Alessia Trost (foto SprintNews.it)
Alessia Trost (foto SprintNews.it)

Il 1 agosto dell’anno scorso in una calda serata di metà estate, Alessia Trost pose fine alla sua breve stagione estiva dopo aver saltato 1,77 al meeting di Trieste.

L’ultima volta che l’azzurra aveva superato quella misura era stato nel 2008, a Udine, quando aveva solo 15 anni, all’inizio della sua grande ascesa che l’avrebbe portata a vincere, nel 2009 il Mondiale Allieve a Bressanone, nel 2012 il Mondiale Juniores a Barcellona e poi, nel 2013, a saltare i 2 metri del suo personale nel meeting di Třinec, città della Repubblica Ceca.

A dire il vero, Alessia aveva iniziato il 2020 bene, saltando 1,90 agli assoluti indoor di Ancona, ottimo risultato in considerazione del totale cambio di vita che, solo pochi mesi prima, aveva affrontato trasferendosi a vivere da Ancona a Monza e, soprattutto, cambiando la guida tecnica da Marco Tamberi a Roberto Vanzillotta.

Ma proprio durante la competizione nazionale di Ancona, tra il 22 e il 23 febbraio, cominciarono i primi casi accertati di Covid-19 e, in pochissimi giorni, la situazione precipitò facendo si che, senza grande preavviso, l’intero paese, tra cui tutte le attività sportive, venisse bloccato totalmente.

In tutto questo ci sono stati atleti che, in qualche modo, hanno risentito meno della situazione e altri che, come Alessia e come approfondito in questo mio articolo della scorsa estate, ne hanno risentito maggiormente, per vari motivi.

Scrissi quel pezzo perché, conoscendo abbastanza bene le dinamiche degli ultimi mesi della sua vita agonistica, ci tenevo ad evidenziare come il momento dell’Atleta fosse solo il risultato di una serie di circostanze sfavorevoli e come fossi certo che, alla ripresa dell’attività, si sarebbe ripresentata più carica e determinata che mai.

Quello stop improvviso di agosto è stato determinante, in ogni caso, perché ha permesso ad Alessia di fare delle importanti riflessioni, di capire quanto la scelta di trasferirsi nell’area lombarda fosse giusta ma che, evidentemente, c’era qualche piccola modifica da apportare, a cominciare dal trasferirsi a vivere in un contesto diverso, quello di Como, dove avrebbe potuto contare su importanti vicinanze personali, e dall’integrare l’ottima guida tecnica di Vanzillotta con un preparatore atletico specifico per la forza, Carlo Buzzichelli.

I risultati si sono visti subito, sin dal debutto di Udine, e la sua stabilità su quote sopra l’1,90, con il personale stagionale di 1,94 ottenuto pochi giorni fa, nella vittoriosa gara di Lodz, fanno molto ben sperare per i prossimi impegni che saranno gli Italiani Assoluti al coperto e, soprattutto, gli Euroindoor di Torun.

Vi rimando anche alla mia intervista fattale nel mese di dicembre dove Alessia spiega nel dettaglio tutte le novità di quest’anno e dove, a dire il vero, non cerca troppe scuse per la stagione passata a dimostrazione della sua grande sportività.

 

 

 

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