La stella emergente del giavellotto Adriana Vilagos

Il ritratto della giovanissima lanciatrice che ha vinto l'oscar under 20 dell'atletica mondiale

La 18enne giavellottista serba Adriana Vilagos è salita sulla ribalta internazionale nella stagione 2021 quando ha vinto la medaglia d’argento ai campionati europei under 20 di Tallin in Estonia con 60.44m, alle spalle della greca Eline Tzengko, e l’oro ai mondiali sempre della categoria juniores di Nairobi in Kenya, davanti all’ellenica, con 61.48m che le è valso la migliore prestazione mondiale under 20 dell’anno e il record nazionale juniores per poi, nel settembre dello stesso anno, migliorarsi lanciando alla misura di 62.36m sempre all’età di 17 anni.

Nel corso del 2022 Vilagos ha superato tutte le aspettative piazzandosi tra le prime tre in 15 delle 16 gare disputate e ha migliorato di oltre un metro il suo personale con 63.52m.

Nella prima parte della stagione Adriana ha vinto medaglie d’oro ai Campionati dei Balcani con 60.51m e ai Giochi del Mediterraneo di Orano in Algeria con 60.22m e poi, all’inizio di agosto, ha confermato il titolo mondiale under 20 dell’anno precedente vincendo allo Stadio Pasqual Guerrero di Cali con 63.52m, record dei campionati, primato europeo e terza migliore prestazione mondiale under 20 di sempre.

Vilagos ha lanciato il giavellotto oltre i 60 metri in quattro dei suoi cinque lanci validi, diventando la prima atleta a vincere due titoli mondiali under 20 consecutivi in questa specialità dai tempi della doppietta della cubana Osleydis Menendez nel 1996 e nel 1998.

Con la prestazione realizzata nella città colombiana la giovanissima lanciatrice serba è salita al terzo posto nelle liste mondiali all-time a livello under 20 e poi, meno di tre settimane dopo, ha realizzato il capolavoro della sua stagione conquistando la medaglia d’argento agli Europei di Monaco di Baviera con 62.01m davanti alla primatista del mondo Barbora Spotakova.

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Alcune delle più significative dichiarazioni di Vilagos: “Sono stata costante nel rendimento per tutta la prima parte del 2022 lanciando regolarmente oltre i 60 metri ma è mancata la grande misura. Il mio obiettivo era difendere il mio titolo mondiale under 20 e sono contenta di aver realizzato il record dei campionati.

Non pensavo di poter battere Tzengko. E’ stata una grande sorpresa. Eline è una grande atleta. Se difendere il titolo mondiale juniores a Cali in Colombia era il mio principale scopo, la più grande sorpresa è stata la medaglia d’argento agli Europei di Monaco di Baviera. Ero arrivata senza grandi aspettative ed è incredibile che la gara continentale sia andata così bene.

Barbora Spotakova è il mio idolo ed è stato un grande onore gareggiare contro di lei. Avevo quattro anni quando Spotakova realizzò il record del mondo e la vidi alla televisione. Riuscire a batterla è stato davvero incredibile. La incontrai per la prima volta a Spalato e rimasi emozionata da questa esperienza.

La finale di Monaco è stata una gara dura e ho incominciato male. Nel primo lancio ho lanciato 51 metri. Era da tempo che non lanciavo questa misura. Nel secondo tentativo ho realizzato 55 metri e ho pensato che non sarei riuscita a qualificarmi per i tre lanci di finale perché non ero concentrata mentalmente. Ero molto nervosa. Dopo un lancio da 59.64m nel terzo tentativo mi sono rilassata e ho iniziato a godermi la competizione”.

Per la cronaca, al quinto lancio la serba ha realizzato la misura di 60.32m che le ha permesso di entrare in zona podio con un centimetro di vantaggio su Spotakova. La ceca si è migliorata con un lancio da 60.68m, ma Vilagos ha risposto portandosi al secondo posto con 62.01m nell’ultimo tentativo a sua disposizione.

Mi trovavo al terzo posto ma ero preparata al fatto che Spotakova avrebbe lanciato lontano nell’ultimo tentativo. Avevo visto le sue passate competizioni. E’ una lanciatrice molto esperta. Ero preparata al fatto che mi avrebbe lasciato fuori dal podio. Nell’ultimo tentativo ho dato tutto quello che avevo.

Quando mi sono girata e ho visto il maxischermo, ho capito che il giavellotto era atterrato oltre la linea della medaglia d’argento. All’inizio non riuscivo a crederci perché soltanto un anno prima Tzengko vinse agli Europei Under 20 di Tallin davanti a me e lo stesso risultato si è ripetuto anche quest’anno ai Campionati Europei di Monaco di Baviera a livello seniores. E’ stato come vivere un sogno”.

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Dopo gli Europei di Monaco di Baviera Vilagos ha concluso la sua straordinaria stagione con un terzo posto al debutto nella Diamond League di Bruxelles con 63.00m e, a inizio dicembre, ha vinto l’oscar mondiale quale atleta emergente dell’anno di World Athletics.

Ho incontrato molte lanciatrici che avevo visto prima soltanto in televisione. L’anno prossimo avrò più esperienza. Sarà più facile e riuscirò a competere allo stesso livello con loro”.

Vilagos ha iniziato a praticare atletica a 8 anni lanciando il vortex, attrezzo utilizzato nelle gare giovanili propedeutico al lancio del giavellotto, nel piccolo villaggio di Mali Idos nel Nord della Serbia. A quei tempi Adriana giocava ancora a pallamano, ma la sua insegnante di ginnastica notò che aveva più talento per i lanci rispetto ad altri bambini e la invitò a partecipare ad una gara di lanci.

Non sapevo neanche di che gara si trattasse”, ha affermato la lanciatrice

La madre Derdi era un’allenatrice ed ex giocatrice di pallamano e lavorava nel pubblico ministero nella stessa città dove si svolgeva la gara di vortex. Accompagnò la figlia alla gara. Adriana vinse. Continuò a praticare la pallamano ma si iscrisse ancora alla gara di vortex l’anno successivo e vinse ancora.

Il vortex era fantastico. Mi piaceva molto. I risultati continuavano a migliorare e arrivai a lanciare la misura di 79 metri”.

Il vortex veniva praticato fino all’età di 13 anni e successivamente Vilagos doveva imparare una tecnica più complessa per diventare una lanciatrice di giavellotto.

Nel mio villaggio non avevamo un club o un allenatore. Mia madre mi allenò agli inizi e abbiamo imparato molte cose guardando per ore i video dei lanci di Jan Zelezny su youtube per apprendere la tecnica. Zelezny è sempre stato il mio idolo. Trascorrevo ore davanti al computer per vedere come lanciava”.

Consapevole del talento di Adriana, Derdi si è iscritta ad un corso per allenatori e ha iniziato a seguire la figlia.

Sono molto legata a mia madre. Sta imparando molto per diventare un’allenatrice sempre più brava. La devo ringraziare per tutto quello che ha fatto per me.

Agli inizi della sua carriera Vilagos non pensava di poter diventare un’atleta di livello mondiale.

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Vilagos ha lasciato la pallamano alcuni anni fa per concentrarsi sull’atletica e ha continuato a migliorarsi regolarmente ogni anno. Nel 2018 ha stabilito il record serbo under 18 con 59.69m a 14 anni con il giavellotto da 500 grammi e si è migliorata l’anno successivo con 64.73m a Spalato.

Il primo salto di qualità è coinciso con la stagione 2020 quando ha incominciato a lanciare con l’attrezzo da senior e ha stabilito il record serbo under 18 con la misura di 57.41m. Ha vinto la medaglia d’argento ai Campionati dei Balcani del 2021 con 60.94m e ha stabilito la migliore prestazione mondiale con attrezzo da 500 grammi con 70.10m.

Attualmente si allena una volta al giorno per sei giorni alla settimana. Svolge un programma di allenamento ancora relativamente leggero considerando le misure che sta realizzando. Oltre agli allenamenti studia scienze motorie all’Università.
Gli obiettivi per la stagione 2023 sono gli Europei Under 20 di Gerusalemme e i Campionati del mondo di Budapest.

Penso di avere un grande potenziale per migliorare in allenamento. Quest’anno abbiamo iniziato a lavorare con i pesi in palestra. L’anno prossimo vedremo i risultati. Il mio principale obiettivo è vincere l’oro agli Europei Under 20, ma mi sto preparando anche per i Mondiali di Budapest.

Abito vicino al confine con l’Ungheria e parlo un po’ di ungherese. Potrebbero essere i miei primi Campionati del Mondo. Ciò che all’inizio sembra impossibile, alla fine potrebbe diventare possibile. Alle nuove generazioni consiglio di non avere paura di sognare in grande, perché se lavori duramente, il sogno potrebbe avverarsi”.

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