”76 al Prefontaine Clasic di Eugene e sui 200 metri con 21”81 nella finale della Wanda Diamond League di Zurigo ma sapeva di avere ancora grandi margini di miglioramento in vista della stagione 2022.
“Nel 2021 ho avuto una stagione fantastica. Non potevo lamentarmi. Ci sono stati degli alti e dei bassi. E’ stata una lezione. Ho dovuto imparare da alcuni errori nella prima stagione in cui mi sono dedicata completamente ai 100 e ai 200 metri. Mi piace affrontare le sfide. Se io e il mio allenatore decideremo di tornare a gareggiare sui 400 metri, non sarà un problema per me”.
Nel corso della stagione invernale 2022 Jackson ha disputato la prima stagione indoor della sua carriera e ha migliorato il record personale sui 60 metri con 7”04 piazzandosi sesta nella finale dei Mondiali Indoor di Belgrado dello scorso Marzo.
Jackson ha aperto la stagione outdoor 2022 con un secondo posto sui 200 metri alle spalle di Gabby Thomas in 22”07 nella prima tappa della Wanda Diamond League a Doha, l’unica sconfitta sulle dieci gare disputate su questa distanza nel corso del 2022. Ha disputato due gare di 100 metri piazzandosi seconda a Birmingham in 11”12 e terza a Eugene in 10”92.
Al Golden Gala di Roma Jackson ha vinto i 200 metri in 21”91 battendo un cast stellare comprendente Elaine Thompson Herah, Dina Asher Smith, Shaunae Miller Uibo, Mujinga Kambundji e Allyson Felix. Ai Campionati Giamaicani Jackson ha messo a segno una straordinaria doppietta vincendo i 100 metri in 10”77 e i 200 metri in 21”55 (terzo miglior tempo di sempre) battendo in entrambe le gare Shelly Ann Fraser Pryce e Elaine Thompson Herah.
Jackson ha spiegato che il lavoro svolto in allenamento con il suo coach Paul Francis le ha permesso di compiere un salto di qualità definitivo.
“Dopo i Campionati giamaicani sapevo di poter correre ancora più velocemente di 21”55. Mi alleno con i quattrocentisti e poi cambio gruppo svolgendo delle sessioni di allenamento con il gruppo dei centometristi e dei duecentisti.
Mi piace allenarmi con entrambi i gruppi. Uno dei miei obiettivi di quest’anno era uscire dalla mia comfort zone. Corro forte in ogni sessione di allenamento. Questo mi ha fruttato una medaglia d’oro, un record nazionale e un primato dei campionati. Non posso lamentarmi.
L’esperienza dell’anno scorso mi ha insegnato a correre forte in curva. Alle Olimpiadi di Tokyo non ho eseguito al meglio la gara in curva e questo mi è costato un posto in semifinale. Per questo mi sono allenata ogni giorno concentrandomi sull’aspetto di correre al massimo in curva e questo lavoro ha pagato”.
Anche la seconda parte della stagione 2022 è stata ricca di soddisfazioni per Shericka, che ha corso in 10”71 sui 100 metri a Montecarlo, in 10”73 a Bruxelles battendo Fraser Pryce e in 10”81 nella finale della Diamond League a Zurigo e ha vinto le ultime tre gare sui 200 metri di questa stagione a Chorzow in 21”84 (record del meeting), a Szekesfehrvar in 22”02 e a Zurigo in 21”80 nella finale della Diamond League che le ha regalato il primo trofeo dei diamanti della sua carriera.
“Quando si gareggia in una finale della Diamond League bisogna sempre dare il massimo. La mia stagione è stata magnifica. Ho corso molte grandi prestazioni. Sono grata per tutto quello che è successo”.
Prima della stagione 2022 Jackson aveva vinto soltanto tre gare in carriera in Diamond League a Parigi sui 200 metri nel 2018, sui 400 metri a Londra nel 2019 e a Stoccolma nei 200 metri nel 2021.
In una recente intervista Jackson ha dichiarato di preferire i 400 metri rispetto alle distanze più brevi dello sprint.
“Mi diverto di più a correre i 400 metri. Confesso che non mi piacciono molto le distanze più brevi dello sprint. Sono molto difficili. Ogni volta che corro le distanze più brevi dello sprint, sento sempre molti dolori. Se qualcuno me lo ricorda, dico sempre che non sono una sprinter. Preferisco definirmi una quattrocentista”.