Dopo che nella notte italiana si sono assegnate le medaglie d’oro dei 100 metri maschili dei campionati iridati in corso di svolgimento a Eugene, ma anche quelle del lungo maschile, del peso femminile e, nella serata italiana di ieri, quella dei 10.000 donne e del martello uomini, completiamo ora la nostra analisi dettagliata su tutte le gare femminili che appassioneranno nei prossimi giorni i tifosi di atletica di tutto il mondo e cominciamo da quella dei 400 H dove, la campionessa olimpica Sydney McLaughlin si presenta da assoluta favorita avendo di recente battuto il record del mondo, per la terza volta in carriera, correndo in un sensazionale 51”41 ai Campionati statunitensi di Eugene.
McLaughlin ha inflitto un distacco enorme nei confronti delle altre due qualificate per i Mondiali, Britton Wilson (53”08) e Shamier Little (53”92).
Lo scorso anno vinse i Trials olimpici con 51”90 e la finale olimpica di Tokyo con 51”46 battendo Dalilah Muhammad (51”58) e Femke Bol (52”03 primato europeo).
L’unica in grado di contrastare McLaughlin è l’olandese Bol, che ha dominato la stagione della Diamond League vincendo a Roma (53”02), Oslo (52”61) e Stoccolma (52”27) e che ha corso una straordinaria frazione della 4×400 mista portando la sua squadra alla medaglia d’argento, ma sfiorando il successo per un soffio.
Sydney McLaughlin: “Eugene é la Track Town statunitense. Ho ancora margini di miglioramento. Non credo che esista la gara perfetta. Ogni volta che gareggio a Eugene, ho sempre la sensazione che qualcosa di speciale possa succedere. La pista di Eugene mi aiuta a tirare fuori qualcosa di straordinario”.
Sydney ha iniziato a battere i primati del mondo in ogni fascia d’età da quando aveva 14 anni e ha partecipato alla sua prima Olimpiade quando aveva 16 anni. Detiene anche i record mondiali under 18 con 54”15 e under 20 con 53”60.
Prima di entrare nel merito delle altre gare, rimandandovi alle nostre altre tre analisi fatte in precedenza su corse veloci maschili, corse veloci femminili e gare ad ostacoli uomini, vi rammentiamo sotto l’orario delle gare del 17 luglio a cui parteciperanno gli azzurri, con la solita distinzione che parte da sinistra corrispondente a quello dell’Oregon, mentre quello a destra è l’italiano con la specifica ovvia che gli orari indicati dopo le 00.00 sono del giorno successivo 18.
11.05-20.05 400 M batterie: Re, Scotti
11.35-20.35 Martello F finale: Fantini
12.00-21.00 400 F batterie: Mangione
17.33-2.33 100 F semifinali: ev. Dosso
18.03-3.03 400hs M semifinali: ev. Lambrughi
18.27-3.27 Peso M finale: Ponzio
19.50-4.50 100 F finale: ev. Dosso
100 metri ostacoli femminili
La campionessa olimpica Jasmine Camacho Quinn sfida la primatista del mondo Kendra Harrison e la campionessa mondiale Nia Ali.
Lo scorso anno Camacho Quinn realizzò il record olimpico e la quarta migliore prestazione mondiale all-time in semifinale con 12”26 prima di vincere la finale delle Olimpiadi a Tokyo in 12”37 davanti a Kendra Harrison (12”52).
Con il trionfo nella capitale giapponese Jasmine è diventata la prima campionessa dell’atletica a vincere la medaglia d’oro per Portorico alle Olimpiadi e la seconda in tutte le discipline sportive dopo la tennista Monica Puig, campionessa del torneo di singolare ai Giochi di Rio de Janeiro 2016.
Camacho Quinn disputerà il primo Campionato del Mondo della sua carriera a Eugene. Ha scelto di gareggiare per Portorico, il paese di origine della mamma, ma è nata e cresciuta a Charleston in South Carolina negli Stati Uniti e ha vinto tre titoli NCAA. La madre Maria Milagros Camacho è stata una velocista e saltatrice in lungo. Il padre gareggiò negli ostacoli. Il fratello Robert Quinn è un campione di football americano dei Chicago Bears.
Camacho Quinn ha vinto otto gare su nove in questa stagione. Ha stabilito il personale stagionale con 12”37 al Golden Gala di Roma e si è aggiudicata la gara del Prefontaine Classic di Eugene in 12”45 e il meeting di Stoccolma in 12”46.
Kendra Harrison ha strappato la migliore prestazione mondiale dell’anno a Camacho Quinn vincendo la combattutissima finale dei Campionati statunitensi in 12”34 per un solo centesimo di secondo sulla stella emergente Alaysha Johnson, mentre il terzo posto è andato ad Alia Armstrong in 12”47.
Camacho Quinn e Harrison si sono allenate insieme in passato sotto la guida dell’ex saltatore Edrick Floreal. Harrison ha vinto il titolo mondiale indoor sui 60 metri ostacoli a Birmingham nel 2018 e gli argenti ai Mondiali di Doha 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e detiene il record del mondo sui 100 metri ostacoli con 12”20, ma non ha mai vinto l’oro in una grande rassegna globale all’aperto.
La fuoriclasse statunitense è nata nel Tennessee il 18 Settembre 1992 ed è stata adottata da Gary e Karon Harrison. E’ cresciuta in una famiglia numerosa con altri dieci figli, otto dei quali adottati. Ha iniziato con il calcio e ha fatto la cheerleader ma si è dedicata agli ostacoli alla Clayton High School. Nel 2015 vinse il primo titolo NCAA sui 100m ostacoli per la Univesity of Kentucky in 12”55 oltre a classificarsi seconda sui 400 metri ostacoli in 54”09.
Nia Ali difenderà il titolo mondiale vinto a Doha proprio davanti a Harrison in un eccellente 12”34. In questa stagione la statunitense ha corso un miglior tempo stagionale di 12”49 nella semifinale dei Campionati statunitensi. Lo scorso anno la compagna del velocista canadese André De Grasse è diventata mamma per la terza volta.
La nigeriana Tobi Amusan proverà a vincere finalmente una medaglia dopo i quarti posti ai Mondiali di Doha e alle Olimpiadi di Tokyo. L’ostacolista cresciuta negli Stati Uniti all’Università di El Paso in Texas ha vinto la finale della Diamond League a Zurigo lo scorso Settembre stabilendo il record africano con 12”42 e si è migliorata lo scorso 18 Giugno vincendo al meeting di Parigi in 12”41. Nell’ultima gara prima dei Mondiali Amusan si è piazzata seconda in 12”50 alle spalle di Camacho Quinn.
Ci sono almeno otto-dieci atlete in grado di lottare per le prime posizioni. Tra queste sono da ricordare anche le giamaicane Britany Anderson (campionessa nazionale in 12”53 dopo aver corso la semifinale in 12”45) e Danielle Williams (campionessa mondiale a Pechino 2015) e l’olandese Nadine Visser, due volte campionessa europea indoor sui 60 metri ostacoli e quinta nella finale olimpica di Tokyo.
Elisa Maria Di Lazzaro punta a superare un turno e a migliorare il personale stagionale di 13”01 realizzato ai Campionati Italiani di Rieti.
Salto triplo femminile
Yulimar Rojas ha vinto cinque titoli mondiali (due outdoor e tre indoor), un oro e un argento alle Olimpiadi e detiene i primati del mondo indoor e outdoor ma ha nuovi obiettivi da raggiungere.
La venezuelana ha la possibilità di diventare la prima specialista del salto triplo a vincere tre titoli mondiali all’aperto. Ai Mondiali di Doha 2019 vinse l’oro con 15.37m. Potrebbe essere in pericolo il primato dei campionati mondiali detenuto da Insessa Kravetz con 15.50m dall’edizione di Goteborg 1995.
L’atleta allenata dal quattro volte campione mondiale del salto in lungo Ivan Pedroso gareggiò per la prima volta a livello internazionale ai Mondiali Under 20 di Eugene nel 2014. Da allora è diventata la più grande triplista della storia.
E’ imbattuta nelle grandi rassegne di campionato dalle Olimpiadi di Rio 2016 quando conquistò l’argento alle spalle della colombiana Catherine Ibarguen. Alle Olimpiadi di Tokyo ha realizzato il record mondiale outdoor con 15.67m. Lo scorso Marzo ha portato il suo record mondiale all’aperto con 15.74m in occasione della vittoria ai Mondiali Indoor di Belgrado.
Yulimar Rojas: “La barriera dei 16 metri è il mio grande obiettivo. Sto cercando di aggiungere qualche centimetro per avvicinarmi sempre di più a questo traguardo”.
Salto in alto femminile
La giovane fuoriclasse ucraina Yaroslava Mahuchik punta a confermarsi regina del salto in alto dopo la vittoria ai Mondiali indoor dello scorso Marzo a Belgrado davanti all’australiana Eleanor Patterson con 2.02m.
Il successo nella capitale serba è stato carico di significati per la ventenne di Dnipropetrovsk in un periodo molto difficile per il suo paese. Ha impiegato tre giorni di viaggio per raggiungere Belgrado dopo essere sfuggita dal suo paese all’inizio dei bombardamenti russi.
L’atleta allenata dall’ex ostacolista Tetyana Stepanyuk, che si sta allenando in Germania, ha dato un messaggio di speranza al suo paese e la sua vittoria a Belgrado ha emozionato tutti. Mahuchik si rivelò giovanissima tre anni fa quando vinse la medaglia d’argento ai Mondiali di Doha stabilendo il primato mondiale juniores con 2.04m al termine di un duello straordinario con Mariya Lasitskene.
Yaroslava ha iniziato la stagione all’aperto con tre vittorie in Diamond League a Eugene con 2.00m, Rabat con 1.96m e Parigi con 2.01m e ha portato la migliore prestazione mondiale dell’anno a 2.03m a Brno. Ha subito solo una sconfitta a Stoccolma, dove non è andata oltre il quinto posto con 1.89m nella gara vinta da Eleanor Patterson con 1.96m.
L’azzurra Elena Vallortigara, qualificata brillantemente per la sua prima finale mondiale all’aperto, dopo il sesto posto ai Campionati Mondiali Indoor di Belgrado, è seconda nelle liste mondiali dell’anno con lo splendido 1.98m realizzato in occasione dei Campionati Italiani di Rieti e potrebbe fare sognare i tifosi italiani con un podio che appare assolutamente alla sua portata per la splendida condizione mostrata già da alcune settimane.
Salto con l’asta femminile
Sandi Morris ha scelto di cambiare allenatore dopo la delusione per l’eliminazione in qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo causata da problemi fisici e si è affidata all’ex grande specialista statunitense Brad Walker, che allena la campionessa olimpica Katie Nageotte.
Lo scorso Marzo Morris ha vinto il secondo titolo mondiale indoor a Belgrado con 4.80m battendo Nageotte e la slovena Tina Sutej.
Morris è la favorita per diventare la prima astista statunitense a vincere l’oro ai Mondiali outdoor dai tempi di Stacy Dragila, che trionfò per due edizioni di fila a Siviglia nel 1999 e a Edmonton nel 2001. Morris ha vinto il titolo statunitense con 4.81m e tre tappe di Diamond League a Birmingham con 4.73m, Rabat con 4.65m e a Roma con 4.81m. E’ imbattuta da 11 gare.
Sandi Morris: “E’ divertente e interessante allenarsi con la mia avversaria, anche se a volte ci alleniamo in orari diversi. E’ stata una grande stagione per me finora e mi sto avvicinando alle misure che spero di raggiungere presto. Sto raggiungendo il top della forma per i Mondiali. Mi motiva l’obiettivo di raggiungere misure che non raggiungevo da un paio di stagioni”.
Nageotte sta vivendo al contrario una stagione di alti e bassi dopo la splendida vittoria alle Olimpiadi con 4.90m. Ai Campionati statunitensi ha dovuto faticare per qualificarsi centrando il pass grazie al terzo posto con 4.65m.
Le altre candidate al podio sono Tina Sutej, che ha realizzato 4.75m a Velenje in Slovenia, la greca Ekaterini Stefanidi, campionessa mondiale a Londra 2017 con 4.91m e oro olimpico a Rio 2016.
Salto in lungo femminile
La tedesca Malaika Mihambo ha completato il Grande Slam vincendo agli Europei di Berlino nel 2018, il titolo mondiale a Doha nel 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021.
L’atleta di Heidelberg, nata da madre tedesca e padre originario di Zanzibar, vinse il titolo mondiale nell’ultima edizione di Doha saltando la straordinaria misura di 7.30m. Soltanto la grande Heike Drechsler ha fatto meglio di Mihambo con 7.49m nella storia dell’atletica tedesca.
In questa stagione Mihambo ha saltato 7.09m nella tappa della Diamond League di Birmingham ma è stata superata in cima alle liste mondiali del 2022 dall’australiana Brooke Stratton Buschkuehl, che ha saltato 7.13m al meeting di Chula Vista in California. Mihambo si è laureata in scienze politiche all’Università di Mannheim e lavora per un progetto sociale dedicato ai bambini.
Dedica il suo tempo libero alle meditazioni e ama viaggiare in paesi esotici come India e Thailandia. Vinse il suo primo titolo internazionale nel 2013 agli Europei Under 20 di Rieti nell’anno in cui debuttò nella rassegna iridata assoluta a Mosca.
L’avversaria più accreditata di Mihambo è l’ucraina Maryna Beck Romanchuk, che ha battuto la tedesca in occasione della vittoria agli Europei Indoor di Torun 2021. Beck Romanchuk ha vinto l’argento ai Mondiali Indoor nel salto triplo con 14.73m a Belgrado.
In questo momento difficile per l’Ucraina Beck Romanchuk che è moglie del nuotatore Mykhaylo Romanchuk, avversario di Gregorio Paltrinieri, si sta allenando a Brescia grazie al sostegno del suo manager Federico Rosa.
Le altre atlete da podio sono la serba Ivana Vuleta Spanovic, vincitrice ai Mondiali Indoor di Belgrado con 7.06m, la svedese Khaddi Sagnia, vincitrice al Prefontaine Classic di Eugene con 6.95m, e la nigeriana Eze Brume, bronzo mondiale a Doha nel 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021 ma, naturalmente tutti gli occhi dei tifosi italiani saranno sulla giovanissima Larissa Iapichino che domani compirà 20 anni.
800 metri femminili
Athing Mu e Keely Hodgkinson si sfidano nel duello tra ventenni. Mu vinse l’oro olimpico a Tokyo con 1’55”21 battendo Hodgkinson, che ha cancellato lo storico record britannico di Kelly Holmes con 1’55”88.
Mu si è sempre esaltata sulla pista di Hayward Field. Nel mitico impianto dell’Oregon la statunitense originaria del Sud Sudan ha vinto il titolo NCAA sui 400 metri con 49”57 due settimane prima di imporsi nella finale dei Trials olimpici sugli 800 metri.
Lo scorso Agosto ha vinto la prima gara della sua carriera in Diamond League al Prefontaine Classic stabilendo il primato statunitense con 1’55”04. In questa stagione Mu ha esordito in una gara di Diamond League al fuori degli Stati Uniti vincendo al Golden Gala di Roma in 1’57”01. Lo scorso mese Mu ha vinto la finale dei Trials statunitensi in 1’57”16 battendo per sette centesimi di secondo la campionessa mondiale indoor Ajée Wilson, mentre il terzo posto è andato alla medaglia di bronzo olimpica Raevyn Rogers (1’57”96).
Hodgkinson ha vinto tre gare di Diamond League nel 2022 a Birmingham (1’58”63), Eugene (1’57”72) e Oslo (1’57”71) ma è stata battuta dall’emergente keniana Mary Moraa a Stoccolma. Moraa, vice campionessa mondiale sui 400 metri a livello under 18 nel 2017 a Nairobi, è scesa due volte sotto la barriera dell’1’58” correndo in 1’57”45 ai Campionati keniani di Nairobi e in 1’57”68 a Stoccolma candidandosi per un piazzamento da podio ai Mondiali.
1500 metri femminili
La ventisettenne keniana Faith Kipyegon cerca il secondo oro ai Mondiali outdoor dopo il trionfo a Londra 2017 e il quarto titolo in una grande rassegna globale dopo il trionfo olimpico dell’anno scorso a Tokyo con il primato olimpico di 3’53”11.
Kipyegon conosce bene la pista di Hayward Field avendo vinto le ultime due edizioni del Prefontaine Classic a Eugene nel 2021 (3’53”23) e nel 2022 (3’52”59 miglior crono mondiale dell’anno).
La mezzofondista keniana, diventata mamma nel 2018, ha stabilito il quarto miglior crono mondiale di sempre con 3’51”07 a Montecarlo lo scorso anno arrivando ad un solo secondo dal record del mondo di Genzebe Dibaba.
Laura Muir proverà a vincere la seconda medaglia in una grande rassegna globale dopo l’argento alle Olimpiadi di Tokyo con il record britannico di 3’54”60. La veterinaria scozzese ha vinto la tappa di Diamond League a Birmingham in 4’02”81 e si è piazzata seconda sugli 800 metri a Oslo alle spalle di Keely Hodgkinson in 1’58”23.
Gudaf Tsegay proverà a riportare in Etiopia il titolo mondiale dei 1500 metri che manca dal trionfo di Genzebe Dibaba dall’edizione di Pechino 2015.
La teramana Gaia Sabbatini torna sulla pista di Hayward Field dove ha gareggiato nelle ultime due edizioni del Prefontaine Classic e ha stabilito il suo personale con 4’01”93.
Eptathlon femminile
La fuoriclasse belga Nafissatou Thiam punta a vincere il secondo titolo mondiale all’aperto nell’eptathlon cinque anni dopo il successo a Londra. L’atleta allenata dall’ex decatleta Roger Lespagnard ha fatto l’en plein vincendo anche gli ori alle Olimpiadi di Rio 2016 con 6810 punti e Tokyo 2021 con 6791 punti e agli Europei di Berlino 2018 con 6816 punti oltre all’argento ai Mondiali di Doha 2019 alle spalle di Katarina Johnson Thompson con 6677 punti.
In questa stagione non ha disputato gare di eptathlon ma ha vinto il titolo belga nel salto in lungo con 6.63m, si è piazzata seconda sui 100 metri ostacoli con 13”50 e ha eguagliato il personale sui 200 metri con 24”37. Ha saltato 1.92m nell’alto al meeting di Parigi nella specialità dove vanta un personale di 2.02m realizzato al meeting di prove multiple di Talence nel 2019.
Thiam darà vita ad una sorta di campionato dei Paesi Bassi con l’olandese Anouk Vetter, vice campionessa olimpica a Tokyo e vincitrice al meeting di Goetzis con il primato nazionale di 6693 punti dopo una prova da incorniciare illuminata dallo straordinario primato personale di 59.81m nel lancio del giavellotto.
Da seguire con attenzione anche la statunitense Anna Hall, campionessa statunitense di eptathlon con 6458 punti. Ai Campionati NCAA la ventunenne studentessa universitaria si è imposta nell’eptathlon con 6385 punti e si è piazzata seconda sui 400 metri ostacoli con 54”76.
L’altra atleta di casa Kendall Williams ha vinto la prima medaglia in una grande rassegna internazionale da senior aggiudicandosi la medaglia di bronzo ai Mondiali indoor di Belgrado. La ventisettenne Williams vinse l’oro sui 100 metri ostacoli ai Mondiali under 20 e tre titoli NCAA nel 2014. 2016 e 2017 nello stadio di Hayward Field.
Tutti i risultati
I 10 giorni di gare dal link ufficiale di Oregon 2022
(orario Eugene: – 9 rispetto Italia)