Nella prima giornata di gare ai campionati italiani assoluti indoor di Ancona, due grandi risultati tecnici a livello assoluto, ma anche uno a livello giovanile, cominciando dal nuovo record italiano nel salto con l’asta femminile realizzato da Roberta Bruni che, con la misura di 4,62, ha migliorato il primato già suo di 4,60 ottenuto peraltro ben 10 anni fa, e realizzato anche la settima prestazione mondiale dell’anno.

Nella bellissima gara va evidenziato il secondo posto di Elisa Molinarolo che, con 4.52, ha ottenuto anche lei il suo personale al coperto, mentre la 21enne Giulia Valletti Borgnini, terza con 4.42, ha fatto meglio anche della sua miglior prestazione all’aperto e, con tale misura, è in testa alle liste ufficiali di sempre delle atlete under 23, anche se di fatto c’è il 4,60 che Bruni realizzò nel 2013 e che rappresenta il primato italiano under 20. Da segnalare anche il quarto posto di Sonia Malavisi con 4,32.

L’altro grande risultato tecnico del pomeriggio di ieri è stato ottenuto dal 35enne Paolo Dal Molin, primatista italiano dei 60 ostacoli con 7″51, che ha corso la sua batteria in un eccellente 7″54 prima di rinunciare a partecipare alla finale vinta da Lorenzo Simonelli con il nuovo personale nonché primato italiano under 23, di 7″66, davanti ad Hassane Fofana secondo con 7″72, con al terzo posto Nicolò Giacalone e al quarto Leonardo Tano, figlio di Rocco Siffredi che era in tribuna a tifare.

Nella gara femminile degli ostacoli veloci vittoria con primato personale per Nicla Mosetti in 8″04, con lo stesso tempo Elisa Di Lazzaro seconda ma anche lei al suo record, mentre terza è stata Veronica Besana in 8″14.

Le dichiarazioni di Bruni: “Sono veramente contenta perché arrivo al record dopo 10 anni e 1 giorno da quel 4,60. Ho aggiunto due centimetri che sembrano niente, ma sono tanto. Sono felice di esser tornata su queste misure anche a livello indoor. Un risultato che non è soltanto mio, ma di tutte quelle persone che non mi hanno voltato le spalle.

Ho fatto una preparazione indoor dettata dalla scia positiva della stagione all’aperto. I primi due mesi sono stati ottimi: il primo a Palermo, il secondo a Rieti con una collaborazione con Castelporziano. Sembrava tutto perfetto. A dicembre, però, c’è stato un piccolo intoppo e ho iniziato l’anno con una brutta influenza. Sembrava tutto nero. A Ostrava il 4,52 mi ha dato tanta speranza, poi un calo tre giorni fa a Liévin.

Oggi ho tirato fuori tutto quello che avevo. Volevo vincere il titolo e uscire a testa alta e sono contenta di averlo fatto. Nel futuro c’è Istanbul, ma prima la tappa finale del World Indoor Tour a Birmingham il 26 febbraio che sarà una finale europea. Voglio dare il massimo lì e poi testa gli Europei. Dopo c’è la preparazione per le outdoor e sarà una stagione lunghissima”.

Le dichiarazioni di Dal Molin: “È stato un sabato di test. Abbiamo lavorato bene quest’inverno e abbiamo deciso di fare questa gara per vedere in che condizioni fossi. Purtroppo sono stato infiltrato all’anca quattro giorni fa e in teoria avrei dovuto aspettare qualche giorno in più. Ma ho voluto fare questo test e pensare ad Istanbul che è l’obiettivo principale. Un test riuscito, non siamo andati oltre per non rischiare. L’obiettivo sono sempre stati gli Europei indoor”.

Paolo Dal Molin (foto Grana/FIDAL)
Paolo Dal Molin (foto Grana/FIDAL)

Le altre gare di salti

Nell’attesa sfida del salto in lungo uomini tra il 18enne Mattia Furlani e il campione uscente Filippo Randazzo prevale quest’ultimo con 7,68 in una gara dai contenuti tecnici leggermente sotto le aspettative e Furlani che, indubbiamente, trova una giornata poco ispirata cominciando con due nulli, per poi fare il miglior salto di giornata a 7,50 e, a seguire, un poco significativo 7,00 con poi altri due nulli, venendo alla fine superato in classifica da Lorenzo Mantenuto che atterra a 7,54 alla sesta prova.

Anche la gara femminile non esprime valori eccelsi con Larissa Iapichino che si accontenta per vincere di saltare due volte 6,53 con anche un 6,50 e due nulli.

Al secondo e terzo posto con 6,31 Ottavia Cestonaro, che domani gareggerà nel triplo, ee Arianna Battistella terza con 6,27

Nella gara di salto in alto femminile buona prova di Elena Vallortigara senza troppe pressioni per una facile vittoria a 1,90 superato al secondo tentativo.

Filippo Randazzo (foto Chiara Montesano)
Filippo Randazzo (foto Chiara Montesano)

I 1500 metri

Ludovica Cavalli dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse più bisogno, di essere anche lei un’importantissima risorsa del mezzofondo femminile azzurro, e vince la prima delle sue due fatiche di questi campionati assoluti indoor, i 1500 metri, con anche il proprio personale di 4’08″00, quarta italiana di sempre, con oltre un secondo di progresso sul 4’09″19 di gennaio.

Bellissimo il finale con la primatista del miglio, Sintayehu Vissa, che prova sino alla fine ad attaccare Ludovica ma chiude seconda in 4’08″20 mentre terza è Federica Del Buono in 4’12″10, a cui va il merito di aver impostato un grande ritmo nei primi giri.

Nella gara maschile dei 1500 vittoria di Pietro Arese che rimane coperto fino ai tre giri dal termine, poi cambia ritmo e inizia a tirare un ritmo sino ad allora modesto e poi, nell’ultimo giro, si scatena la vera lotta tra lui Ossama Meslek ma soprattutto con Joao Bussotti che si porta in testa e prova a resistere sino alla fine, superato da Arese solo negli ultimi metri con il vincitore che chiude in 3’48″07 davanti all’avversario con 3’48″27, mentre Meslek è terzo in 3’48″37.

Ludovica Cavalli (foto Chiara Montesano)
Ludovica Cavalli (foto Chiara Montesano)

Le prove multiple

Quaranta punti in meno rispetto ai precedenti campionati quando aveva realizzato il primato italiano del pentathlon ma, per Sveva Gerevini, quella di oggi è stata un’altra grande giornata agonistica con la multiplista che conclude le cinque prove con 4411 punti e con i primati personali pareggiati nei 60 ostacoli e nell’alto.

Sul podio con lei Sara Chiaratti seconda con 3864 e Alice Lunardon terza con 3830.

Nelle cinque gare Sveva ha iniziato con il primato personale nei 60 H con 8″34, poi è restata in vantaggio sulla tabella di marcia del primato anche dopo la prova dell’alto dove, con 1,72, ha eguagliato il proprio limite e ha fatto bene anche nel peso con 12,23, ma poi ha perso purtroppo qualcosa con il 6,07 nel lungo.

Non basta alla fine il 2’12″20 negli 800 metri della quinta gara conclusa sfinita ma con la grande soddisfazione di aver dato il massimo ed essere molto vicina per raggiungere nuovi traguardi.

Le batterie dei 400 metri

Grandissima prestazione nelle qualificazioni della gara sui due giri indoor al femminile da parte della giovanissima Valentina Vaccari, atleta al secondo anno allieve che compirà 17 anni solamente il prossimo 27 giugno, la quale ferma il cronometro su un eccellente 53″81 che rappresenta non solo il record italiano under 18 ma anche quello under 20 ed è un tempo persino migliore del 53″86 della migliore prestazione allieve outdoor siglato da Ilaria Verderio nel 2014.

Ricordiamo che Valentina è la figlia di due ottimi atleti azzurri del passato quali lo specialista dei 400 metri Marco Vaccari e della specialista di prove multiple Silvia Licini.

Tra i principali risultati dei pretendenti alla vittoria nelle due finali odierne da segnalare l’ennesimo personale di Riccardo Meli che si porta a 46″38 e si pone al settimo posto nelle liste italiane di sempre, candidandosi come l’uomo da battere ma ovviamente dovrà sempre vedersela soprattutto con la grinta e l’esperienza del guerriero Vladimir Aceti, ieri 45″79, l’unico che appare in grado di contrastarlo.

Tra le donne Ayomide Folorunso ha segnato il miglior tempo delle batterie con 52″69 e nel riepilogo complessivo prevale su Eleonora Marchiando apparsa in buona condizione con 52″84 di personale, Alice Mangione a 52″90 e Raphaela Lukudo con 53″05.

Valentina Vaccari (foto Grana/FIDAL)
Valentina Vaccari (foto Grana/FIDAL)

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