Tanti auguri a Ryan Crouser

Ieri il 29esimo compleanno del bicampione olimpico del peso

Ryan Crouser, straordinario specialista del getto del peso di cui è primatista mondiale indoor e outdoor, oltre ad aver vinto il titolo olimpico a Tokyo, ha compiuto ieri 29 anni e l’occasione è gradita per ricordare le sue straordinarie imprese di questo 2021 che sta finendo, in cui ha realizzato i suoi due primati mondiali, 22,82 al coperto e 23,37 all’aperto, oltre ad aver conquistato la seconda medaglia d’oro a cinque cerchi.

Un campione eccezionale con una sequenza di vittorie impressionante, anche per via delle misure che riesce sempre a realizzare, con 4, 5 o addirittura sei lanci per gara sopra i 22 metri.

Probabilmente l’unico limite di Ryan è costituito dal fatto che la sua specialità non sia forse quella più spettacolare, quantomeno per i non addetti ai lavori, perché poi dietro il movimento velocissimo di un pesista ci sono tantissimi dettagli che fanno la differenza, e rendono il loro gesto atletico veramente affascinante, ma rimane il fatto che il premio di atleta dell’anno di World Athletics che, a nostro avviso avrebbe meritato per quanto realizzato, gli sia sfuggito a favore del norvegese Warholm.

Ma il gigante statunitense, la sua biografia parla di 2,01 di altezza per 124 kg, guarda avanti senza problemi e punta a conquistare, nel 2022, i soli due trofei che gli mancano per rendere ancor più leggendaria la sua carriera, il titolo mondiale indoor, che cercherà nei campionati di Belgrado a marzo, e quello outdoor che proverà a conquistare  in casa, a Eugene in Oregon, dove ha realizzato il suo primato del mondo.

Una curiosità è rappresentata, peraltro, dal fatto che Crouser non sia mai riuscito per vari motivi a partecipare a un campionato del mondo al coperto.

Nel 2014, infatti, all’età di soli 21 anni, Ryan stava iniziando a farsi conoscere come un grande talento, ma era un atleta collegiale e i suoi impegni universitari gli preclusero di competere ai Campionati mondiali indoor di Sopot quell’anno, cosa che avvenne anche due anni dopo quando, pur essendo il leader stagionale con 21,73, non potè partecipare alle gare che si svolsero proprio in Oregon, nel suo stato natale, a Portland.

Crouser sperava allora di poter fare il suo debutto ai Mondiali indoor del 2018, a Birmingham in Inghilterra, ma un infortunio alla mano all’inizio dell’anno, gli precluse ancora una volta tale possibilità e il rinvio, a causa della pandemia mondiale, dell’edizione di Nanchino 2020 è storia molto recente.

Ryan Crouser (foto Colombo/FIDAL)
Ryan Crouser (foto Colombo/FIDAL)

Dopo tutte queste battute d’arresto, Crouser è determinato a competere a Belgrado per i Mondiali indoor del 2022, che si svolgeranno nella Stark Arena della capitale serba dal 18 al 20 marzo.

Le sue parole in merito: “Mi piace l’atletica indoor in generale perché è un ambiente chiuso e sai per certo che il clima sarà buono. Non sono mai riuscito, in carriera, a partecipare a un mondiale al coperto per cui spero veramente di farne almeno uno prima che la mia carriera finisca“.

Belgrado, in ogni caso, è ben nota a Crouser anche se non ha mai gareggiato nella Stark Arena, ma in un meeting del settembre 2020 quando lanciò a 22,59, miglior lancio sul suolo serbo della storia, battendo di quasi due metri il campione del mondo, suo connazionale, Joe Kovacs. Nessuno aveva mai lanciato oltre i 22 metri sul suolo serbo, ma Crouser lo ha fatto per ben cinque volte nella stessa gara.

Questo dato è certamente di buon auspicio per il suo ritorno nella capitale serba ma, d’altra parte, Ryan è imbattuto da due intere stagioni complete in cui ha superato la linea di 22 metri 163 volte, più di un terzo di tutti i 22 metri superati nella storia.

Ma nonostante il suo strapotere, nello sport nulla è scontato e lui ne è ben consapevole quando incontra i suoi avversari che non sottovaluta mai.

Ai campionati del mondo 2019 a Doha, per esempio, Crouser ha lanciato 22,90 metri, il suo personale in quel momento, ma in una competizione incredibile è stato sufficiente solo per la medaglia d’argento in quanto Kovacs ha vinto l’oro con 22,91, mentre il neozelandese Tom Walsh ha eguagliato la misura di Crouser per ottenere la medaglia di bronzo.

La gara incredibile di Doha è stata, di fatto, un riflesso degli standard in continuo miglioramento della disciplina negli ultimi anni in quanto sempre più uomini stanno lanciando oltre i 21 e 22 metri, e la disciplina non è dominata solo da una o due nazioni.

La finale olimpica di quest’anno, per esempio, è stata caratterizzata da specialisti provenienti da nove paesi diversi, con cinque delle sei aree continentali rappresentate.

Crouser, peraltro, è molto contento che via sia grande competizione nella sua specialità in quanto questo lo aiuta a rimanere sempre molto concentrato e in tal senso ha dichiarato:

Ci sono tanti atleti di grandissimo talento che mi spingono ad essere il migliore e so, che se non mi impegnerò sempre al massimo, alcuni di loro potrebbero superarmi.

“Sono stato fortunato a primeggiare sempre per tutto questo 2021, ma so che devo lavorare duro come ho fatto sinora per continuare a cercare di essere al massimo della condizione e vincere degli altri titoli“.

Fin da quando ha vinto il suo primo titolo olimpico nel 2016, di Crouser si era detto che avrebbe potuto battere il record mondiale di getto del peso. Dopo essersi avvicinato nel 2019 e nel 2020, finalmente è successo nel 2021, al coperto e fuori.

Il record mondiale indoor è arrivato con il primo lancio della sua prima gara indoor dell’anno, quando Crouser ha lanciato il suo colpo a 22,82 metri a Fayetteville.

Incoraggiato dal suo successo indoor, ha mantenuto quella eccezionale condizione di forma durante la stagione all’aperto ed è andato ancora più lontano, gettando 23,37m per vincere i Trials olimpici degli Stati Uniti.

Battere quei record è stato per lui come se si fosse tolto, ironia del termine, un peso di dosso come lui stesso afferma.

È stato il risultato di duro lavoro e dedizione, ma sento che la cosa più grande per arrivare al record del mondo è stato uscire dalla mia strada e lasciare che accadesse. La cosa con cui ho lottato di più è quando so che posso farlo e cercare di farmelo fare.

Mi sentivo davvero fiducioso nel corso dei Trials Statunitensi, ma (il record del mondo) non era un’aspettativa. Le volte che mi aspettavo di lanciare oltre i 23 o anche un record del mondo, sono venuto un po’ meno perché ero teso e ho cercato di forzare. Ai Trials degli Stati Uniti, mi sono sentito come se fossi rimasto sciolto e rilassato e ho realizzato il mio obiettivo

Questa è stata la chiave per me: non cercare di forzare e lasciare che accadesse.

Allo stesso modo, se Crouser mira a riempire quelle lacune sul suo medagliere quest’anno, sa cosa ha bisogno di fare, solo lasciare che accada.

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