Il 23enne keniano Kelvin Kiptum, già capace all’esordio sulla distanza dei 42,195 km a Valencia nel dicembre dell’anno scorso di fermare il cronometro a 2h01’53, si è confermato anche nella sua seconda esperienza grazie un altro clamoroso crono, di 2h01’25, con cui ha dominato ieri mattina la London Marathon, ponendosi al secondo posto di sempre nella storia, a 16 secondi dal record mondiale di Eliud Kipchoge, e migliorando il primato della gara di oltre un minuto, il 2h02’37 di Kipchoge nel 2019.

Con il tempo realizzato nella capitale inglese, dove al secondo posto si è piazzato il connazionale Geoffrey Kamworor staccatissimo di quasi tre minuti con 2h04’23 mentre terzo è stato il campione del mondo, l’etiope Tamirat Tola, con 2h04’59, Kiptum si è migliorato di 28 secondi e questo potrebbe essere soltanto l’inizio perché un serio attacco al record di Kipchoge potrebbe arrivare presto, forse su percorsi velocissimi come quelli di Berlino o di Valencia, ma intanto ha superato un mito quale Kenenisa Bekele nelle liste mondiali di sempre.

Nella gara spagnola d’esordio Kiptum aveva corso la seconda metà gara in 1h00’15, mentre a Londra è andato ancora più forte correndo la frazione tra i 21,097 e i 42,195 km in un sensazionale 59’45, tempo già eccellente per uno specialista della mezza maratona, dopo il passaggio a metà percorso in 1h01’40. Per fare un confronto con la gara del record del mondo di Berlino, Kipchoge corse la prima metà in 59’51.

Kiptum, nato il 2 Dicembre 1999 e rivelatosi nel 2020 quando corse la mezza maratona di Valencia in 58’40, ha corso inizialmente nel gruppo di testa insieme al vincitore dell’edizione del 2022 Amos Kipruto, al due volte vincitore della Maratona di Tokyo Birhanu Legese, al vincitore della Maratona di Berlino 2019 Kenenisa Bekele, al due volte vincitore della Maratona di New York Geoffrey Kamworor, a Seifu Tura e ai due top runner etiopi Leul Gebrselasie e Kilde Atanaw.

Dopo che la gara si è sviluppata su ritmi molto veloci, con passaggi al 10° km in 29’12, al 15 km in 43’51, al 20° km al 58’31con una proiezione finale da 2h03’, al passaggio intermedio della mezza sono transitati in testa otto atleti con Bekele che aveva un ritardo di sei secondi.

L’andatura è cresciuta al passaggio del 30° km dopo che il gruppo di testa è transitato in 1h27’23 e, quando l’ultimo pacemaker ha concluso il suo compito, il gruppo di testa si è ulteriormente assottigliato e sono rimasti in cinque a giocarsi la vittoria con Kiptum che ha poi lanciato l’attacco decisivo e ha continuato ad aumentare il ritmo correndo la frazione tra il 30° e il 35° km in uno straordinario 13’49” e in 14’01” tra il 35° e il 40° km.

Kiptum è passato al 35° km in 1h41’12 con un vantaggio di 28 secondi su Kamworor, ma il divario è aumentato fino ad arrivare a 2 minuti al passaggio del 40° km in 1h55’13, con il keniano che aveva ancora tante energie in corpo e ha continuato a spingere fino alla fine correndo gli ultimi 2.195 metri in 6’12.

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Kelvin Kiptum: “Sono davvero felice di aver corso il secondo tedela storia. Non riesco ad esprimere a parole cosa provo. Sono davvero felice. Il mio piano prima della gara era correre in 2h02’- 2h03’.

Non pensavo a battere il record del mondo. La mia preparazione è andata molto bene. Il tifo del pubblico mi ha dato una grande motivazione. Ero concentrato sull’obiettivo di correre un tempo veloce. Ora tornerò a casa, mi riposerò un po’ e parlerò con il mio team a riguardo dei miei programmi futuri. Forse potremmo pensare di attaccare il record del mondo”.

Kenenisa Bekele ha corso insieme al gruppo di testa nella prima metà gara prima di ritirarsi tra il 25° e il 30° km.

Il keniano Geoffrey Kamworor si è confermato come un atleta in grado di esprimersi su tutte le distanze e su tutti i terreni. Dopo aver vinto due titoli mondiali di cross e due ori iridati di mezza maratona, un argento ai Mondiali di Pechino 2015 sui 10000 metri e due successi alla Maratona di New York Kamworor si è piazzato secondo in 2h04’23 nella sua prima partecipazione alla Maratona di Londra migliorando il record personale di un minuto esatto rispetto al 2h03’51 realizzato a Valencia nel 2021.

Il campione del mondo di Eugene 2022 Tamirat Tola ha tagliato il traguardo in 2h04’59” (sesto tempo della sua carriera al di sotto delle 2h05’) precedendo i connazionali Leul Gebrselise (2h05’45”) e Seifu Tura (2h06’38”).

Il britannico Emily Cairess ha esordito in maratona con un ottimo 2h08’07” battendo il primatista dell’Oceania Brett Robinson (2h10’19). Cairess è allenato da Renato Canova e ha vinto la medaglia d’argento agli Europei di cross di Venaria Reale dello scorso Dicembre.

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Il quattro volte campione olimpico e primatista britannico Mo Farah ha tagliato il traguardo del Mall londinese in nona posizione in 2h10’28” nell’ultima maratona della sua carriera proprio nella città dove è cresciuto e dove iniziò a correre partecipando alla Mini London Marathon quando era ragazzino. Al traguardo il pubblico londinese ha tributato un lungo applauso ad uno degli eroi delle Olimpiadi di Londra 2012 in un momento carico di emozioni.

Mo Farah: “Londra è sempre stata fantastica nei miei confronti nel corso degli anni. Desidero ringraziare il pubblico per lo straordinario sostegno. Ero talmente emozionato che stavo per mettermi a piangere. Il calore della gente è stato il motivo che mi ha spinto a continuare a correre per tanti anni. Concluderà la mia carriera alla Great North Run di Newcastle in Settembre.

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La gara femminile

 

Sifan Hassan ha battuto la campionessa olimpica Peres Jepchirchir e e l’etiope Alemu Megertu in un fantastico arrivo allo sprint in 2h18’33 all’esordio in maratona.

Hassan è nata in Etiopia il 1 Gennaio 1993 ed è cresciuta nella campagna di Kersa nel distretto di Munesa ad Arsi, una delle zone amministrative in cui è suddivisa la Regione di Oromia. Nel 2008 Hassan si trasferì in Olanda da rifugiata a 15 anni ed è diventata cittadina olandese a 20 anni. Ha iniziato a praticare atletica mentre stava studiando per diventare infermiera. Durante una permanensa a Eindhoven nel 2011 corse una mezza maratona in 1h17’.

Il trionfo a Londra arriva dopo una straordinaria carriera in pista nella quale ha vinto due medaglie d’oro sui 5000 e sui 10000 metri alle Olimpiadi di Tokyo 2021, due titoli mondiali sui 1500 e sui 10000 metri ai Mondiali di Doha 2019. Ha stabilito il record del mondo sul miglio con 4’12”33 a Montecarlo nel 2019 e i primati europei su tutte le distanze: 3’51”95 sui 1500 metri ai Mondiali di Doha 2019, 8’18”49 sui 3000 metri a Stanford, 14’22”12 sui 5000metri a Londra nel 2019, 29’06”82 a Hengelo nel 2021 e 1h05’15” sulla mezza maratona a Copenaghen nel 2018.

Nonostante lo stop per un fastidio fisico all’anca e un problema ad uno dei rifornimenti e il periodo di digiuno per il Ramadan, Hassan è stata più forte di tutte le avversità e ha portato a casa una vittoria contro avversarie fortissime con più esperienza di lei. Dopo la gara Sifan ha rilasciato una bella intervista alla giornalista della BBC Gabby Logan.

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Sifan Hassan: “E’ stata una gara straordinaria. Sono nata per vivere momenti drammatici come questi. Non avrei mai pensato che avrei finito una maratona. Ho avuto un problema all’anca che mi ha costretto a fermarmi, ma successivamente ho incominciato a sentirmi meglio. Poi ho perso la bottiglia ad uno dei rifornimenti. Non ho allenato a sufficienza questo aspetto anche perché ho osservato un periodo di digiuno a causa del Ramadan. Al trentacinquesimo km sapevo che potevo attaccare perché non mi sentivo stanca. A Londra ho coronato il mio sogno.

Dubitavo sul fatto di poter finire la gara. A volte mi svegliavo al mattino e mi chiedevo perché avessi deciso di correre una maratona, ma nello stesso tempo ero curiosa di vedere cosa sarei riuscita a fare. Sono davvero grata di essere riuscita a finire la gara e a vincerla. Non potrò mai dimenticare questo momento. Quando ho visto la linea del traguardo mi sono chiesta: ‘Ma è davvero la linea d’arrivo ?

La mia priorità per la stagione estiva è la pista. Il Campionato del Mondo di Budapest è il mio sogno e per questo motivo non ho svolto molto lavoro specifico per la maratona. Agli atleti che affrontano per la prima volta la maratona consiglio di essere pazienti e di correre la propria gara. Se continuate a correre, potete sorprendere voli stessi”.

Paula Radcliffe si complimentata con Hassan durante la sua telecronaca sulla BBC.

La vittoria di Sifan serve da ispirazione per tutte le atlete. Con le sue vittorie riesce sempre a regalare un sorriso in chi la guarda gareggiare. E’ fenomenale non solo per aver vinto ma per il modo in cui ha vinto. Sembrava fuori combattimento ma ha reagito lottando e ha battuto la campionessa uscente e la medaglia d’oro olimpica”.

Il gruppo di testa comprendente Peres Jepchirchir, Genzebe Dibaba, Yalemzerf Yehualaw, Shelia Chepkirui e Sifan Hassan è transitato al quinto chilometro in 16’13”, al 10 km in 32’37” e al 15 km in 48’43”.

Hassan ha avuto un problema all’anca e sembrava quasi sul punto di ritirarsi. Si è dovuta fermare per qualche secondo, ma è riuscita a superare il problema fisico e ha iniziato la straordinaria rimonta.

Il gruppo di testa era ancora in tabella di marcia per battere il record del mondo in una gara solo femminile stabilito a Londra da Mary Keitany con 2h17’01” ed è transitato al 20 km in 1h04’58” con un vantaggio di 12 secondi su Hassan.

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Dopo il passaggio alla mezza maratona in 1h08’29 le leader della gara hanno aumentato il ritmo passando al 25 km in 1h20’52” con un vantaggio di 28 secondi su Hassan.

La fuoriclasse olandese ha iniziato a ridurre lo svantaggio portandosi a 14 secondi dal gruppetto guidato da Jepchirchir al passaggio al 35 km in 1h53’40”

A quattro chilometri dalla fine Hassan ha completato la clamorosa rimonta sul quartetto formato dalle etiopi Yalemzerf Yehualaw e Alemu Megertu e dalle keniane Shelia Chepkirui e Peres Jepchirchir.

Jepchirchir e Megertu hanno corso fianco a fianco in testa, ma Hassan inseguiva alle loro spalle pronta a sferrare l’attacco decisivo.

Hassan ha lanciato il suo kick staccando le due etiopi sul rettilineo finale che porta al traguardo del Mall nei pressi di Buckingham Palace. L’olandese ha tagliato il traguardo in 2h18’33” precedendo Megertu, che ha sfiorato il record personale di appena cinque secondi con 2h18’37”.

Jepchirchir ha perso la sua prima maratona dopo cinque vittorie consecutive sulla distanza a Saitama nel 2019, a Valencia nel 2020, alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, a New York nel 2021 e a Boston nel 2022.

Shelia Chepkirui e Yehualaw hanno infranto la barriera delle 2h19’ fermando il cronometro rispettivamente in 2h18’51” e in 2h18’53”. La vice campionessa mondiale di Eugene 2022 Judith Jeptum Korir si è piazzata sesta in 2h20’41” battendo la campionessa olimpica dei 10000 metri di Rio de Janeiro 2016 Almaz Ayana di tre secondi. L’etiope Tadu Teshome è scesa sotto le 2h22’ con 2h21’31”.

Sam Harrison è stata la prima delle atlete britanniche al traguardo in undicesima posizione con il tempo di 2h25’59”.

La primatista mondiale Brigid Kosgei si è ritirata dopo aver corso meno di un miglio a causa di un infortunio alla coscia.

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